• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00259 (4-00259)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00259presentato daGIGLIO VIGNA Alessandrotesto diMartedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   GIGLIO VIGNA, ZOFFILI, MOLINARI, GIACCONE, CAFFARATTO, BENVENUTO, PETTAZZI, MACCANTI, LIUNI, TIRAMANI, GASTALDI, BOLDI, MORELLI, ANDREA CRIPPA e RIXI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nel marzo 2018 sono stati avviati i lavori di rinnovamento del tunnel del monte Bianco, su una porzione di 555 metri di galleria, tra il sesto e il settimo chilometro; i lavori prevedono un importante intervento di risanamento della soletta dell'impalcato che sorregge la carreggiata e divide la parte utilizzata dai veicoli dal condotto di aerazione e dai vani tecnici sottostanti;

   dai media si apprende che i cantieri sono stati organizzati in maniera tale da operare principalmente in orario notturno e di riaprire l'infrastruttura ogni mattina, «garantendo la sicurezza del personale di cantiere e degli utenti del traforo», con 27 notti di interruzione della circolazione e cinque mattine di domeniche, nonché 2 interruzioni prolungate da 30 ore e mezza ciascuna, a cavallo tra domenica e martedì, per un totale di 385 ore di traffico interrotto, tra marzo e giugno;

   la società di gestione del tunnel raccomanda agli utenti di informarsi preventivamente sulle condizioni di agibilità del traforo;

   tuttavia, le chiusure continue e improvvise del traforo creano disagi alla popolazione locale, ai pendolari e ai turisti. Inoltre, sulla «Stampa d'Aosta» del 21 aprile 2018, il presidente della regione Valle d'Aosta ha lanciato l'allarme di una possibile chiusura del traforo del monte Bianco per almeno 2 anni, per lavori di rifacimento della volta, al di là del rifacimento della soletta, prefigurando il rischio di un lungo stop alla circolazione tra Italia e Francia;

   infatti, sembra che, per rispettare i sempre più stringenti standard di sicurezza, si renda necessario, a medio termine, intervenire anche sulla volta della galleria lunga oltre 11 chilometri. La questione è da tempo sul tavolo del Geie-Tmb, l'organismo italo-francese che gestisce il traforo; riportano i media che, nella discussione, qualcuno è andato anche oltre, manifestando il timore che la lunga chiusura del tunnel del monte Bianco possa diventare definitiva, magari su pressione di amministratori locali francesi o degli ambientalisti transalpini;

   la necessità dei lavori sulla volta viene confermata anche da fonti riconducibili alla Società italiana traforo del monte Bianco (Sitmb), che, tuttavia, precisa l'improbabilità dell'ipotesi della chiusura biennale del tunnel, considerando anche il danno economico che ne conseguirebbe;

   il problema si sovrappone all'annosa questione della «seconda canna», ovvero dei lavori di raddoppio del traforo, lavori per i quali la Sitmb prevede un orizzonte temporale di almeno tre anni; l'esecuzione dei lavori di rifacimento della volta in successione ai lavori del raddoppio della galleria eviterebbe l'interruzione della circolazione;

   sull'ipotesi del raddoppio della galleria si è espresso per l'ennesima volta anche il consiglio comunale di Chamonix, con un giudizio negativo definendo il progetto come «inaccettabile, in quanto in netta contraddizione con tutti gli sforzi fatti da numerosi anni dal territorio per limitare l'impatto delle attività umane sulla salute e l'ambiente e costruire uno sviluppo sostenibile locale» –:

   se il Ministro sia al corrente delle continue chiusure del traforo del monte Bianco che comportano ingenti disagi a cittadini locali, pendolari e turisti e come il Governo intenda risolvere la prospettata chiusura del traforo per un periodo lunghissimo di due anni, anche in considerazione della contrarietà del consiglio comunale di Chamonix al raddoppio della galleria.
(4-00259)