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Atto a cui si riferisce:
C.5/08113 (5-08113)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-08113

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Con l'interrogazione in esame si chiedono chiarimenti sulle iniziative adottate a sostegno del settore delle discoteche e delle sale da ballo, duramente inciso dalle chiusure rese necessarie per il contenimento del contagio da COVID-19.
  Nello specifico, gli interroganti si riferiscono alla previsione contenuta nell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 25 maggio 2021 n. 73, convertito dalla legge n. 106 del 23 luglio 2021, che, istituendo presso il Ministero dello Sviluppo Economico il «Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse», ha stabilito che i criteri per l'erogazione di ristori di settore e le modalità di erogazione vengano individuati con apposito decreto del MiSE, di concerto con il MEF, tenendo conto della dotazione finanziaria e della presenza di altre misure di ristoro già adottate.
  A tal riguardo, sentita la Direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta che il decreto ministeriale 9 settembre 2021 ha previsto che possano beneficiare degli aiuti i soggetti esercenti attività d'impresa, arte e professione che, alla data del 23 luglio 2021, svolgessero come «attività prevalente» un'attività che risulta chiusa in conseguenza delle misure di prevenzione anti-COVID-19, rappresentata dalle attività individuate dal codice ATECO 93.29.10 – «Discoteche, sale da ballo, night club e simili», oppure che svolgessero, ancora una volta come «attività prevalente», una delle attività individuate e ricomprese in una corposa lista di codici ATECO 2007, allegata al decreto ministeriale, rispetto alla quale dichiarino di aver registrato, per effetto delle medesime misure anti-covid, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.
  La normativa in esame ha introdotto misure urgenti di sostegno a settori sui quali l'impatto economico delle chiusure di prevenzione del contagio avrebbero potuto causare gravissime difficoltà.
  In quest'ottica, si è inteso ottimizzare i fondi a disposizione del Ministero, indirizzando questo flusso di risorse verso quelle attività legate in via prevalente ai settori che hanno subito più a lungo la chiusura imposta dalla necessità di contenimento del contagio.
  Si è trattato di organizzare e disciplinare l'erogazione, tempestiva e rapida, di risorse ingenti per sostenere i settori maggiormente colpiti dalla pandemia di covid e dai suoi effetti, mediati ed immediati.
  A partire dal 1° settembre 2021, discoteche e sale da ballo, chiuse per necessità di prevenzione del contagio, hanno potuto richiedere contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 25.000 euro per ciascun soggetto beneficiario.
  In linea generale, risultano erogati contributi per complessivi euro 82.838.991,00 a n. 17.486 soggetti beneficiari di cui 16.721 in via automatica a fine anno e n. 765 in autotutela.
  Tra i 765 operatori a cui è stato erogato il contributo a seguito di accoglimento di istanza di autotutela, una parte potrebbe essere relativa a quei soggetti che, in fase istruttoria, hanno dimostrato alle Direzioni Provinciali delle Entrate di aver omesso di comunicare l'aggiornamento del codice ATECO e svolgevano effettivamente, in via prevalente – alla data del 23 luglio 2021 – una delle attività stabilite dal decreto ministeriale.
  Si precisa, altresì, che oggi il settore delle discoteche e delle sale da ballo, insieme a quelli, contigui, dell'intrattenimento e dell'organizzazione di feste e cerimonie, beneficia di un complesso di risorse articolato in diversi provvedimenti, tra i quali, il «decreto Ristori», il «decreto Sostegni» e il «decreto Sostegni bis».
  Sono state realizzate specifiche infrastrutture tecniche per garantire un'agevole presentazione delle istanze ed una corretta e tempestiva erogazione dei contributi.
  Sono altresì previste misure fiscali e tributarie pensate per contrastare gli effetti economici negativi derivanti dal lungo perdurare dell'emergenza pandemica.
  Si è voluto così predisporre un sistema corposo di provvedimenti, coordinati tra loro, di portata generale, che garantisse la distribuzione sinergica, coordinata e capillare di risorse e che tenesse conto non solo del calo di fatturato, ma anche delle perdite e dei costi fissi di esercizio per le aziende.