Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.5/08167 (5-08167)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08167
Il Governo ha immediatamente espresso la forte condanna dell'Italia per l'uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh. Oltre al tweet della Farnesina a poche ore della sua tragica morte, ho rilasciato un comunicato lo stesso 11 maggio, giorno in cui la giornalista è stata uccisa. Ho rappresentato in maniera netta la gravità assoluta di quanto accaduto e sottolineato la necessità impellente di chiarirne al più presto la dinamica. La Farnesina ha successivamente espresso ferma condanna anche per l'ingiustificata violenza ai danni del corteo funebre della giornalista, sotto gli occhi di tutti il 13 maggio in un filmato che ha fatto il giro del mondo.
L'Italia è sempre stata in prima linea nella difesa della libertà di stampa. Assicurare ai giornalisti la possibilità di svolgere il proprio lavoro liberamente, senza timore di subire violenze o minacce alla propria incolumità, è responsabilità di ogni Paese democratico.
Non posso quindi che ribadire l'assoluta convinzione del Governo circa la necessità di chiarire le circostanze di questa terribile morte e di individuare e perseguire i responsabili attraverso un'approfondita indagine indipendente. L'Unione europea condivide con noi questa posizione di assoluta fermezza. Con i nostri partner seguiamo infatti con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda. Siamo impegnati a promuovere un'azione diplomatica coerente e coesa, per sensibilizzare le parti a fare chiarezza su quanto accaduto.
Si tratta purtroppo dell'ennesimo capitolo di una ormai lunghissima storia di contrapposizioni e ostilità tra israeliani e palestinesi. Le ultime settimane sono state segnate da una ripresa di attacchi terroristici in Israele e di scontri a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Le vittime tra la popolazione civile sono state numerose e il livello di tensione si è fortemente innalzato.
La nuova ondata di violenza, ulteriore prova dell'insostenibilità dello status quo, ci ricorda la necessità di ogni possibile sforzo per giungere ad una soluzione reale, vera e duratura del conflitto israelo-palestinese.
Il Governo sta facendo la sua parte, dedicandosi con determinazione e impegno a favorire la creazione di condizioni per un ritorno delle parti al tavolo negoziale. È nostra ferma convinzione che la soluzione di uno dei conflitti più lunghi della storia recente non possa che passare attraverso la realizzazione di due diritti: quello di Israele ad esistere in pace e sicurezza e quello dei palestinesi a vivere vite normali in uno Stato sovrano e autonomo.
Il 9 e 10 maggio l'Ad Hoc Liaison Committee – meccanismo di coordinamento dell'assistenza internazionale a favore dei Territori palestinesi creato nel solco degli Accordi di Oslo – ha fornito l'occasione per ribadire il persistente impegno italiano per il rilancio della prospettiva a due Stati, insieme al consolidato sostegno del nostro Paese allo sviluppo socio-economico palestinese e ad UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite che fornisce assistenza alla popolazione palestinese rifugiata.
Il nostro impegno a favore della pace proseguirà, con costanza e determinazione. Continueremo anche per questo, con coerenza, a chiedere di fare chiarezza sull'uccisione di Shireen Abu Akleh. L'accertamento di questa e di altre verità contribuirà a costruire fiducia reciproca e porre fine a uno stillicidio che si protrae in Terra Santa da troppi anni.