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Atto a cui si riferisce:
C.5/08111 (5-08111)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-08111

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli interroganti.
  Come correttamente ricordato con l'atto in parola, il Documento di economia e finanza 2022 (DEF 2022), approvato il 6 aprile 2022, prevede un nuovo intervento per potenziare gli strumenti di garanzia per l'accesso al credito delle imprese, in considerazione del peggioramento del quadro economico determinato dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, dall'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, dall'andamento dei tassi d'interesse e dalla minor crescita dei mercati di esportazione dell'Italia.
  Nell'ambito del decreto-legge n. 50 del 17 maggio 2022 recante «Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina», sono previsti interventi per sostenere le imprese più direttamente danneggiate dal conflitto, sia nella forma di ristoro dei danni subiti, sia in quella di sostegno alla liquidità per le imprese che si trovano a dover affrontare il rincaro dei costi energetici e/o che intendano intraprendere investimenti per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico.
  Nel merito, il predetto decreto-legge, introduce una operatività rafforzata del Fondo di garanzia per le PMI, inquadrata nel «Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina», prevedendo, tra l'altro, previa autorizzazione della Commissione europea, che la garanzia del fondo possa essere concessa su finanziamenti individuali, concessi successivamente all'entrata in vigore della norma e destinati a finalità di investimento o copertura dei costi del capitale di esercizio, nel rispetto di talune condizioni.
  In particolare, tale concessione di garanzia è prevista nella misura del 90 per cento su finanziamenti concessi alle imprese danneggiate dal conflitto, sia per finalità di investimento che di copertura dei costi del capitale di esercizio, e che abbiano intrapreso progetti di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici.
  In particolare, il decreto in parola stabilisce che la garanzia del Fondo può essere concessa a titolo gratuito nei confronti delle imprese localizzate in Italia, che operino in uno o più settori o sotto-settori particolarmente colpiti (di cui all'allegato I alla Comunicazione della Commissione europea 2022/C 131 1/01), nel rispetto delle condizioni di compatibilità con la normativa europea in tema di aiuti di Stato, previste dalla citata Comunicazione e dai pertinenti regolamenti «de minimis» o di esenzione per categoria.
  Oltre a quanto sopra disposto dal recentissimo decreto-legge del 17 maggio 2022, il Ministero dello sviluppo economico sta valutando la possibilità di istituire, tramite apposita notifica alla Commissione europea, un nuovo regime per portare una buona parte dell'operatività del Fondo (ossia tutta quella rivolta ad imprese che abbiano subito comunque danni dal conflitto, ma non ricomprese nella casistica prevista dal decreto aiuti) nell'alveo del citato Quadro temporaneo per il conflitto russo-ucraino.
  Inoltre, si ricorda che il sostegno alle imprese colpite dal perdurante stato di crisi viene assicurato anche da altre misure poste in essere dal Governo.
  In primo luogo, si rappresenta il lavoro della task force istituita il 4 marzo scorso presso il Ministero dello sviluppo economico, con il compito di monitorare e valutare i contraccolpi del conflitto in Ucraina sulle filiere e sui prezzi delle materie prime, nonché l'istituzione di un numero verde della task force a disposizione delle imprese per segnalazioni di difficoltà in seguito al conflitto in parola. Si tratta di un gruppo di lavoro che potrà formulare proposte, rispondere alle domande e dubbi delle imprese coinvolte. Le richieste principali del mondo produttivo riguardano, infatti, la necessità di affrontare la crisi energetica in atto, anche attraverso un prezzo controllato dell'energia, nonché attraverso maggiore flessibilità per l'autoproduzione e l'autoconsumo energetico.
  Per quello che riguarda gli interventi normativi, si sottolineano le misure a sostegno delle imprese operanti in settori ad alta intensità energetica (Legge di Bilancio 2022, Decreto Sostegni-ter), nonché le misure contro il caro bollette e la riduzione delle accise su benzina e gasolio (Decreto Energia e decreto-legge n. 21 del 2022).
  In conclusione, si ribadisce che è massima l'attenzione del Governo nell'arginare le criticità che le imprese italiane stanno affrontando a causa della situazione economica determinata dal susseguirsi della crisi pandemica, del rincaro delle bollette di energia e gas e della crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina.