• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08045 (5-08045)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08045presentato daGALLO Luigitesto diVenerdì 6 maggio 2022, seduta n. 689

   GALLO, MANZO, CANCELLERI, GRIPPA, DEL SESTO e TORTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   è evidente che l'istruzione pubblica debba essere al centro degli sforzi del Governo, affinché tutti gli studenti possano usufruire del diritto costituzionale di istruirsi e di prepararsi ad affrontare la vita nel modo più consono e consapevole possibile;

   la conferma è nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, laddove la Missione 4: Istruzione e ricerca, ha l'ambizione di «Puntare a colmare le carenze strutturali, quantitative e qualitative, dell'offerta di servizi di istruzione nel nostro Paese, in tutto il ciclo formativo»;

   sebbene gli enti locali stanno proponendo progettazioni di interventi strutturali e/o adeguativi, e in alcuni casi di edificazioni ex novo, ci sono dei limiti che molti comuni italiani del sud stanno affrontando;

   alcuni comuni che hanno presentato progetti e ottenute approvazioni per interventi su edifici scolastici preesistenti stanno affrontando la criticità di dover interrompere le attività didattiche durante la fase esecutiva dei lavori, per un più o meno lungo arco temporale, senza avere alternative concrete ed economicamente sostenibili per poter garantire all'intera platea di studenti iscritti il diritto allo studio tutelato dalla nostra Carta costituzionale;

   un altro aspetto su cui si desidera porre particolare attenzione e non considerato nei bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è dato dal fatto che molti enti locali non hanno nella disponibilità dei propri beni patrimoniali, suoli o spazi demaniali su cui poter progettare e quindi edificare nuove strutture o adeguare ampliando quelle esistenti; ciò proviene particolarmente dalle alienazioni e dismissione di beni pubblici attuate negli ultimi decenni, e le difficoltà delle pubbliche amministrazioni nel reperire fondi dalle proprie voci di bilancio, sommate a quelle burocratiche, ci forniscono un quadro sconfortante;

   ciò nonostante ci sono aree urbane private o aree industriali dismesse, che potrebbero essere adoperate per lo scopo ma che attualmente non possono essere utilizzate secondo i criteri di alcuni bandi come quelli per gli asili nido –:

   se non si intenda inserire nei successivi bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza la possibilità di inserire una quota economica che sia dedicata a consentire il regolare svolgimento di tutte le attività didattiche in strutture scolastiche temporanee istallate ad hoc per la durata degli interventi del progetto esecutivo che interessa l'edificio scolastico preestistente;

   se non si ritenga necessario definire una quota economica nei bandi per garantire agli enti locali l'acquisizione di aree industriali dismesse o di aree private inutilizzate semplificando le procedure dei cambi di destinazione d'uso.
(5-08045)