• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08205 (5-08205)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08205presentato daBOLOGNA Fabiolatesto diLunedì 13 giugno 2022, seduta n. 706

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'incontinenza urinaria colpisce, in Italia, circa 5 milioni di persone con una netta prevalenza negli over 65; inoltre, la prevalenza supera il 50 per cento fra gli anziani;

   secondo recenti studi basati sull'invecchiamento della popolazione nazionale, si ritiene che la diffusione della patologia sia in sensibile aumento;

   in particolare, la malattia provoca una condizione di isolamento sociale e, proprio al fine di superare questo stigma, il Ministero della salute ha indetto, il 28 giugno, la Giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell'incontinenza, col fine di promuovere la sensibilizzazione e l'informazione sulla qualità di vita delle persone incontinenti e dei loro caregiver, stante l'evidente condizione invalidante;

   per gli esperti del settore, la patologia, nella maggioranza dei casi, può essere curata e trattata, tramite la rieducazione perineale, la chirurgia mininvasiva, la neuromodulazione ed altre terapie;

   i costi globali del settore, tra pubblico e privato, ammontano a circa 2,5 miliardi di euro annui, come stima l'Associazione pazienti Fincopp – Federazione italiana incontinenti e disfunzioni del pavimento pelvico;

   ebbene, l'elevata dimensione dei costi rende l'incontinenza tra le cinque patologie più costose, oltre che più diffuse, per il Servizio sanitario nazionale e per i soggetti che ne soffrono;

   a ben vedere, inoltre, ci troviamo in presenza di numerose disparità regionali sul piano organizzativo, di presa in carico dei pazienti, di offerta sanitaria e di livelli di spesa per le cure;

   pesano anche, in questa prospettiva, la mancata attuazione dei centri per l'incontinenza, l'insufficiente informazione ai pazienti nonché le ingenti spese dirette e indirette che gravano sulle famiglie;

   il decreto del Ministero della salute del 2 ottobre 2015 ha istituito un tavolo sull'incontinenza e, in tale ambito, è stato sottoscritto, il 24 gennaio 2018, un accordo dalla Conferenza Stato-regioni che prevede l'attivazione dei «Tavoli di lavoro regionali sull'incontinenza» e l'apertura dei Centri di 1°, 2° e 3° livello in ogni regione; nonostante questo, si è ancora lontani dall'attuazione concreta di questi tavoli di lavoro, fondamentali per il confronto tra gli stakeholder, e dei centri regionali, punto di riferimento di pazienti e famiglie;

   pertanto, appare fondamentale investire sulle innovazioni disponibili per curare l'incontinenza urinaria e garantire un'assistenza su scala nazionale che sia efficiente, omogenea ed integrata, con l'attivazione dei centri e dei tavoli regionali –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle carenze su base nazionale circa la presa in carico e l'assistenza dei pazienti affetti da incontinenza urinaria e delle loro famiglie e se intenda promuovere iniziative volte a verificare l'effettiva attuazione dell'accordo concluso in sede di conferenza Stato-regioni di cui in premessa, valutando anche l'attivazione di un «Tavolo permanente sull'incontinenza umana e fecale», con ruolo di coordinamento e di coinvolgimento delle associazioni dei pazienti, delle società scientifiche, degli esperti e di tutti i portatori di interesse.
(5-08205)