• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00845 (7-00845) «Gadda, Fregolent».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00845presentato daGADDA Maria Chiaratesto diLunedì 30 maggio 2022, seduta n. 703

   Le Commissioni VIII e XIII,

   premesso che:

    la Strategia nazionale forestale, pubblicata con il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 23 dicembre 2021, evidenzia in apertura che il patrimonio forestale nazionale:

     come componente del «capitale naturale», è un bene di rilevante interesse pubblico e parte fondamentale del paesaggio storico e culturale italiano;

     assume per le politiche di sviluppo del nostro Paese un ruolo strategico, rappresentando una eredità culturale e ambientale del nostro passato, una componente rilevante della nostra identità e rimane il protagonista del futuro che stiamo costruendo;

     è costituito da oltre 9 milioni di ettari di foreste e da quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate composti in prevalenza da arbusteti, neo-formazioni e macchia;

    complessivamente, le aree forestali coprono il 36,7 per cento del territorio nazionale; in alcune regioni e province autonome le foreste raggiungono circa il 50 per cento o più della superficie regionale;

    in Europa le foreste coprono all'incirca il 40 per cento del territorio (190 milioni di ettari), facendo così dell'Europa una delle regioni più ricche di foreste nel mondo; le foreste nel nostro continente sono oggi più vaste del 30 per cento rispetto al 1950;

    obiettivo della Strategia forestale nazionale (Sfn) è definire gli indirizzi nazionali:

     per la tutela, la valorizzazione e la gestione sostenibile del patrimonio forestale nazionale;

     per lo sviluppo del settore e delle sue filiere produttive, ambientali e socio-culturali, ivi compresa la filiera pioppicola;

    le regioni, in coerenza con gli indirizzi della Sfn, adottano programmi forestali regionali individuando i propri obiettivi e definendo le relative linee d'azione;

    come indicato nel Regolamento europeo 2018/841 (Lulucf), le foreste e il suolo forestale hanno un ruolo rilevante per il sequestro e l'immagazzinamento del carbonio atmosferico; viene anche evidenziato il ruolo del legno e dei suoi derivati quale risorsa rinnovabile per lo stoccaggio di Carbonio nel lungo termine in alcuni prodotti e per la sostituzione di fonti fossili;

    sempre nell'ambito delle politiche per l'attuazione della Lulucf, le foreste sono state incluse dall'Italia nella Strategia di decarbonizzazione a lungo termine che individua i possibili percorsi per la «neutralità climatica» entro il 2050, in linea con gli orientamenti politici della UE e nazionali;

    al fine di assicurare l'attuazione della Sfn, l'articolo n. 1, comma 530, della legge n. 234 del 2021 (legge di bilancio per il 2022) istituisce nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un fondo:

     da 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023;

     da 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032;

    la proposta di Piano per la transizione ecologica trasmessa nei mesi scorsi dal Governo al Parlamento richiama l'importanza della forestazione, indicando tra gli strumenti a complemento delle altre politiche per la decarbonizzazione: «L'estensione di una gestione sostenibile all'insieme delle foreste italiane, che attualmente occupano il 40 per cento del territorio nazionale, determinerà fra gli altri benefici ambientali e sanitari una ottimizzazione della loro capacità di assorbire annualmente attraverso la fotosintesi circa 40 milioni di CO2, cioè fino al 10 per cento dei gas serra nazionali, sequestrandole nella biomassa e nel suolo»;

    inoltre la proposta di Piano per la transizione ecologica evidenzia il ruolo delle foreste anche in chiave di biodiversità: «È essenziale promuovere una loro tutela attiva attraverso forme di gestione sostenibile, una loro espansione in aree residuali e degradate e la valorizzazione nazionale del legname quale duraturo stoccaggio di carbonio»;

    la dichiarazione finale del G20 svoltosi a Roma il 30 e 31 ottobre 2021 sotto la presidenza italiana contiene al punto 19) la seguente pronuncia: «Riconoscendo l'urgenza di combattere il degrado del suolo e creare nuovi stoccaggi di carbonio, condividiamo l'aspirazione a piantare collettivamente 3 miliardi di alberi, concentrandoci sugli ecosistemi più degradati del pianeta, e sollecitiamo altri Paesi a unire le loro forze a quelle del G20 per raggiungere questo obiettivo globale entro il 2030, anche attraverso progetti sul clima, con il coinvolgimento del settore privato e civile società»;

    la Commissione europea ha annunciato il varo entro la fine del 2022 di una proposta legislativa finalizzata a incrementare gli assorbimenti del carbonio dall'atmosfera, in merito ai quali il Commissario per l'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha affermato: «L'agricoltura e la silvicoltura sono i nostri alleati nella lotta contro i cambiamenti climatici, poiché ne mitigano l'impatto assorbendo il carbonio dall'atmosfera»;

    nel contesto sopra descritto, al fianco delle politiche destinate agli enti pubblici e al settore agricolo-silvicolo per la tutela e lo sviluppo delle aree forestali, può giocare un ruolo importante l'incentivazione degli investimenti privati nella forestazione che favoriscono l'azione di cattura del carbonio al tempo stesso aggiungendo nuova disponibilità di biomassa per l'industria, come ad esempio nel caso della produzione di carta e cartone, nella quale tutta la cellulosa utilizzata è oggetto di verifica di origine legale, è tracciata e, per il 90 per cento, deriva da foreste gestite con criteri di sostenibilità (certificazioni FSC®; PEFC™; SFI®, riconosciute dalla UE e internazionalmente),

impegnano il Governo:

   in coerenza con gli obiettivi indicati nella strategia forestale nazionale e con le indicazioni contenute nel Regolamento Lulucf, ad adottare iniziative per l'inclusione della gestione forestale e degli altri usi del suolo tra gli strumenti per contribuire alla neutralità climatica nella Ue entro il 2050, compreso l'obiettivo intermedio di riduzione netta di almeno il 55 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030;

   a valorizzare nel massimo grado possibile, in coerenza con la Strategia forestale nazionale e con gli indirizzi della Commissione europea richiamati in premessa, il ruolo dell'agricoltura e della silvicoltura in materia di incremento degli assorbimenti di carbonio in atmosfera;

   a valutare gli strumenti utili ad incentivare gli investimenti privati nella forestazione supportando anche l'azione di cattura del carbonio da parte dei soggetti industriali che si impegnino in progetti di forestazione, altresì consentendo in questa maniera di aggiungere nuova potenziale disponibilità di biomassa all'interno del mix energetico;

   a sostenere nelle opportune sedi comunitarie gli impegni di cui sopra anche nell'ambito del processo di definizione della proposta legislativa annunciata dalla Commissione europea per incrementare gli assorbimenti del carbonio dall'atmosfera.
(7-00845) «Gadda, Fregolent».