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Atto a cui si riferisce:
C.1/00652    premesso che:     il 4 novembre 1918, con l'entrata in vigore dell'armistizio firmato a Villa Giusti, terminava la Prima guerra mondiale con la resa dell'impero...



Atto Camera

Mozione 1-00652presentato daARESTA Giovanni Lucatesto diVenerdì 20 maggio 2022, seduta n. 698

   La Camera,

   premesso che:

    il 4 novembre 1918, con l'entrata in vigore dell'armistizio firmato a Villa Giusti, terminava la Prima guerra mondiale con la resa dell'impero austro-ungarico;

    col summenzionato atto, si completava il processo di unificazione nazionale, iniziato in epoca risorgimentale, nonché l'annessione dei territori di Trento e Trieste all'Italia;

    già nel primo anniversario dell'armistizio, in virtù di quanto disposto dal regio decreto 19 ottobre 1919, n. 1888, la data del 4 novembre 1919 veniva celebrata come festività nazionale. Successivamente, la stessa disposizione fu prevista con il regio decreto 28 ottobre 1921, n. 1462, per il 4 novembre 1921, giorno in cui il milite ignoto fu sepolto solennemente all'Altare della patria a Roma;

    con il regio decreto-legge 23 ottobre 1922, n. 1354, il 4 novembre veniva definitivamente proclamato «festa nazionale», con il nome ufficiale di «Anniversario della vittoria», secondo quanto disposto dal regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 2859;

    ancora in seguito, l'articolo 2 della legge 27 maggio 1949, n. 260, definiva la festività del 4 novembre «giorno dell'unità nazionale»;

    tuttavia, con la legge 5 marzo 1977, n. 54, a causa della crisi economica della fine degli anni Settanta, le feste nazionali della Repubblica e dell'unità nazionale diventano «feste mobili» e, da allora, sono celebrate, rispettivamente, nella prima domenica di giugno e nella prima domenica di novembre, cessando di essere considerati festivi i giorni 2 giugno e 4 novembre;

    solo negli ultimi due decenni, la giornata del 4 novembre è tornata a essere celebrata con manifestazioni ampie e diffuse, anche grazie al lavoro di valorizzazione dei simboli della Patria compiuto all'inizio degli anni Duemila dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi;

    il 6 maggio 2022, in occasione della promulgazione della legge «Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino», il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come risulta dal comunicato presente sul sito della Presidenza, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri;

    nella missiva, si sottolinea la necessità di un sollecito «intervento normativo organico che riguardi le celebrazioni in onore delle nostre Forze armate, considerato che quella appena promulgata risulta essere l'unica legge che preveda una giornata in onore di un corpo militare»;

    tale necessità scaturisce dal fatto che non ci sono disposizioni di legge che prevedono giornate dedicate alle Forze armate nel loro complesso;

    la giornata del 4 novembre, dunque, è una data con un alto valore storico e simbolico per il nostro Paese e, come sottolineato dal Presidente Mattarella, e risultante del comunicato già citato, «il suo significato di Festa delle Forze armate muove da una lunga tradizione, ben radicata nella coscienza civile degli italiani ma non sancita per legge. Appare opportuno assumere in legge la definizione completa del 4 novembre come Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, cogliendo l'occasione per un riordino complessivo delle celebrazioni che valorizzi l'unitarietà delle Forze armate»;

   istituire per legge la giornata dell'unità nazionale e delle Forze armate permetterebbe alle pubbliche istituzioni, alle scuole e ai cittadini di ricordare e celebrare adeguatamente il senso del dovere e del sacrificio di tutte le Forze armate,

impegna il Governo

1) ad adottare iniziative normative volte all'istituzione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, non festiva e da celebrarsi in data 4 novembre, nonché al contestuale riordino della legislazione in materia di celebrazioni delle Forze armate, al fine di armonizzare e renderne organica la relativa disciplina.
(1-00652) «Aresta, Rizzo, Del Monaco, Di Stasio, Frusone, Roberto Rossini, Licatini, Di Sarno, D'Uva, Tofalo, Iovino, Gubitosa».