• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.9/03533-A/077 9/3533-A/77. Cirielli, Caretta, Ciaburro.



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03533-A/077presentato daCIRIELLI Edmondotesto diMercoledì 4 maggio 2022, seduta n. 687

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame di conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24 prevede misure di contrasto alla diffusione della pandemia, rimodulando le disposizioni sino ad oggi adottate in ragione della fine dello stato di emergenza a decorrere dal 31 marzo 2022 e del progressivo attenuarsi della crisi sanitaria;

    il disegno di legge de quo mira ad una progressiva ripresa di tutte le attività, in particolare della vita sociale, procedendo all'allentamento di alcune disposizioni di contenimento del contagio, prevedendo, in particolare, all'articolo 3 l'attribuzione del potere di ordinanza al Ministero della salute per adottare ed aggiornare linee guida e protocolli volti a regolare Io svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali e introdurre limitazioni agli spostamenti da e per l'estero nonché imporre misure sanitarie in dipendenza dei medesimi spostamenti;

    nei successivi articoli di legge, nonostante la decretazione della fine dello stato di emergenza, si continuano ad imporre misure di prevenzione anti-COVID come l'obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori prorogandone l'efficacia fino al 31 dicembre 2022. In particolare, tale obbligo continuerà a persistere per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, mentre si proroga l'obbligo vaccinale fino al 15 giugno 2022 per il personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università ed altri;

    a fronte del permanere di tali misure, giustificate dall'esigenza di continuare a prevenire il rischio di diffusione del virus Sars-CoV-2, tuttavia non si rinvengono ulteriori disposizioni di legge volte a continuare a prevedere misure di prevenzione al l'interno dei centri di prima accoglienza in cui ogni giorno vengono accolti centinaia di immigrati che sbarcano clandestinamente sulle coste italiane;

    occorre al riguardo segnalare che, nonostante la crisi sanitaria mondiale, il flusso migratorio non si è arrestato e solo dall'inizio del 2022 sono giunti in Italia oltre dieci mila migranti, provenienti da territori, come ad esempio l'Africa, che non detengono misure sanitarie ed organizzative anti-COVID all'avanguardia in grado di prevenire efficacemente la diffusione e non dispongono di sistemi di informazione e vigilanza sanitaria capillari e sofisticati in grado di offrire dati certi;

    inoltre, a cause delle gravi carenze di cui soffrono tali paesi, la maggioranza dei casi COVID-19 non viene rilevata e, in particolare per quanto riguarda l'Africa, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che il vero numero di infezioni possa essere sette volte superiore a quanto formalmente riportato ed ancora, tra il gennaio 2020 e il gennaio 2022, il governo sudafricano calcolava a circa 90.000 i decessi che riportano la dicitura «COVID» come causa ufficiale di morte. Tuttavia, i dati diffusi per lo stesso periodo dall'istituto Superiore di Sanità sudafricano (MRC) mostrano quasi 300.000 morti inattese, due terzi in più. Quindi la strage c'è, ma non si vede;

    nel corso della pandemia, per evitare rischi di contagio tra i migranti accolti e tra gli operatori delle strutture di accoglienza, si è imposto il doveroso e rigoroso rispetto delle misure di contenimento previste a livello nazionale, compreso l'obbligo per gli ospiti, spesso disatteso, di permanere all'interno delle strutture;

    in particolare, all'arrivo si è previsto per i migranti la sottoposizione allo screening sanitario da parte delle autorità sanitarie per accertare l'assenza di patologie infettive o sintomi riconducibili al COVID-19;

    nonostante siano state previste tali misure, tuttavia le stesse si sono rivelate inadeguate ed inefficaci, continuando a consentire a migliaia di immigrati di sbarcare sulle coste dell'Italia, di sottrarsi ai centri di prima accoglienza e di circolare liberamente sul territorio nazionale, attuando assembramenti, non disponendo delle misure di protezione individuale e violando, più in generale, le norme nazionali anche penali;

    siffatta situazione non sembra essere stata superata e l'andamento dei flussi migratori, in particolare l'arrivo incontrollato di clandestini, impone maggiore e costante attenzione in relazione al permanere di misure in grado di continuare a fronteggiare la diffusione del COVID,

impegna il Governo

a prorogare e potenziare oltre la fine dello stato di emergenza le misure di prevenzione e di contrasto alla diffusione del virus Sars-CoV-2 all'interno dei centri di prima accoglienza al fine di tutelare la salute pubblica ed evitare ulteriori contagi causati dall'immigrazione incontrollata.
9/3533-A/77. Cirielli, Caretta, Ciaburro.