• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/12028 (4-12028)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12028presentato daROSSINI Robertotesto diLunedì 9 maggio 2022, seduta n. 690

   ROBERTO ROSSINI e CECCONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la continuità assistenziale è organizzata nell'ambito della programmazione regionale ed è strutturata a livello locale dall'azienda competente per territorio;

   la legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36, della regione Marche, avente ad oggetto il «Sistema di emergenza sanitaria», all'articolo 12, disciplina il servizio di continuità assistenziale;

   il servizio di continuità assistenziale, grazie alla figura della guardia medica, garantisce l'assistenza medica di base sui territori per i problemi di salute che si verificano al di fuori degli orari di attività del medico di base, ruolo fondamentale specialmente nelle aree marginali;

   ormai da mesi i servizi di guardia medica nell'area vasta 1 non sono più garantiti con regolarità per una carenza sempre più grave di medici nelle postazioni;

   dopo la chiusura delle postazioni di Vallefoglia, Gabicce-Gradara, Pesaro, Mondavio, Cagli, da marzo sono a rischio di chiusura anche le guardie mediche di Fano e Mondolfo, dove dal 1o marzo sono passati da 13 medici a 4. La situazione è talmente critica che, al momento, il presidio di Fano riesce a garantire il servizio di assistenza medica solo nel fine settimana, mentre Mondolfo è chiuso; persino la postazione di Pesaro continuerà ad essere attiva solo nei giorni prefestivi e festivi, mentre per il resto della settimana l'unica postazione di continuità assistenziale dell'area vasta 1 sarà quella di Urbino;

   la conseguenza inevitabile sarà l'aumento di richieste di intervento alla rete di emergenza non appropriate, o comunque evitabili, e l'aumento degli accessi impropri ai pronto soccorso, già in difficoltà a causa della carenza di personale, in particolare a Pesaro;

   il servizio di continuità assistenziale nella guardia medica rappresenta un incarico poco ambito per gli svantaggi rispetto ad altre alternative di medicina territoriale: turni notturni, rischi per l'incolumità personale, rischi professionali, trattamenti economici non adeguati;

   attualmente è assegnato alla guardia medica nel territorio pesarese soltanto il 20 per cento circa dei medici che sarebbero necessari per garantire il servizio in base alla popolazione;

   durante l'emergenza pandemica medici che potenzialmente avevano una condizione professionale compatibile con il servizio di guardia medica hanno scelto altri incarichi come le Usca o la campagna di vaccinazione anti Covid-19, che hanno orari migliori e un trattamento economico nettamente più alto;

   si registra la disponibilità da parte di alcuni medici di medicina generale a coprire turni di guardia medica, ma il loro impiego attualmente non è possibile a causa delle incompatibilità. Infatti, la legge 30 dicembre 1991, n. 412, all'articolo 4 (assistenza sanitaria), comma 7, disciplina le situazioni di incompatibilità prevedendo che: «con il Servizio sanitario nazionale può intercorrere un unico rapporto di lavoro. Tale rapporto è incompatibile con ogni altro rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato, e con altri rapporti anche di natura convenzionale con il Servizio sanitario nazionale. Il rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale è altresì incompatibile con l'esercizio di altre attività o con la titolarità o con la compartecipazione delle quote di imprese che possono configurare conflitto di interessi con lo stesso»;

   per ritornare a livelli adeguati di servizi di guardia medica non si può aspettare l'entrata a regime della riorganizzazione dei servizi di assistenza territoriale in corso di definizione a livello nazionale, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr);

   è necessario e urgente ripristinare il prima possibile un livello adeguato del servizio di continuità assistenziale, per garantire ai cittadini del territorio pesarese il diritto alla salute sancito dalla Costituzione –:

   se il Governo sia a conoscenza del grave problema che sta vivendo la provincia di Pesaro, problema che comunque riguarda tutto il territorio nazionale, e quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere la situazione.
(4-12028)