• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08282 (5-08282)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08282presentato daCOSTANZO Jessicatesto diMartedì 21 giugno 2022, seduta n. 711

   COSTANZO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   stando a quanto si apprende da organi di stampa, nelle scorse settimane si sarebbe tenuto un incontro riservato fra il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e il CEO mondiale di Uber, azienda che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato mettendo in collegamento diretto passeggeri e autisti;

   la riunione si sarebbe tenuta appena poche ore prima della presentazione alla stampa dell'accordo tra l'italiana «ItTaxi» e la multinazionale californiana e contestualmente all'esame parlamentare del disegno di legge «Concorrenza» che prevede, in uno dei suoi articoli, una vera e propria riforma del settore del trasporto pubblico che andrà a discapito del settore dei taxi;

   come si legge nel comunicato stampa congiunto delle sigle sindacali Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Usb-taxi, Uritaxi, Ati-taxi, Unimpresa, Fast Confsal-taxi, Tam, Claai, Satam, Or.s.a.-taxi, Liti e Atlt «ad oggi, a sedici mesi dall'insediamento del Governo Draghi nessuno a livello istituzionale ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori del mondo taxi, nonostante numerose e reiterate richieste di confronto e due inevitabili fermi nazionali di categoria, per chiedere la conclusione dell'iter normativo di riforma del comparto già avviato nel 2019, ed in particolare la regolamentazione dell'attività delle piattaforme di intermediazione digitale»;

   Uber è un'applicazione mobile nata nel 2009 per collegare gli utenti con gli «autisti pagati a cottimo come i rider» ed è del tutto evidente la differenza fra gli autisti di Uber e i tassisti che, ad esempio, in una città come Roma, devono sottostare a regole molto rigide e possono esercitare la professione soltanto se in possesso di una licenza il cui costo è molto elevato, requisito non richiesto agli autisti della multinazionale. Per tale ragione, a parere dell'interrogante, si tratterebbe di una vera e propria concorrenza sleale legalizzata quella esercitata ai danni della categoria dei tassisti;

   alle condizioni date, se si volesse realmente liberalizzare il mercato, senza favorire alcuna delle parti, si dovrebbe almeno rimborsare il costo della licenza a chi lo abbia già pagato o lo stia pagando, affinché il mercato possa realmente partire da una base concorrenziale;

   se la notizia del colloquio fra Draghi e il management di Uber, azienda che non paga le tasse in Italia e che in passato ha violato le norme dei Paesi in cui opera ricevendo anche diverse condanne, fosse confermata si disegnerebbe un quadro gravissimo, così come evidenziato anche nel comunicato sindacale –:

   se non intenda chiarire con urgenza sia la vicenda esposta in premessa sia la linea del Governo in materia di concorrenza e liberalizzazione del settore del trasporto.
(5-08282)