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Atto a cui si riferisce:
C.5/07367 (5-07367)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 25 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-07367

  In merito ai quesiti posti con l'atto di sindacato ispettivo in discussione, si concorda con l'Onorevole interrogante nell'osservare come le quattro Scuole Militari italiane rappresentino un'indiscussa eccellenza nazionale che, annualmente, forma centinaia di giovani destinati ad integrare i quadri professionali sia nell'ambito militare, sia in quello civile.
  In tali Istituti, infatti, all'esito dei necessari iter selettivi, ha luogo un percorso formativo che favorisce, incoraggiandolo, il processo di formazione etico-morale, culturale e fisico degli allievi mediante l'applicazione di un codice di comportamento ispirato alle regole militari, nel quale s'innestano valori e conoscenze fondamentali per lo sviluppo di competenze che saranno spendibili in qualsiasi ambito professionale.
  In questo contesto, alla luce dei quesiti formulati, è opportuno evidenziare come il novero dei posti resi disponibili annualmente nell'ambito delle procedure concorsuali per le Scuole Militari venga definito, da ogni singola Forza armata, sulla base delle potenzialità formative e dei vincoli logistici e infrastrutturali che, a quadro normativo e finanziario vigente, caratterizzano ciascuno dei quattro Istituti e che rappresentano limite imprescindibile.
  In merito, va osservato come gli effetti dei succitati vincoli si siano inevitabilmente manifestati in tutta la loro evidenza nell'ultimo biennio, durante il quale il numero complessivo di allievi ammessi alla frequenza è stato soggetto a riduzione a causa dell'emergenza pandemica e della conseguente necessità di tutelare la salute dei ragazzi ammessi alla frequenza dei corsi, ponendo in essere le misure emanate per ridurre la diffusione del COVID.
  Tale ratio, conseguentemente, governerà le scelte relative ai bandi di reclutamento anche per le prossime procedure concorsuali; al riguardo, va tuttavia considerato come, una volta superata la citata situazione si possa prospettare un progressivo ritorno ai volumi di reclutamento vigenti precedentemente alla crisi pandemica, sempre tenendo nella debita considerazione eventuali vincoli di natura logistico-infrastrutturale.
  Il ripristino della situazione pre-pandemia incontrerebbe, infatti, sia il favore della Difesa, sia quello dei numerosissimi giovani che, ogni anno, concorrono per entrare a far parte degli Istituti militari, a dimostrazione di una qualità formativa di assoluta eccellenza, che rappresenta un valore aggiunto in una fase delicata degli adolescenti e che, a prescindere dalle scelte di vita successive, costituisce un fattore determinante nella preparazione a contesti professionali di altissimo profilo e profondamente stimolanti.