• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07116 LEONE Cinzia, TRENTACOSTE, FERRARA - Al Ministro della salute. - Premesso che a quanto risulta agli interroganti, lo scorso 15 aprile 2022, dopo un ricovero presso il reparto di urologia del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07116 presentata da CINZIA LEONE
martedì 14 giugno 2022, seduta n.439

LEONE Cinzia, TRENTACOSTE, FERRARA - Al Ministro della salute. - Premesso che a quanto risulta agli interroganti, lo scorso 15 aprile 2022, dopo un ricovero presso il reparto di urologia del Policlinico "Paolo Giaccone" di Palermo, è stato dimesso un paziente di 73 anni, il signor B.B., già al suo secondo ricovero (CC n. 5291/2022) presso questa struttura. Prima delle dimissioni, al signor B.B. è stato rimosso il catetere vescicale, in quanto per i sanitari le acque di drenaggio della notte precedente risultavano limpide alla vista;

considerato che:

il 7 gennaio 2020 il signor B.B. veniva ricoverato e operato presso la suddetta struttura a causa del riscontro di neoplasie vescicali papillari. Il giorno dopo, l'8 gennaio, in fase di dimissione, gli veniva rimosso il catetere vescicale. Ma appena ventiquattro ore dopo, tra atroci sofferenze, il signor B.B. era costretto a ricorrere al pronto soccorso della medesima struttura, per algia vescicale e ritenzione idrica, dove finalmente gli veniva applicato il catetere vescicale;

dopo la sofferta esperienza del 2020, prima di essere dimesso ad aprile scorso, il signor B.B. ha tentato di convincere i medici che per lui sarebbe stato meglio lasciare la struttura sanitaria mantenendo il catetere vescicale. Una richiesta che, però, non è stata accolta;

il 15 aprile 2022, dunque, il signor B.B. lascia il Policlinico Paolo Giaccone alle 13,10, come risulta dalla documentazione sanitaria. Verso le 16,20, ad appena tre ore dalle dimissioni, al signor B.B. cominciano dei forti bruciori alla vescica e prontamente chiama il reparto per trovare una soluzione. Dall'altra parte del telefono, un medico lo invita a raggiungere immediatamente il reparto di Urologia del Policlinico palermitano. Dopo pochi minuti, però, il signor B.B. veniva raggiunto da una telefonata del reparto e sempre lo stesso medico lo invitava a rivolgersi prima al pronto soccorso, adducendo motivi legati al COVID, per sottoporsi al tampone. Il medico di guardia del pronto soccorso interviene in aiuto del signor B.B. solamente alle 20,05 per inserire un catetere vescicale, dopo ore di forti dolori dovuti agli inutili tentativi di urinare;

considerato che:

i pronto soccorso vivono da troppo tempo una situazione di affanno dovuta a difficoltà organizzative sempre maggiori, problemi che si sono moltiplicati a causa della pandemia e per la mancanza atavica di personale. Solo a marzo scorso, i sindacati hanno segnalato in una nota ai vertici dell'azienda sanitaria di Palermo le difficoltà organizzative e le numerose irregolarità contrattuali;

la prassi, a parere degli interroganti sconclusionata, che ha costretto il paziente appena dimesso, peraltro bisognoso di un nuovo urgente intervento presso la stessa struttura, a passare prima dal pronto soccorso (mettendolo peraltro a rischio contagio COVID), non fa altro che moltiplicare inutilmente le presenze presso lo stesso e causare ulteriore sofferenza al malato;

considerato infine che nel Documento di economia e finanza 2022, al contrario di quanto sbandierato durante i vari lockdown dovuti alla pandemia da COVID-19, ci sarà un ulteriore taglio alla sanità pubblica fino al 2025, un taglio di ben 6 miliardi di euro in 3 anni, che comporterà un abbassamento della spesa di un punto percentuale del PIL, passando dal 7,2 per cento di spesa al 6,2 per cento, con un risultato persino peggiore a quello pre-pandemia,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda verificare le eventuali inefficienze, sia a livello gestionale sia organizzativo, della struttura in questione;

se più in generale intenda adoperarsi, nell'ambito delle proprie competenze, per razionalizzare le spese di gestione, potenziare i controlli e, soprattutto, invertire il trend che negli ultimi anni ha visto la sanità pubblica perdere posti letto e personale sanitario, a vantaggio della sanità privata, una scelta che ha penalizzato pesantemente il diritto alla salute dei cittadini che pagano tasse e imposte per esercitare un diritto inviolabile, garantito dalla Costituzione.

(4-07116)