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Atto a cui si riferisce:
C.5/06905 (5-06905)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 4 maggio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06905

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Le tematiche oggetto degli atti in discussione sono di prioritaria importanza per il Governo, posto che – com'è stato rilevato – gli aumenti dei prezzi di elettricità, gas, metano e di altre fonti energetiche, in particolare, e quello delle materie prime, in generale, si ripercuotono in maniera diretta su cittadini e imprese. Le criticità sollevate invero alimentano preoccupazione crescente, anche in relazione al protrarsi della situazione di crisi, e sono state poste alla base dei recenti provvedimenti varati in merito dal Consiglio dei Ministri.
  Infatti, il Governo è intervenuto ripetutamente negli ultimi mesi per affrontare la situazione emergenziale in atto e per far fronte all'aumento dei prezzi generalizzato, soprattutto nel settore dell'energia e del gas.
  In particolare, in continuità con il decreto-legge n. 130 del 2021, sono state adottate una serie di altre misure sia nella legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022) che nel decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 (cosiddetto decreto «Sostegni-ter»).
  Voglio ricordare, ad esempio, che la legge di bilancio per il 2022 ha previsto l'istituzione del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, al fine di sostenere le imprese operanti in settori ad alta intensità energetica nella realizzazione dei progetti di transizione ecologica.
  Ancora, il decreto Sostegni-ter ha previsto talune misure specifiche per sostenere le imprese energivore.
  In particolare, con quest'ultimo decreto sono state introdotte significative novità per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi del settore elettrico, tra cui:

   l'estensione dell'annullamento degli oneri di sistema fino al primo trimestre 2022 anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 chilowatt, quand'anche connesse in media, alta o altissima tensione (articolo 14);

   il credito di imposta per le cosiddette imprese energivore, misura premiale a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica (articolo 15).

  Com'è stato più volte ribadito, si tratta di interventi emergenziali a cui si devono affiancare misure di lungo periodo, a carattere strutturale, nonché una strategia eurounitaria che punti all'autonomia strategica dell'Unione europea sull'energia.
  Un primo passo in tale direzione è rappresentato dall'adozione del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17 (decreto Energia). Le misure ivi previste ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte – invece – a sostegno delle filiere produttive. L'obiettivo del citato provvedimento non è solo quello di calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, ma anche quello di prevenire analoghe emergenze future.
  A tale scopo, si richiama anche il lavoro della task force istituita il 4 marzo scorso presso il Ministero dello sviluppo economico, con il compito di monitorare e valutare i contraccolpi del conflitto in Ucraina sulle filiere e sui prezzi delle materie prime, nonché l'istituzione di un numero verde della task force a disposizione delle imprese per segnalazioni di difficoltà in seguito al conflitto in parola.
  Si tratta di un gruppo di lavoro che potrà formulare proposte, rispondere alle domande e dubbi delle imprese coinvolte. Le richieste principali del mondo produttivo riguardano, infatti, la necessità di affrontare la crisi energetica in atto, anche attraverso un prezzo controllato dell'energia, nonché attraverso maggiore flessibilità per l'autoproduzione e l'autoconsumo energetico.
  Ancora, il decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 ha previsto, in tale direzione, numerose novità contro il caro bollette e la riduzione delle accise su benzina e gasolio, ed ha elevato il limite ISEE per il bonus sociale, prevedendo altresì, per tutto il 2022, l'esenzione Irpef del bonus carburante riconosciuto alle imprese dipendenti.
  A tal proposito, com'è noto, il citato provvedimento ha potenziato anche i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi, operante presso il Ministero dello sviluppo economico, il quale potrà intervenire direttamente rivolgendosi alle imprese, chiedendo notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo, e potrà avvalersi del supporto operativo della Guardia di Finanza, alla quale è affidato il compito di polizia economico-finanziaria.
  Da ultimo, in tale direzione, sono stati approvati in Consiglio dei Ministri due decreti-legge:

   il nuovo decreto Energia volto a contenere il prezzo dell'energia attraverso una rideterminazione dell'aliquota dell'accisa e di quella dell'IVA sui carburanti;

   il cosiddetto decreto Aiuti con cui sono stati destinati ulteriori 14 miliardi per misure contro il caro-vita, da un lato, e per sostenere la produttività delle imprese e l'attrazione degli investimenti, dall'altro.

  In conclusione, tengo a precisare che l'argomento in parola è di grandissimo interesse, di altissima valenza e c'è tutta la volontà e tutto l'impegno da parte del Governo per garantire una trasparente dinamica dei prezzi del mercato, al fine di sostenere le famiglie e le imprese italiane.