Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
S.0/02481/008/ ... in sede di esame del disegno di legge 2481 recante "Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea - Legge di delegazione...
Atto Senato
Ordine del Giorno 0/2481/8/14 presentato da TOMMASO NANNICINI
mercoledì 18 maggio 2022, seduta n. 306
Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge 2481 recante "Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2021"
premesso che:
il disegno di legge, a seguito dei lavori presso la Camera dei deputati, risulta composto da 20 articoli che recano disposizioni di delega per il recepimento di dieci direttive europee inserite nell'Allegato A, principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa ad altre 5 direttive nonché per l'adeguamento della normativa nazionale a venti regolamenti europei e ad una raccomandazione;
tenuto conto, in particolare:
della raccomandazione del Consiglio, del 20 settembre 2016, sull'istituzione di comitati nazionali per la produttività (2016/C 349/01) che ha come obiettivo l'individuazione o l'istituzione di comitati nazionali per la produttività volti ad analizzare gli sviluppi e le politiche nel campo della produttività e della competitività, contribuendo in tal modo a promuovere la titolarità e l'attuazione delle riforme necessarie a livello nazionale, e di conseguenza a promuovere una crescita e una convergenza economica duratura;
considerato che:
la raccomandazione suindicata statuisce, in particolare, che:
1) ogni Stato membro dovrebbe disporre di un comitato per la produttività incaricato di:
a) sottoporre a diagnosi e analisi gli sviluppi in materia di produttività e competitività nello Stato membro interessato. Nell'analisi si dovrebbe tenere conto degli aspetti relativi alla zona euro e all'Unione e affrontare i fattori di stimolo e di sviluppo a lungo termine della produttività e della competitività, fra cui l'innovazione, e la capacità di attrarre investimenti, imprese e capitale umano, nonché di affrontare i fattori di costo e non di costo che possono incidere a breve termine sui prezzi e sulla qualità di beni e servizi, anche rispetto alla concorrenza internazionale. L'analisi dovrebbe essere basata su indicatori trasparenti e comparabili; e
b) analizzare in maniera indipendente le sfide politiche nel campo della produttività e della competitività e, se e nella misura in cui sia previsto dai mandati nazionali, valutare gli effetti delle opzioni politiche, rendendo espliciti i compromessi politici;
2) ciascuno Stato membro dovrebbe individuare un comitato per la produttività che, a sua volta, potrebbe avvalersi o essere costituito da altri organismi esistenti;
3) i comitati per la competitività dovrebbero esercitare le proprie attività su base continua, rendere le loro analisi accessibili al pubblico, pubblicare una relazione annuale ed essere in contatto con i comitati per la produttività degli Stati membri non appartenenti alla zona euro al fine di scambiare opinioni e migliori prassi e, ove opportuno, elaborare analisi congiunte, anche tenendo conto della dimensione più ampia della zona euro e dell'Unione. La Commissione procederà periodicamente a scambi di opinioni con tutti i comitati per la produttività partecipanti, anche nel corso di missioni di accertamento negli Stati membri, e potrebbe facilitare lo scambio di opinioni tra i comitati per la produttività;
la relazione della Commissione europea del 27 febbraio 2019, concernente i progressi compiuti in merito all'attuazione della citata raccomandazione, esorta gli Stati membri che non hanno ancora costituito i comitati nazionali per la produttività a completare il processo di nomina il prima possibile;
a gennaio 2020 numerosi Stati membri dell'Unione europea avevano già istituito i propri comitati nazionali. In particolare, all'interno della zona euro, il comitato è stato istituito da dieci Stati membri: Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Slovenia. Tre Stati membri non appartenenti alla zona euro hanno individuato o istituito organismi analoghi: si tratta di Danimarca, Ungheria e Romania. Altri nove Stati membri della zona euro, tra cui l'Italia, hanno confermato la loro intenzione di istituire comitati per la produttività (Austria, Germania, Grecia, Estonia, Spagna, Italia, Lettonia, Malta e Slovacchia). Inoltre, sette Stati membri (Danimarca, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Slovenia) hanno nominato, quali comitati per la produttività, degli organismi già esistenti, ampliandone il mandato per permettere loro di adempiere ai nuovi compiti. Sei Stati membri (Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Ungheria e Lussemburgo), viceversa, hanno creato nuovi organismi che si appoggiano a una struttura già esistente;
preso atto che:
per l'attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 20 settembre 2016, è necessario attenersi ai princìpi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, nonché alle indicazioni contenute nella relazione della Commissione, del 27 febbraio 2019, sui progressi compiuti in materia di attuazione della raccomandazione del Consiglio, citata;
nell'applicazione della suindicata raccomandazione è opportuno (come espressamente previsto dal Consiglio) osservare pienamente l'articolo 152 del TFUE, il quale dispone che "l'Unione riconosce e promuove il ruolo delle parti sociali al suo livello, tenendo conto della diversità dei sistemi nazionali. Essa facilita il dialogo tra tali parti, nel rispetto della loro autonomia. Il vertice sociale trilaterale per la crescita e l'occupazione contribuisce al dialogo sociale" e rispettare le prassi e le istituzioni nazionali legate alla determinazione salariale;
la raccomandazione in oggetto tiene conto dell'articolo 28 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea il quale, in merito al diritto di negoziazione e di azioni collettive prevede che "i lavoratori e i datori di lavoro, o le rispettive organizzazioni, hanno, conformemente al diritto dell'Unione e alle legislazioni e prassi nazionali, il diritto di negoziare e di concludere contratti collettivi, ai livelli appropriati, e di ricorrere, in caso di conflitti di interessi, ad azioni collettive per la difesa dei loro interessi, compreso lo sciopero" e, pertanto, non pregiudica il diritto di negoziare, concludere o applicare accordi collettivi e di intraprendere azioni collettive conformemente ai diritti e alle prassi nazionali;
rilevati:
i benefici che deriverebbero dall'istituzione di tali comitati nazionali per la produttività i quali dovrebbero contribuire a rafforzare la titolarità delle politiche e delle riforme necessarie a livello nazionale e a migliorare la base di conoscenze per il coordinamento delle politiche economiche dell'Unione,
impegna il Governo:
a costituire, in attuazione della raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea, del 20 settembre 2016, sull'istituzione di comitati nazionali per la produttività, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie C, n. 349, del 24 settembre 2016, il Comitato nazionale per la produttività presso l'istituzione statale più confacente, tenuto conto delle materie sulle quali verterà l'incarico che verrà affidato allo stesso, così come definito dal punto II.4 della raccomandazione stessa. A tale Comitato è demandato il compito, nel rispetto delle competenze svolte da organi di indirizzo economico già esistenti e in raccordo con i medesimi, di monitorare gli sviluppi e informare il dibattito nazionale nel settore della produttività e della competitività, anche attraverso l'analisi della crescita in tali settori, rispetto alla concorrenza internazionale, tenendo conto delle specificità nazionali e delle prassi consolidate.
(0/2481/8/14)
Nannicini