• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00021 (2-00021) «Speranza, Fornaro».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00021presentato daSPERANZA Robertotesto diMartedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:

   da quanto emerge dagli organi di stampa (La Repubblica-Esteri) la Corte suprema israeliana ha autorizzato la demolizione del villaggio beduino Khan el-Ahmar (Cisgiordania) e della sua «Scuola di gomme» perché sono stati costruiti senza i necessari permessi. I giudici hanno respinto nei giorni passati gli appelli dei 200 abitanti che si oppongono al trasferimento nella vicina località di Abu Dis che li costringerebbe ad abbandonare la loro vita di nomadi;

   secondo l'Agenzia italiana per lo sviluppo e la cooperazione (ufficio di Gerusalemme), il campo beduino con annessa «Scuola di gomme» si trova in Cisgiordania, in una zona C, ossia una parte del territorio palestinese nella quale Israele vieta agli arabi di costruire case. Poco lontano sorge Maale Adumim, una delle colonie israeliane illegali più grandi e organizzate dei Territori palestinesi;

   la condanna da parte della presidenza palestinese è stata ferma. Due settimane fa, i capi missione della Unione europea a Gerusalemme e Ramallah avevano lanciato un appello ad Israele a non procedere alle demolizioni a Khan el-Ahmar ed avevano espresso «profonda preoccupazione» per la sorte di quella comunità beduina;

   un segnale particolarmente incisivo è giunto nella stessa direzione, nell'aprile 2017, da parte dell'ambasciatore dell'Unione europea Lars Faaborg – Andersen: «Le pratiche quali trasferimenti forzati (...) e l'ostruzionismo verso l'assistenza umanitaria sono contrari agli obblighi di Israele in tema di diritto internazionale. Chiediamo quindi ad Israele, in quanto potenza occupante, di adempiere ai propri obblighi nei confronti della popolazione palestinese (...), di fermare completamente demolizioni e confische e consentire il pieno accesso agli aiuti umanitari»;

   si legge sul sito della organizzazione non governativa laica Vento di Terra, fondata dall'operatore umanitario Massimo Annibale Rossi e ora presieduta da Barbara Archetti, che nel settembre 2009 fu inaugurata la «Scuola di gomme», primo edificio pubblico realizzato per le comunità palestinesi. Si tratta di una struttura bioclimatica progettata dal gruppo ARCò (Architettura e cooperazione) di Milano, realizzata nel deserto di Gerico con pneumatici usati;

   sul profilo Facebook della organizzazione non governativa invece si legge che la scuola Khan al-Ahmar ha 160 alunni, provenienti da cinque comunità vicine alla scuola. Il sito individuato per il trasferimento, Jabal West, ad Azaria, è un ambiente urbano vicino alla discarica principale di Gerusalemme (ancora in uso), del tutto inadatto alla cultura desertica dei beduini;

   inoltre, la organizzazione non governativa scrive: «La difesa del diritto allo studio degli alunni beduini di Khan al Ahmar è stata possibile grazie all'apertura di un ombrello diplomatico e mediatico sulla scuola. A partire dal settembre del 2009, sono giunti numerosi attestati di solidarietà e si sono moltiplicate le visite di delegazioni internazionali, politiche dei paesi UE e dai vertici delle agenzie delle Nazioni Unite» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti descritti e quali siano i suoi orientamenti in merito, considerato che il diritto allo studio è un diritto umano inalienabile e che tale realtà è diventata un punto di riferimento, oltre ad essere un esempio di edilizia;

   se intenda assicurare, per quanto di competenza, iniziative volte ad aprire un dialogo con i soggetti interessati a supporto del progetto, considerato anche l'intervento che finora c'è stato a sostegno di tale progetto ad opera della Cei, della cooperazione italiana, di alcune agenzie dell'Onu e della Unione europea.
(2-00021) «Speranza, Fornaro».