Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/00077 BAGNAI, CENTINAIO, ARRIGONI, AUGUSSORI, BARBARO, BERGESIO, BONFRISCO, BORGHESI, BORGONZONI, Simone BOSSI, Umberto BOSSI, BRIZIARELLI, BRUZZONE, CALDEROLI, CAMPARI, CANDIANI, CANDURA, CANTU',...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-00077 presentata da ALBERTO BAGNAI
mercoledì 2 maggio 2018, seduta n.006
BAGNAI, CENTINAIO, ARRIGONI, AUGUSSORI, BARBARO, BERGESIO, BONFRISCO, BORGHESI, BORGONZONI, Simone BOSSI, Umberto BOSSI, BRIZIARELLI, BRUZZONE, CALDEROLI, CAMPARI, CANDIANI, CANDURA, CANTU', CASOLATI, DE VECCHIS, FAGGI, FERRERO, FREGOLENT, FUSCO, IWOBI, MARIN, MARTI, MONTANI, NISINI, OSTELLARI, PAZZAGLINI, Emanuele PELLEGRINI, PEPE, PERGREFFI, PIANASSO, PILLON, PIROVANO, Pietro PISANI, PITTONI, PIZZOL, PUCCIARELLI, RIPAMONTI, RIVOLTA, ROMEO, RUFA, SALVINI, SAPONARA, SAVIANE, SBRANA, SIRI, SOLINAS, STEFANI, TESEI, TOSATO, VALLARDI, VESCOVI, ZULIANI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti:
il 22 dicembre 2017 Mario Nava, funzionario della Commissione europea, dirigente della vigilanza sul sistema finanziario, è stato designato quale nuovo presidente della Consob;
il conferimento dell'incarico da parte del Consiglio dei ministri è però avvenuto soltanto il 22 febbraio 2018 per motivi di carattere procedurale riferiti alla posizione lavorativa di Nava presso la Commissione europea, che avrebbero rallentato la sua nomina. Da quanto si apprende dalla stampa, Nava avrebbe richiesto il distacco e non l'aspettativa dal suo precedente incarico di direttore per il monitoraggio del sistema finanziario e di gestione delle crisi alla direzione generale per la stabilità finanziaria e dei mercati dei capitali (Fisma);
nel caso del distacco, infatti, resta in essere il sostanziale rapporto di dipendenza con l'amministrazione di origine, senza perdita dell'avanzamento di carriera e dello stipendio da funzionario europeo. Inoltre, la retribuzione corrisposta dalla Consob, circa 240.000 euro lordi annui, beneficerebbe dei vantaggi fiscali riservati al personale europeo;
il distacco sarebbe stato richiesto per soli 3 anni, quando invece il mandato alla Consob è di 7. Dagli stessi organi di stampa, inoltre, si apprende che il termine di 3 anni coinciderebbe con il rinnovo delle nomine ai vertici delle direzioni generali della Commissione europea;
in 40 anni di vita dell'autorità italiana di vigilanza sui mercati finanziari non si è mai verificata una situazione del genere. Ma, soprattutto, una simile nomina sembrerebbe violare i criteri di indipendenza stabiliti a riguardo dalla legge di istituzione dell'autority (decreto-legge 8 aprile 1974, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 giugno 1974, n. 216);
nonostante tali discrepanze, il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto di nomina e il nuovo presidente si è insediato il 16 aprile 2018, dichiarando che non esistono incompatibilità, poiché, in quanto dipendente della Commissione europea, a lui non si applicherebbe la legge italiana, ma quella comunitaria, come ha personalmente spiegato in sede di insediamento;
l'articolo 1, comma 5, della citata legge di istituzione dell'autority stabilisce infatti che: "presidente e i membri della Commissione non possono esercitare, a pena di decadenza dall'ufficio, alcuna attività professionale, neppure di consulenza, né essere amministratori, ovvero soci a responsabilità illimitata, di società commerciali, sindaci revisori o dipendenti di imprese commerciali o di enti pubblici o privati, né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura, né essere imprenditori commerciali. Per tutta la durata del mandato i dipendenti statali sono collocati fuori ruolo e i dipendenti di enti pubblici sono collocati d'ufficio in aspettativa. Il rapporto di lavoro dei dipendenti privati è sospeso ed i dipendenti stessi hanno diritto alla conservazione del posto";
in base a tale disposizione, i commissari si sarebbero rivolti agli uffici legislativi, perché le argomentazioni di Nava non sarebbero state per loro sufficientemente chiare: il neopresidente ha affermato che nel diritto comunitario il distacco fosse l'unica via esperibile, in quanto l'aspettativa per un simile incarico non sarebbe prevista;
quattro giorni fa, gli uffici giuridici, compresa la Corte dei conti, hanno convalidato la nomina, ma questo non impedirà certo i possibili ricorsi al TAR da parte delle future aziende sanzionate o dei dipendenti demansionati che proveranno a contestare l'incompatibilità del presidente;
nonostante l'esperienza professionale di Nava, maturata relativamente al mondo bancario e ai mercati finanziari, a giudizio degli interroganti sarebbe stato opportuno indirizzare la scelta su una personalità di più comprovata autonomia e non su un dipendente di un'istituzione sovranazionale che, tra l'altro, ha anche poteri di vigilanza sul nostro Paese riguardo alle stesse materie in tema bancario e finanziario, determinando un potenziale conflitto di interessi nei casi in cui l'autorità si trovi a valutare o applicare normative che possono essere interpretate in senso più o meno favorevole agli interessi del Paese o a quelli delle istituzioni dalle quali Nava continua a dipendere;
dopo le crisi bancarie e gli interventi statali che hanno distrutto la fiducia di tutti i risparmiatori, e non soltanto di coloro che hanno perso i loro risparmi, la Consob non ha mai goduto di una reputazione così bassa nel nostro Paese,
si chiede di sapere se il Governo non ritenga opportuno, in merito al caso specifico, riconsiderare le scelte adottate e non ritenga opportuno, altresì, evitare che, in relazione ad altri procedimenti di selezione fiduciaria, si proceda nel medesimo modo.
(4-00077)