• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01521 (2-01521) «Ascari, Baldino, Saitta, D'Orso, Bonafede, Cataldi, Di Sarno, Ferraresi, Giuliano, Perantoni, Salafia, Sarli, Scutellà, Alaimo, Azzolina, Brescia, Maurizio Cattoi, Corneli, De Carlo,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01521presentato daASCARI Stefaniatesto diMartedì 17 maggio 2022, seduta n. 695

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il 14 gennaio 2021, con il coordinamento della Prefettura di Catania, è stato siglato un importante accordo tra i vari soggetti istituzionali/sociali competenti e le Diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone, con il quale si è provveduto a costituire, presso la stessa Prefettura della città,- un Osservatorio metropolitano per il monitoraggio del fenomeno della devianza giovanile nell'area cittadina;

   l'accordo – che trae origine dalla pregressa collaborazione avviata in Calabria tra il Prefetto della città e il presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Di Bella, e culminata nella preparazione del progetto «Liberi di scegliere» – è teso a favorire la cura delle esigenze educative e di inserimento sociale dei ragazzi per assicurare la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minorenni o dei giovani adulti destinatari di provvedimenti giudiziari;

   in particolare, le finalità sono: favorire progettualità condivise e modalità operative integrate tra gli attori istituzionali per il perseguimento dei seguenti obiettivi, nonché il recupero culturale dei quartieri della città di Catania e dei comuni dell'area metropolitana, afflitti da povertà educativa e criticità sociali, substrato della devianza giovanile; programmare strategie di contrasto della dispersione scolastica e l'elaborazione di interventi di inclusione sociale, culturale e lavorativa in favore dei minorenni o dei giovani adulti provenienti da contesti familiari e ambientali degradati della Città metropolitana; favorire il coinvolgimento operativo delle forze dell'ordine nelle attività di recupero dei minorenni e dei giovani adulti destinatari di provvedimenti giudiziari; pianificare interventi volti a favorire il cosiddetto «tempo pieno» nelle scuole delle aree degradate della città metropolitana e l'istituzione di centri di aggregazione culturale anche con l'intervento e il contributo delle Diocesi e delle associazioni del terzo settore; rilevare l'andamento dell'anno scolastico negli istituti di formazione professionale per i giovani in età scolare in ragione dell'esigenza di assicurare che ragazzi esposti al rischio del «reclutamento» della criminalità siano invece impegnati in attività educative e professionalizzanti;

   tale accordo prevede anche un circuito comunicativo fra la Procura distrettuale di Catania, il Tribunale e la Procura per i minorenni, nonché le forze di polizia, al fine di realizzare interventi giudiziari coordinati a tutela degli stessi minorenni disagiati, autori o vittime di reati, della Città metropolitana, caratterizzata dalla capillare presenza di organizzazioni criminali e da condizioni di fragilità e criticità sociale/culturale che sostanziano fattori gravemente turbativi della crescita dei giovani;

   lo stesso accordo ha una fondamentale rilevanza in quanto, grazie al circuito comunicativo che si instaurerà tra i vari soggetti istituzionali firmatari, sarà più facile intervenire tempestivamente nelle aree della città individuate come maggiormente esposte e critiche, ossia laddove si ravviseranno situazioni di pregiudizio e di criticità per i ragazzi coinvolti in attività criminali, o che possono trovarsi soli, o in condizione di devianza, o per i figli dei collaboratori di giustizia che si trovano a vivere con un familiare che non ha condiviso la scelta di rompere con il passato;

   con tale accordo si segna un deciso cambio di passo nelle strategie di prevenzione e recupero degli stessi giovani, specialmente nella presente fase, nella quale l'attuale emergenza sanitaria pare aver accentuato le criticità sociali e le situazioni di devianza tra i giovani;

   l'attenzione dedicata alla questione minorile è cruciale per prosciugare quel bacino che alimenta il modello e, soprattutto, il cosiddetto «mito mafioso», nella speranza di un rinnovamento culturale e sociale dei giovani, in particolare di quelli meno fortunati;

   in attuazione di quanto disposto dagli articoli 2 e 3 della Costituzione, è necessario, quindi, assicurare la piena tutela dei diritti dei soggetti minorenni dei territori delle città caratterizzate da criticità quanto al profilo economico e socio-culturale, nonché quanto alla capillare presenza di organizzazioni criminali a struttura familiare, o che comunque si avvalgono di minorenni per la perpetrazione di delitti;

   appare, dunque, indifferibile la realizzazione di una strategia condivisa e permanente da realizzarsi attraverso l'istituzione di un Osservatorio - sull'impronta di quello illustrato- presso ogni Prefettura, in tal modo favorendo percorsi di inclusione sociale, culturale e lavorativa, nonché garantendo che sia preservata l'integrità morale, fisica e psichica dei minori dei quartieri delle città a rischio, con contestuale riqualificazione culturale dei territori –:

   se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se non ritenga opportuno adoperarsi, per quanto di competenza, per promuovere l'istituzione di un Osservatorio permanente, analogo a quello descritto in premessa, presso ogni prefettura del territorio nazionale, anche attraverso opportune iniziative normative e d'intesa con gli altri soggetti istituzionali competenti.
(2-01521) «Ascari, Baldino, Saitta, D'Orso, Bonafede, Cataldi, Di Sarno, Ferraresi, Giuliano, Perantoni, Salafia, Sarli, Scutellà, Alaimo, Azzolina, Brescia, Maurizio Cattoi, Corneli, De Carlo, Dieni, Giordano, Francesco Silvestri, Elisa Tripodi, Carbonaro, Grande, Grillo, Grippa, Iorio, Iovino, Licatini, Mammì, Marzana, Melicchio, Micillo, Migliorino, Nappi, Olgiati, Papiro, Penna, Provenza, Raffa».