• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08307 (5-08307)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08307presentato daTASSO Antoniotesto diMartedì 21 giugno 2022, seduta n. 711

   TASSO e GIULIODORI. — Al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:

   in Italia l'infrastruttura della rete a banda ultralarga in fibra ottica è suddivisa principalmente tra due grandi società: FiberCop e OpenFiber;

   FiberGop è controllata al 58 per cento da Tim, al 37,5 per cento dal fondo americano Kkr e 4,5 per cento da Fastweb, OpenFiber è partecipata al 60 per cento da Cassa depositi e prestiti e al 40 per cento dal gruppo Macquarie;

   negli ultimi mesi sono state portate avanti diverse trattative tra FiberCop e OpenFiber per la costituzione della rete unica a banda ultralarga: a maggio è stata siglata una prima intesa, è stata concordata una prima lettera d'intenti per unire la rete tra Tim, OpenFiber e Cassa depositi e prestiti, i fondi Macquarie e Kkr. Non si conoscono i dettagli e l'accordo definitivo dovrà essere chiuso entro fine ottobre;

   esiste un accordo per l'implementazione della copertura in fibra delle cosiddette «aree bianche» per un controvalore di oltre 200 milioni di euro, che permetterà a OpenFiber di utilizzare le infrastrutture di FiberCop, già finanziata con fondi pubblici;

   al tempo stesso, Tim s'impegna a mettere a disposizione dei propri clienti nelle aree bianche la fibra ottica di OpenFiber. L'accordo rappresenta una volontà di collaborazione nell'ottica di coprire il Paese con reti Vhcn (Very high capacity network);

   il processo di implementazione della banda ultralarga nel Paese affida un ruolo strategico fondamentale a Cassa depositi e prestiti, che controlla sia il 60 per cento di OpenFiber che il 10 per cento di Tim;

   l'infrastruttura digitale rappresenta un asset strategico, la cui autonomia e indipendenza costituisce un fattore vitale per lo sviluppo e la sopravvivenza stessa del Paese;

   la posta in gioco è molto alta e ovviamente attira l'attenzione dei colossi finanziari stranieri;

   Tim attualmente ha come azionista di maggioranza la francese Vivendi con il 24 per cento, dietro OpenFiber c'è il gruppo di investimento Macquarie, dietro FiberCop c'è il colosso speculativo Kkr, che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe interessato ad aumentare la partecipazione: aveva già manifestato interesse per acquisire Tim, trattativa sfumata negli ultimi mesi;

   Cassa depositi e prestiti resta in pratica l'ultimo baluardo italiano in grado di impedire alle multinazionali straniere di impadronirsi della nostra rete;

   nel prossimo futuro il rischio di lasciare il controllo della nostra rete in mano straniera è enorme e concreto –:

   quale sia la posizione del Ministro interrogato riguardo alla problematica esposta e conseguentemente quali iniziative di competenza intenda adottare per agevolare lo sviluppo della rete nazionale senza pregiudicare la sovranità dell'infrastruttura digitale del nostro Paese.
(5-08307)