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Atto a cui si riferisce:
C.4/10947 (4-10947)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 giugno 2022
nell'allegato B della seduta n. 717
4-10947
presentata da
BORDONALI Simona

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si rileva preliminarmente che la questione non rientra nelle competenze del Ministero dell'interno, trattandosi di procedimenti di esumazione in area cimiteriale, rimessi esclusivamente all'ente locale.
  La questione sollevata dall'interrogante, riferisce di una significativa operazione di esumazione svolta nel settembre 2021 dal comune di Brescia presso l'area dedicata alla sepoltura dei bambini nati morti o di prodotti del concepimento.
  Vengono al riguardo riferiti profili di asserita irritualità della relativa procedura per informativa alle famiglie, in virtù dei quali il Comune si sarebbe limitato a pubblicare un avviso non visibile sulla bacheca del cimitero, omettendo in tal modo di garantire un'adeguata conoscenza dell'iniziativa da parte dei genitori e dei familiari interessati, alcuni dei quali avevano successivamente espresso attraverso i media le proprie lamentele.
  Su tale ultimo aspetto è bene premettere che la delicatezza degli aspetti umani ed affettivi inevitabilmente coinvolti nell'intervento, ha indotto l'ente ad attivarsi immediatamente per recuperare i contatti di quei genitori che avevano espresso le proprie lamentele tramite i media, e incontrarli personalmente. La preposta direzione cimiteriale ha inoltre organizzato un incontro dedicato al quale hanno partecipato l'assessore di riferimento e i responsabili di settore e di servizi, fornendo nell'occasione un'esaustiva spiegazione delle circostanze incorse.
  La vicenda si inquadra nella valutazione da parte del comune di Brescia, in previsione di future necessità ed emergenze anche legate alla pandemia da COVID-19, di procedere al recupero di alcuni spazi dell'area cimiteriale, intervenendo su tre dei quattro riquadri dedicati esclusivamente alla sepoltura di nati morti e di prodotti del concepimento. Si precisa infatti che prima di effettuare le suddette procedure di esumazione, l'area era interessata da un totale di circa 3.000 sepolture, a fronte di uno spazio ancora disponibile di sole due file. L'intervento non ha invece interessato la distinta area dedicata alla sepoltura dei bambini deceduti dopo la nascita.
  Dagli elementi informativi forniti dal comune di Brescia per il tramite della prefettura territorialmente competente, risulta che l'amministrazione comunale ha operato nel pieno rispetto della disciplina vigente, assicurando che tutte le operazioni sottese alle attività di esumazione e inumazione sono state effettuate nella rigorosa osservanza di tutte le disposizioni normative che disciplinano la materia in argomento, quali:

   il regolamento di polizia mortuaria (decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990);

   il regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali della regione Lombardia (regolamento regionale n. 6 del 2004);

   il regolamento per i servizi cimiteriali del comune di Brescia;

   la carta di qualità dei servizi cimiteriali adottata dal comune di Brescia, volta al potenziamento e alla qualificazione dei servizi funerari e cimiteriali resi alla cittadinanza.

  I responsabili hanno confermato che tutte le operazioni concernenti il caso in esame si sono svolte in base alla stretta osservanza dei tempi e dei termini previsti dal regolamento comunale, specificando che per le fattispecie interessate non trovano applicazione le disposizioni della carta di qualità dei servizi cimiteriali, come quella, ad esempio, di collocare gli appositi adesivi gialli.
  Infatti è stato precisato che la citata carta, nel definire i servizi da erogare ai cittadini, fa esplicito riferimento solo ai defunti e non contempla le fattispecie in esame, anche in relazione alla previsione dei tempi per le operazioni di esumazione.
  L'amministrazione comunale ha assicurato di aver rispettato anche i profili inerenti all'informazione e alla pubblicità. È stato evidenziato che tutti gli adempimenti in materia sono stati attuati. Si è provveduto all'affissione all'Albo pretorio on line, alla bacheca dell'ingresso principale e al cancello pedonale del Vantiniano, oltre che su appositi supporti metallici posti sui lati del perimetro dei riquadri interessati e sulle due fontanelle dell'acqua prospicienti i riquadri.
  Nel caso in questione, inoltre, gli avvisi sono stati affissi ben più a lungo dei 90 giorni previsti dall'articolo 20 del Regolamento regionale n. 6 del 2004.
  Peraltro è stato chiarito che gli avvisi non riportavano l'elenco dei nominativi dei sepolti in quanto per motivi di privacy non è previsto alcun obbligo di comunicazione singola, ai genitori atteso che – sempre per ragioni di privacy – il comune non dispone di tali dati, che invece sono in possesso delle sole strutture ospedaliere.
  Dagli elementi forniti dall'ente locale per il tramite della prefettura di Brescia risulta comunque che è data facoltà a tutti gli interessati lasciare direttamente al Comune i dati di contatto.
  Sono circa 70 le famiglie che hanno presenziato alle procedure di esumazione svoltesi dall'8 settembre all'8 ottobre 2021.
  Si soggiunge che, prima di iniziare le operazioni, le targhette identificative e tutti gli oggetti presenti sulle tombe (non deteriorati) sono stati raccolti, posti in scatole chiuse, ordinati e custoditi in un locale chiuso, per essere resi successivamente ai genitori che li richiedessero. Analoga operazione è stata effettuata per tutti i resti ossei rinvenuti unitamente alle targhette identificative, accuratamente catalogati e conservati in un deposito chiuso per essere anch'essi restituiti, laddove richiesti.
  Si soggiunge che sulla base della normativa, tale custodia deve essere assicurata per novanta giorni, termine che, nel caso in esame, il Comune ha ritenuto di dover estendere fino al 30 aprile 2022, in considerazione dell'ampiezza dell'intervento per offrire agli interessati la possibilità di ricevere chiarimenti e valutare le eventuali opzioni.
  Dai dati comunicati risulta che sono circa 100 le famiglie che hanno attivato le prescritte procedure di restituzione e consegna.
  Per quanto concerne, infine, l'asserito ritrovamento di possibili resti ossei sparsi nel campo ove sono state rimosse le lapidi, si rappresenta che, già in data 30 novembre 2021, ne è stata richiesta l'analisi presso il laboratorio Labanof dell'Università degli studi di Milano per i dovuti accertamenti e si è in attesa degli esiti di verifica.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Ivan Scalfarotto.