Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/00109 (4-00109)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00109presentato daSEGNANA Stefaniatesto diLunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8
SEGNANA, BINELLI, VANESSA CATTOI, FUGATTI e ZANOTELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
cinquant'anni fa nel nostro Paese il lupo era considerato vicino all'estinzione e si pensava che ne sopravvivessero anche meno di un centinaio di esemplari nel nostro territorio, mentre oggi gli avvistamenti e le aggressioni da parte dei lupi, interessano varie regioni del Nord;
in particolare, il Trentino conta parecchi branchi più o meno grandi di lupi e il numero crescente di esemplari fa registrare numerosi attacchi al bestiame, costringendo molti pastori ad abbandonare precocemente i pascoli in quota, con conseguenti costi per l'attività agricola;
i numeri non sono certi e un censimento accurato degli animali non è ancora stato fatto;
per sapere se ci siano lupi in una zona i metodi usati sono tanti: si va dalla registrazione degli ululati all'avvistamento e fino all'analisi genetica degli escrementi;
sempre più spesso i predatori si avvicinano ai paesi gettando nel panico la popolazione, costretta ad assistere a scene bizzarre e raccapriccianti;
nei giorni scorsi, ad esempio, due carcasse di caprioli sono stati trovati nel bosco a pochissima distanza dalle abitazioni della località di San Giorgio a Borgo Valsugana (TN), dove vivono tre famiglie con bambini piccoli (dai 2 ai 7 anni) e dove vi è un convento di suore e un vivaio;
l'Unità per la tutela forestale dell'Arma dei carabinieri, rimuovendo i malcapitati animali, sembra che abbia confermato la presenza di due lupi nella zona, quali autori della predazione;
nelle scorse settimane un pullman con a bordo una scolaresca ha assistito al passaggio di un branco; non è inconsueto inoltre vedere lupi al ciglio delle strade, che si sbranano una preda;
testimonianza di tali episodi è documentata su molti siti web, che ritraggono immagini e filmati di scene che coinvolgono questi grandi e pericolosi carnivori;
è di tutta evidenza che la presenza del lupo renda problematica la convivenza pacifica ed equilibrata con l'uomo, tanto da creare aspettative negli abitanti del Trentino da parte delle competenti istituzioni;
la provincia autonoma di Trento, sollecitata anche dagli interroganti, non ha messo in campo nessuna misura efficace e tangibile, per la risoluzione della problematica, al punto che gli esemplari nel corso degli anni sembrano moltiplicarsi velocemente e i branchi vengono avvistati sempre più spesso;
la risoluzione P8_TA(2016)0034 approvata dal Parlamento europeo riconosce la necessità di «valutare accuratamente il ruolo dei grandi predatori e l'eventuale introduzione di misure di adattamento, in modo da salvaguardare il paesaggio agricolo e l'allevamento nelle regioni di montagna, praticato da secoli» ed evidenzia come le «direttive sulla tutela della natura prevedono un'ampia flessibilità onde agevolarne l'attuazione tenendo conto delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali secondo quanto sancito dalla direttiva Habitat» –:
se il Ministro interrogato intenda adottare con urgenza le iniziative di competenza per attribuire alla provincia autonoma di Trento la gestione di problematiche specifiche e territoriali, inerenti alla presenza del lupo;
quali iniziative intenda adottare per contenere il numero degli esemplari, evitando la proliferazione incontrollata dei lupi e la presenza di branchi vaganti sul territorio, che rendono di fatto impossibile il sereno svolgimento delle attività giornaliere e tradizionali della popolazione trentina, come nel recente episodio avvenuto nella località di San Giorgio a Borgo Valsugana (TN).
(4-00109)