Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/00223 (4-00223)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00223presentato daPALAZZOTTO Erasmotesto diVenerdì 11 maggio 2018, seduta n. 10
PALAZZOTTO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
sull'edizione del Fatto Quotidiano dell'11 marzo 2018 appare la notizia che l'Aeronautica militare ha annunciato l'entrata in servizio del primo F-35 tricolore; pare però, che il nuovo cacciabombardiere, pagato 150 milioni di euro, così com'è, non serva praticamente a nulla;
per rendere operativo il velivolo occorre spendere altre decine di milioni di euro per aggiornare il suo computer di bordo e l'Italia ne possiede dieci già consegnati e un paio in arrivo;
si tratta di un costo, quello necessario all'aggiornamento degli F-35, talmente alto a causa degli eccessivi costi di retrofit necessari per renderli utilizzabili, da spingere, a settembre 2017 il responsabile americano del programma, il viceammiraglio Mathias Winter, ad ipotizzare la rottamazione degli F-35 prodotti finora;
il viceammiraglio Winter ha spiegato che la quota a carico di partner e clienti stranieri del programma di aggiornamento sarà di 3,7 miliardi di dollari; quelli italiani bisognosi di aggiornamento sono dodici, il che significa quasi mezzo miliardo di dollari in più che il nostro Paese dovrà sborsare per rendere operativi gli aerei militari;
nel rapporto presentato al Congresso Usa dal direttore dei test operativi del Pentagono si evidenzia chiaramente che il software degli aerei è solo uno dei difetti degli F-35; infatti, il nevralgico sistema di supporto operativo Alis (Autonomic Logistics Information System) non funziona, così come il sistema di puntamento ottico del casco e i sistemi di lancio di bombe e missili aria-aria; la mitragliatrice di bordo spara storto e fa impennare l'aereo, il respiratore del pilota causa ipossia e perfino i pneumatici della versione da portaerei sono da buttare dopo solo dieci appontaggi;
di fatto, gli F-35 pre-serie prodotti finora, compresi i dodici comprati dall'Italia, sono dei prototipi inutilizzabili che, nella migliore delle ipotesi, potranno diventare parzialmente operativi tra molti anni e solo ad un prezzo incalcolabile e a causa di ciò la Germania ha rifiutato di comprare gli F-35 e perfino la Gran Bretagna valuta di prenderne meno del previsto;
a tutto questo si aggiunge un'ulteriore nota dolente, dal sito Ansa.it, il 28 marzo 2018, si apprende che il Ministero della difesa del Regno Unito ha interdetto il volo degli F-35 a 29 miglia, circa 40 chilometri, dai temporali e dalle tempeste, perché rischiano di esplodere se raggiunti da un fulmine sulla carlinga –:
se il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritenga opportuno assumere iniziative per sospendere i contratti di fornitura degli F-35 ancora da consegnare;
se il Governo, visti i potenziali rischi richiamati in premessa per l'incolumità degli uomini e delle donne che voleranno su questi aerei, intenda comunque assumersi la responsabilità di portare avanti il programma di acquisto degli F-35;
se il Governo abbia calcolato il costo totale per gli aggiornamenti degli F-35 e il conseguente impatto economico sul bilancio dello Stato;
quali iniziative ritenga più opportuno adottare alla luce dei fatti esposti in premessa.
(4-00223)