• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08077 (5-08077)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08077presentato daLIUZZI Mirellatesto diVenerdì 13 maggio 2022, seduta n. 693

   LIUZZI, SERRITELLA, GRIPPA, BALDINO, SCAGLIUSI, ZANICHELLI, FICARA, ORRICO e CARABETTA. — Al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:

   il piano «Italia 5G» è una delle iniziative previste nella «Strategia italiana per la Banda Ultra Larga» in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con il fine di soddisfare pienamente il fabbisogno di connettività mobile e di fornire servizi mobili innovativi e ad elevate prestazioni. Il piano ha infatti l'obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile mediante rilegamenti in fibra ottica e la densificazione delle infrastrutture di rete, al fine di garantire la velocità ad almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, in aree in cui non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire connettività a 30 Mbit/s in tipiche condizioni di punta del traffico;

   nell'ambito del complessivo stanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinato al raggiungimento degli obiettivi della strategia, pari a circa 6,7 miliardi di euro, sono stati allocati 2,02 miliardi di euro per il piano «Italia 5G» finalizzati a rilegare in fibra ottica più di 10.000 siti radiomobili esistenti e a realizzare nuovi siti radiomobili 5G in più di 2.000 aree del Paese. Il primo bando prevedeva incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti, il secondo incentivava la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink. Entrambi i bandi precedevano un sostegno pubblico fino al 90 per cento del costo degli stessi;

   il secondo bando faceva riferimento ad aree a «fallimento di mercato», che da mappatura effettuata da Infratel, riguardava il 15 per cento del territorio nazionale, dunque aree molto periferiche del Paese. L'intento del Governo era quello di integrare le reti degli operatori privati con le infrastrutture necessarie a garantire un significativo salto di qualità entro il 2026 coprendo tali aree;

   il suddetto Bando 5G con dotazione finanziaria di 974.016.970 euro, diviso in sei lotti territoriali, risulta scaduto il 9 maggio 2022 non ricevendo alcuna partecipazione da parte di operatori di mercato;

   tale disinteresse sottolinea come il bando non fosse economicamente attrattivo per gli operatori, nonostante il cospicuo finanziamento pubblico, dimostrando come evidentemente mancanza di manodopera e simulazioni negative del piano economico dell'operazione non permettessero di recuperare nemmeno il 10 per cento dei costi;

   va considerato che il mancato tempestivo raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza comporta ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, il disimpegno da parte della Commissione europea del relativo contributo finanziario, determinando la riduzione o revoca delle risorse relative agli investimenti previsti nel medesimo Piano nazionale di ripresa e resilienza –:

   come e se il Ministro interrogato intenda ricollocare le risorse relative al bando 5G delle aree a fallimento di mercato oggetto della presente interrogazione.
(5-08077)