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Atto a cui si riferisce:
C.5/08018 (5-08018)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-08018

  In relazione alle misure che il Governo intende adottare per fare fronte agli incrementi dei costi delle materie così da consentire anche ai concessionari di lavori pubblici e servizi in corso di esecuzione la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche avviate, rappresento che si è già intervenuti con diverse misure normative sull'eccezionale aumento dei prezzi.
  In particolare, l'articolo 1-septies del decreto-legge n. 73 del 2021 ha previsto l'obbligo per le stazioni appaltanti di riconoscere alle imprese aggiudicatrici i maggiori costi derivanti dall'incremento dei materiali da costruzione impiegati nelle lavorazioni del primo semestre 2021, come individuati da apposito decreto ministeriale.
  A tale fine, le stazioni appaltanti sono state autorizzate ad utilizzare nei limiti del 50 per cento le risorse appositamente accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, nonché le eventuali ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante per lo stesso intervento e stanziate annualmente, le somme derivanti da ribassi d'asta e quelle ancora disponibili relative ad altri interventi ultimati.
  Per le medesime finalità, le stazioni appaltanti possono anche accedere ad un fondo istituito presso il MIMS, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, incrementata di ulteriori 100 milioni di euro dall'ultima legge di bilancio per la compensazione dei maggiori costi per le lavorazioni effettuate nel secondo semestre 2021.
  Con il decreto-legge n. 17 del 2022, il meccanismo compensativo è stato esteso al primo semestre 2022 ed è stato previsto un contestuale incremento della dotazione del fondo di 150 milioni di euro. A detto importo si aggiungono gli ulteriori 120 milioni di euro stanziati con il decreto-legge n. 21 del 2022.
  Quanto ai nuovi appalti, il decreto-legge n. 4 del 2022 ha previsto l'obbligo di inserimento nei bandi di gara delle clausole di revisione prezzi (meramente facoltativa secondo il vigente codice dei contratti pubblici) ed un meccanismo compensativo di maggiore favore per le imprese, fondato su una nuova metodologia di calcolo delle variazioni (in corso di predisposizione) e di aggregazione delle informazioni. In particolare, è stata ridotta dal 10 per cento al 5 per cento la variazione percentuale annuale dei costi dei materiali, a carico dell'imprese, ed è stata aumentata dal 50 per cento all'80 per cento la copertura dei costi aggiuntivi a carico della stazione appaltante.
  Per garantire la realizzazione delle opere del PNRR e del PNC, sono stati stanziati complessivi 280 milioni di euro, quali risorse aggiuntive per il riconoscimento da parte delle stazioni appaltanti dei maggiori costi.
  Il 2 maggio scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto-legge energia che ha previsto ulteriori misure a sostegno delle imprese in maniera tale che possano continuare a lavorare, mantenendo aperti i cantieri e occupando persone.
  In sintesi, per far fronte all'aumento dei materiali e dei costi dei prodotti energetici, viene consentito alle stazioni appaltanti di remunerare le lavorazioni effettuate nell'anno 2022 non già sulla base dei prezzi contrattualmente pattuiti, bensì applicando il valore dei prezzari che devono essere aggiornati entro il 31 luglio 2022 secondo le linee guida in corso di adozione da parte del MIMS.
  Nelle more dell'aggiornamento, si prevede l'applicazione, salvo conguaglio, a dette lavorazioni dei valori dei prezzari al 31 dicembre 2021 maggiorati fino al 20 per cento.
  I maggiori importi derivanti dall'applicazione dei nuovi parametri verranno riconosciuti agli operatori economici nella misura del 90 per cento.
  Per fare fonte a detti maggiori oneri, è stato autorizzato l'impiego dei fondi già a disposizione delle stazioni appaltanti e previsto uno stanziamento aggiuntivo per l'anno 2022, ripartito tra due fondi differenti: uno destinato alle opere PNRR, PNC ovvero affidati ai Commissari straordinari nominali ai sensi del cosiddetto decreto sblocca-cantieri e uno destinato alle altre opere.
  Al contempo, in relazione alle nuove procedure di gara e in considerazione dei maggiori oneri derivanti dai prezzari di riferimento aggiornati, è stata prevista l'istituzione di un fondo pluriennale per la copertura dei maggiori costi relativi alle opere PNRR, PNC, alle opere commissariate, alle opere del Giubileo della Chiesa cattolica del 2025, alle opere delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, nonché alle opere relative ai Giochi del Mediterraneo del 2026.