• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.3/03026 (3-03026)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03026presentato daLOMBARDO Antoniotesto diVenerdì 17 giugno 2022, seduta n. 709

   LOMBARDO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la stagione estiva alle porte e le temperature sopra la media degli ultimi giorni lasciano presagire l'ennesima emergenza idrica che nei prossimi mesi metterà a rischio soprattutto l'agricoltura siciliana: dalla provincia di Trapani arriva il grido d'allarme delle associazioni di categoria e degli agricoltori proprietari dei fondi che ricadono nel comprensorio della diga Trinità, bacino artificiale situato nel territorio di Castelvetrano che alimenta i tantissimi vigneti della zona;

   da diverse settimane le paratoie della diga sono aperte causando la fuoriuscita continua di una enorme volume di preziosa acqua che si riversa in mare: qualora tale situazione non venga arrestata, la diga – che ha una capacità massima di 18 milioni di litri – disporrà in breve di appena 3 milioni di metri cubi d'acqua, con ricadute negative sull'irrigazione estiva;

   la diga Trinità a regime potrebbe servire circa 6.000 ettari di vigneti il cui fabbisogno annuo è di circa 6 milioni di metri cubi; un'annata siccitosa rischia di far perdere gran parte della produzione del territorio servito dalla diga che si attesta su quasi 600.000 quintali di uva con un valore, medio di 40 euro a quintale. Il danno economico sarebbe potenzialmente pari a 24 milioni di euro per la sola provincia di Trapani e perdere anche solo una parte percentuale significa un mancato ricavo per milioni di euro con la conseguente rovina di centinaia di famiglie;

   nelle more di acquisire da parte dell'assessorato regionale all'energia ulteriori verifiche tecniche, il Ministero ha provveduto ad abbassare ulteriormente la quota d'invaso portando a circa 3 milioni il volume disponibile per l'irrigazione: standard di molto al di sotto delle esigenze consortili;

   in questi mesi sarebbe stato necessario aprire le condotte per svolgere la ordinaria manutenzione degli impianti che, a causa dell'intreccio di competenze fra enti diversi, il più delle volte si trasforma in immobilismo;

   è essenziale rivedere la gestione delle acque siciliane già da tempo fortemente critica – con la presenza di molte dighe non ancora collaudate o incompiute, reti di distribuzione colabrodo e furti d'acqua a causa della scarsa sicurezza – e avviare un intervento ministeriale di riprogrammazione che consenta di gestire in modo adeguato il bene più prezioso che abbiamo –:

   quali elementi il Governo intenda fornire sui fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda avviare per pervenire a un'adeguata soluzione delle criticità richiamate e migliorare la gestione delle acque, scongiurando una crisi irreversibile per i tanti produttori agricoli in Sicilia.
(3-03026)