• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/00292 (4-00292)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00292presentato daCAFFARATTO Gualtierotesto diMartedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   CAFFARATTO, BENVENUTO, MACCANTI e MOLINARI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 45, comma 2, del Testo unico della radiotelevisione (decreto legislativo n. 177 del 2005) individua le attività che il servizio pubblico generale radiotelevisivo deve comunque garantire, fra cui la diffusione di tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche di pubblico servizio della società concessionaria con copertura integrale del territorio nazionale;

   con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 aprile 2017 è stata rinnovata la concessione in esclusiva alla Rai s.p.a. dell'esercizio del servizio pubblico radiotelefonico, televisivo e multimediale, approvando lo schema della convenzione poi stipulata tra il Ministero dello sviluppo economico e la società concessionaria, in data 27 luglio 2017, recante le condizioni e le modalità di esercizio;

   fra gli obblighi imposti al concessionario è specificato nel contratto di servizio che la Rai debba «garantire la fornitura del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale (...) assicurando la ricevibilità gratuita del segnale al 100 per cento della popolazione via etere o, quando non sia possibile, via cavo e via satellite. Se per l'accesso alla programmazione fosse necessaria una scheda di decrittazione la concessionaria è tenuta a fornirla all'utente senza costi aggiuntivi»;

   nonostante gli obblighi previsti dal testo unico della radiotelevisione e ribaditi nel contratto di servizio fra Rai e Ministero, molti cittadini piemontesi lamentano da anni numerosi problemi riferiti alla ricezione del segnale della maggioranza dei canali Rai, con ingiustificati lunghi periodi di «completo oscuramento» di diversi canali, aggravati in seguito al passaggio dalla televisione di tipo analogico al metodo digitale terrestre che non ha garantito, come avrebbe dovuto, condizioni di accesso alle reti almeno pari, se non superiori, alla situazione garantita con il sistema analogico;

   a prescindere dalle cause che generano il disservizio, sembra paradossale che i cittadini piemontesi, a cui viene negato l'accesso ad un servizio pubblico garantito per legge, vengano regolarmente chiamati a pagare, congiuntamente alla bolletta elettrica, il canone Rai che, nel caso di esercizi turistici e di ristorazione, raggiunge anche cifre molto alte;

   la norma che addebita automaticamente il canone anche a chi non ha un apparecchio televisivo per il solo fatto di essere intestatario di un'utenza elettrica appare di dubbia legittimità e costituzionalità, oltre ad essere ingiusta nei confronti di quanti, già esonerati in passato dal pagamento del canone Rai, si trovano a dover adempiere anno dopo anno una serie di pratiche burocratiche per chiedere che venga riconosciuto il loro diritto a non pagare –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda mettere in atto per salvaguardare il diritto di accesso alle reti del servizio pubblico radiotelevisivo di tutti i cittadini del territorio nazionale, così come garantito dall'articolo 45 del decreto legislativo n. 177 del 2005 e ribadito nella convenzione fra la concessionaria e il Ministero dello sviluppo economico, mettendo fine all'ingiustizia che subiscono da anni gli utenti dei comuni piemontesi che sono chiamati a pagare regolarmente il canone senza essere messi nelle condizioni di poter accedere al servizio;

   quali siano gli interventi previsti, e le relative tempistiche, per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di ricezione del segnale televisivo Rai collocati nel territorio piemontese e se il Governo non ritenga doveroso, alla luce dei disagi subiti dai cittadini dei comuni piemontesi, valutare la possibilità di assumere iniziative per sospendere il pagamento del canone Rai fintanto che non sia garantito il servizio di trasmissione.
(4-00292)