• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03656/040 9/3656/40. (Testo modificato nel corso della seduta) Angiola.



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03656/040presentato daANGIOLA Nunziotesto diMartedì 28 giugno 2022, seduta n. 715

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame, all'articolo 18, reca alcune importati disposizioni concernenti le sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti elettronici, la fatturazione elettronica ed i pagamenti elettronici, finalizzati ad utilizzare le nuove tecnologie per prevenire qualsivoglia tipo di evasione;

    la semplificazione del sistema fiscale, nonché dei meccanismi di accertamento da parte dell'Amministrazione finanziaria, costituisce un passaggio ineludibile per conseguire l'effettiva implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finalità alla quale è destinato il decreto-legge in esame;

    nel 2019 le entrate fiscali in Italia hanno rappresentato il 42,4 per cento del PIL – rispetto a – una media OCSE del 33,8 per cento – nonostante i seri problemi di compliance che nel 2018 hanno comportato minori entrate fiscali per oltre 102 miliardi di euro;

    per ridurre le somme evase si rende necessario mettere in campo misure finalizzate a disincentivare l'evasione e facilitare la compliance. A tal proposito, la letteratura internazionale concorda sul fatto che la compliance sia inversamente proporzionale alla complessità del sistema fiscale: più complesso è il sistema fiscale, minore sarà il tasso di compliance volontaria dei contribuenti;

    secondo la classifica stilata da Tax Complexity, l'Italia ha il sistema di tassazione più complesso tra 69 Paesi. Al netto dell'impellente necessità di semplificazione fiscale, l'Amministrazione Finanziaria ha adottato negli anni numerose tecnologie che attraverso data analysis e network analysis consentono di identificare profili di rischio. Tuttavia, queste tecnologie vanno più nella direzione dell'enforcement fiscale anziché della compliance;

    pochi giorni fa Jack Malan e Ivan Bosch Chen del Centre for Strategy & Evaluation Services (CSES) hanno depositato presso la Commissione europea uno studio dal titolo «Possible Solutions for Missing Trader Intra-Community Fraud», nel quale la tecnologia blockchain viene indicata come «una forma di rendicontazione in tempo reale che protegge i dati delle imprese e non richiede agli Stati membri di memorizzare e proteggere un'enorme quantità di dettagli delle transazioni»;

    nello specifico, «il fornitore carica la propria fattura su una piattaforma digitale e, invece di inviare una fattura alle autorità fiscali nazionali, la piattaforma utilizza la tecnologia blockchain per creare un'impronta digitale crittografata della fattura, chiamata “hash”, che viene inviata all'autorità fiscale centrale», consentendo all'azienda di dimostrare l'ammontare dell'IVA pagata;

    il ricorso comune alla tecnologia blockchain delle rispettive Autorità fiscali consentirebbe «l'introduzione di un'infrastruttura tecnica comune che passi da un sistema di scambio di informazioni tra Amministrazioni fiscali a un sistema di scambio diretto di informazioni transfrontaliere tra privati e Amministrazioni fiscali estere»;

    il 9 febbraio del 2022 il gruppo di lavoro della Commissione europea sul Futuro dell'IVA ha invitato una delegazione olandese a riferire sull'utilità della tecnologia blockchain nel contrasto alle frodi IVA, nel prevenire l'evasione dell'IVA e come strumento che consente di risparmiare sulle risorse umane. Stando a quanto si apprende dai verbali dell'incontro, la blockchain avrebbe consentito di identificare in fase sperimentale sia le frodi intracomunitarie relative alla falsa fatturazione, sia quelle riconducibili al pagamento di una quantità di IVA inferiore a quella fatturata, sia la richiesta di una detrazione IVA superiore a quella fatturata;

    stando alla raccolta dei dati della delegazione olandese, attraverso l'utilizzo della tecnologia blockchain ai fini fiscali l'IVA nella dichiarazione dei redditi corrisponde all'IVA sulle fatture autentiche; consente un controllo incrociato automatico tra la dichiarazione IVA del fornitore e quella dell'acquirente; facilita l'individuazione delle frodi IVA grazie a un segnale d'allarme di importi insolitamente elevati; consente di abolire gli elenchi IVA;

    questo produce un grande vantaggio anche ai fini dell'accertamento: non necessitando di analisi del rischio complesse, offre all'Amministrazione la possibilità di concentrarsi solo su truffatori ed evasori, interferendo così in minima parte con le normali pratiche commerciali e comportando una minore quantità di risorse informatiche e umane dispiegate a tale scopo. Inoltre, la blockchain risulterebbe facilmente integrabile con i software contabili adattandosi sia alle piccole che alle grandi aziende, e riducendone i costi di compliance,

impegna il Governo

compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di implementare l'utilizzo della tecnologia di cui in premessa a fini fiscali e programmare test per valutarne l'efficacia, sia ai fini dell'accertamento che della compliance.
9/3656/40. (Testo modificato nel corso della seduta) Angiola.