• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00115 BARBARO - Ai Ministri dello sviluppo economico e per la coesione territoriale e il Mezzogiorno - Premesso che: la centrale termoelettrica di Rossano (Cosenza), costruita nel 1971 e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00115 presentata da CLAUDIO BARBARO
martedì 29 maggio 2018, seduta n.007

BARBARO - Ai Ministri dello sviluppo economico e per la coesione territoriale e il Mezzogiorno - Premesso che:

la centrale termoelettrica di Rossano (Cosenza), costruita nel 1971 e ripotenziata nel 1989, si compone di 4 unità termoelettriche a vapore con caldaie alimentate a gas metano o olio combustibile per una potenza installata di 320 Megawatt ciascuna, e da 4 turbogas per una potenza installata di 115 Megawatt. L'impianto è inoltre dotato di un deposito di oli minerali, costituito da 6 serbatoi da 53.700 metri cubi ciascuno e di un impianto di trattamento di acque reflue;

nel 2005 Enel ha presentato un progetto di riconversione dell'impianto che prevede la demolizione delle 4 sezioni a vapore e la loro sostituzione con una nuova caldaia alimentata a carbone e biomassa, integrata con un impianto solare termodinamico, per un investimento di 1,2 miliardi di euro;

il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nell'aprile 2010, ha dato parere consultorio negativo alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) presentata da Enel, e, nonostante la trasmissione di alcune integrazioni al progetto, nel 2012 il procedimento di VIA è stato archiviato, e con esso il progetto di riconversione della centrale;

dopo i necessari lavori di adeguamento, due unità turbogas sono attualmente in assetto di "conservazione", mentre le restanti sono poste definitivamente fuori servizio. Per quanto riguarda le sezioni a vapore, un'unità è disponibile, una è in assetto di "conservazione", mentre due unità sono state poste fuori servizio;

nell'ottobre 2015, è stato organizzato un incontro con tutte le parti interessate per la costituzione di un "tavolo di lavoro", finalizzato ad individuare soluzioni per la valorizzazione ed il riutilizzo del sito. Il presidente della Regione e l'azienda hanno manifestato, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, la disponibilità a supportare, anche con l'impiego di fondi regionali ed europei, un accordo di programma quadro, per l'attuazione delle iniziative necessarie al raggiungimento dell'obiettivo;

il 22 marzo 2016 è stato sottoscritto da Enel produzione SpA ed il Comune di Rossano, rappresentato dal commissario straordinario per la provvisoria gestione del Comune, un accordo di programma (deliberazione n. 105) per "l'iniziativa volta ad individuare la migliore proposta progettuale per la riqualificazione del sito della centrale termoelettrica sita in Rossano località Cutura". Tale accordo recepisce un protocollo di intesa dove sono previsti "impegni" dell'Enel e quelli del Comune;

nel luglio 2016, l'Enel ha lanciato "Futur-E", ovvero una proposta concorsuale di idee e di progetti per la riqualificazione e la contemporanea vendita del sito Rossano, tra cui figurava il progetto Tecn-E, che prevedeva una serie di attività produttive con annessi laboratori di ricerca e sviluppo, senza alterare l'attuale destinazione d'uso del sito, ma dotandolo di infrastrutture tecnologiche e produttive idonee allo sviluppo locale, strategiche per l'economia regionale e nazionale;

con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2018, n. 12, è stato adottato il regolamento recante l'istituzione di zone economiche speciali (ZES), che riguarda anche la Calabria, in particolare l'area portuale del porto nazionale di Corigliano;

il 15 febbraio 2017, con la deliberazione del Consiglio comunale di Rossano (n. 5) con oggetto "Progetto futur-E- Enel; linee di indirizzo", si affermava, fra l'altro: a) "il successivo passaggio (ossia la scelta sull'idoneità o meno dei progetti) richiede che sul tema si pronunci il Consiglio comunale quale organo democratico rappresentativo della comunità, al fine di verificare l'idoneità soltanto dei progetti che hanno caratteristiche di compatibilità con gli strumenti della programmazione locale di cui dovrà tener conto il Sindaco al momento della valutazione dei progetti in senso alla Commissione"; b) "di escludere che possano essere approvati progetti interessanti solo una porzione dell'area, che peraltro potrebbe pregiudicare l'utilizzo della rimanente"; c) "prevedere impianti per la produzione di energia esclusivamente per autoconsumo ad esclusivo servizio delle realizzande strutture e comunque con esplicita esclusione di ogni combustione";

il 17 febbraio 2017 una commissione giudicatrice, alla quale partecipavano il politecnico di Milano, l'università della Calabria, la Regione ed il Comune di Rossano, nell'ambito della procedura concorsuale "Futur-E", ha decretato l'idoneità di tutti e sei i progetti presentati al concorso;

il decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico n. 55/2/2017, dell'8 marzo 2017, ha autorizzato l'Enel produzione SpA, ai sensi del decreto-legge n. 7 del 2002, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 55 del 2002, a modificare l'attuale configurazione della centrale termoelettrica di Rossano mediante la demolizione dei componenti situati nel retro caldaia e, eventualmente, delle caldaie delle unità 3 e 4, da attuare entro 13 mesi dalla pubblicazione del decreto, impegnando l'azienda a redigere un rapporto semestrale da inviare anche al Comune;

il 27 marzo 2018 con la deliberazione del Consiglio comunale si invitava "l'Enel a rendere pubblici i progetti in concorso al bando Futur-E" e ad inviare agli "Uffici competenti un report semestrale sullo stato di demolizione, di bonifica e messa in sicurezza del sito", anche virtù "del decreto direttoriale del MISE n. 55/02/2017, giusto accordo di programma tra Enel e Comune di Rossano del 23.3 2016", verso il quale l'Enel "risulta inadempiente";

il 31 marzo 2018 è stato avviato il processo di fusione tra i Comuni di Rossano e Corigliano;

nell'aprile 2018, l'Enel ha fatto sapere di aver dato avvio ad una trattativa con due dei sei responsabili dei progetti risultati "idonei"; allo stato attuale non è possibile apprenderne i dettagli, soprattutto per quanto concerne la sostenibilità finanziaria e i risvolti occupazionali diretti ed indiretti dei progetti di investimento;

la vicenda, a giudizio dell'interrogante, sembra acquisire contorni sempre meno definiti, rischiando di danneggiare un territorio, che oltre ad aver subito la perdita di 600 posti di lavoro diretti e nell'indotto, a seguito dello smantellamento della centrale, risulta pesantemente colpito dalla crisi, la quale ha dapprima coinvolto il settore dell'edilizia, con la perdita di oltre 700 unità lavorative, a cui si sommano le perdite derivanti dalla chiusura del Tribunale e dallo smantellamento degli ospedali di Corigliano e Rossano;

a tutt'oggi la società è inadempiente circa gli eventuali interventi previsti dal citato decreto ministeriale; il rischio è che il progetto Futur-E possa diventare un espediente per evitare lo smantellamento dell'impianto e la bonifica del sito;

in tal senso, appare necessario recuperare l'intero pacchetto progettuale relativo all'operazione Futur-E per la riconversione e riqualificazione della centrale, integrando tutte le proposte che prevedano ricadute positive sulle attività produttive ed occupazionali del territorio, realizzino sinergie tra energia da fonti rinnovabili, efficientamento energetico con tecnologie abilitanti per l'impresa "4.0", innovazione tecnologica, ricerca e formazione, servizi per la banda larga ed ultralarga e, al contempo, garantiscano un incremento dei margini di sicurezza della gestione della rete elettrica,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo vogliano favorire l'apertura di un tavolo di concertazione che coinvolga tutti i soggetti interessati, al fine di arrivare a soluzioni il più possibile condivise, anche in merito ad un eventuale ripensamento della strategia di vendita del sito di Rossano, ed in ogni caso al fine di: a) apprendere quali siano le iniziative in corso e quali siano i costi e i tempi per la bonifica e lo smantellamento del sito, in ottemperanza a quanto stabilito dal decreto del Ministero dello sviluppo economico, e quali siano i tempi, in particolare, per lo smantellamento delle unità turbogas, qualora esse non dovessero più risultare strategiche e di interesse nazionale; b) considerare l'obiettivo della riconversione della centrale di Rossano come l'elemento rigeneratore di una più vasta area industriale in profondo declino ed insieme una forte "componente" della strategia di sviluppo che sottende al processo di fusione tra i Comuni di Rossano e Corigliano; c) sottoscrivere un accordo di programma, anche alla luce delle opportunità offerte con il finanziamento delle zone economiche speciali, che utilizzi il pacchetto progettuale Futur-E come elemento di sintesi di proposte per la riconversione produttiva dell'intera area.

(4-00115)