• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02978 (3-02978)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02978presentato daRUSSO Giovannitesto diGiovedì 19 maggio 2022, seduta n. 697

   GIOVANNI RUSSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per il sud e la coesione territoriale, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   è destinato a far discutere l'accordo sottoscritto tra l'Algeria e il Presidente Draghi sulla Zona economica esclusiva istituita da Algeri per incrementare le pressioni di gas nei metanodotti di collegamento con la Sicilia;

   secondo gli studi della United States Geological Survey, la più imponente agenzia scientifica del Governo americano, il Bacino algero-provenzale, quello che avvolge la Sardegna e il mare occidentale che la circonda, è segnato da tratti morfologici e geo-termici analoghi a quelli sia del Bacino del Mar Rosso che del Levante, dove si valuta la presenza di imponenti riserve di gas;

   in pochi conoscerebbero il contenuto del report destinato a cambiare lo scenario del Mediterraneo, sia sul piano energetico che strategico, e che ruoterebbe intorno alla Sardegna, lasciata, però, totalmente succube ed esclusa da qualsivoglia beneficio;

   secondo le stime ufficiali sulle quantità di gas, il Bacino algero-provenzale ha una capacità di riserve pari a 51 trilioni di metri cubi di gas, 0.42 miliardi di barili di petrolio e 2.23 milioni di barili di derivati del gas naturale in forma liquida;

   per comprendere i numeri basta una semplice comparazione: se l'Algeria con 160 trilioni di metri cubi di potenzialità estrae 86,2 miliardi di metri cubi all'anno di gas, significa che il potenziale dell'area a mare, oggetto dello studio americano, è pari a 28,6 miliardi di metri cubi all'anno, più di quanto la stessa Algeria ne esporti attualmente attraverso i metanodotti (nel 2019 sono stati 26,7 miliardi di metri cubi): basterebbe questo dato per capire l'entità dello studio e di quanto lo scenario del Mediterraneo potrebbe mutare rapidamente dopo il tracollo delle relazioni europee con il fronte russo, sino al blocco totale di ogni approvvigionamento di petrolio e gas;

   in gioco, però, non c'è solo la partita energetica, ma la stessa sovranità del mare e dei confini territoriali, motivo per cui preoccupa, se confermata, la circostanza che in occasione dell'incontro in Algeria non sarebbe stata affrontata la questione più scottante, attenzionata dagli stessi analisti della Difesa italiana: lo «scippo» del «mare sardo» o, meglio, dell'infinita distesa di acque internazionali che lo Stato del Maghreb si è portato a casa con un decreto presidenziale del 18 marzo 2018, comunicato alle Nazioni Unite in base alla Convenzione dell'Onu sul diritto del mare;

   con il citato decreto, l'Algeria, rompendo una regola non scritta di «mutual agreements», ha esteso sino alle 200 miglia nautiche, ben 370 chilometri, la sua sovranità nelle acque internazionali, fronte Sardegna, ma, soprattutto, su quell'immensa ricchezza di risorse energetiche che gli americani hanno rivelato nel loro studio secretato;

   ora che, però, lo scenario è mutato ed è destinato a radicalizzarsi, il tema energetico assume una rilevanza strategica, tanto che il Centro alti studi per la difesa e l'Istituto di ricerca e analisi della difesa, nel loro ultimo report, hanno rilevato che «L'Algeria ha proceduto ad istituire unilateralmente una propria zona economica esclusiva senza un preliminare accordo tra gli Stati frontisti e confinanti»;

   come se non bastasse, la Sonatrach, società di Stato algerina che si occupa di gas e petrolio, ha stretto un patto di ferro proprio con l'Eni e la Total per le prospezioni in quel tratto di mare «scippato» all'Italia e alle acque internazionali –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti di cui in premessa e, in particolare, per quale motivo l'Italia negli ultimi quattro anni non abbia intrapreso iniziative per bloccare l'avanzata dell'Algeria nel mare internazionale davanti alle coste della Sardegna, nonché per quale motivo sia ferma la stessa istituzione di una zona economica esclusiva italiana.
(3-02978)