• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11940 (4-11940)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11940presentato daLOSS Martinatesto diVenerdì 29 aprile 2022, seduta n. 684

   LOSS, GOLINELLI, VIVIANI, MANZATO, BUBISUTTI, GASTALDI, LIUNI, LOLINI e TARANTINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il 25 marzo 2022 è stato firmato il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che fornisce le direttive necessarie all'avvio della misura «Parco Agrisolare», a cui sono dedicate risorse pari a 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che saranno assegnate ai progetti nel periodo 2022-2024, e che si concretizza quale contributo per il settore agricoltura per investimenti in impianti fotovoltaici da installare su edifici e fabbricati a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale;

   il bando con l'individuazione della data, a partire dalla quale sarà possibile presentare le domande fino a esaurimento delle risorse stanziate, sarà infatti emanato a seguito dell'approvazione da parte della Commissione europea del decreto ministeriale;

   per le imprese agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili unicamente se l'obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell'azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell'azienda agricola, compreso quello familiare. Il limite è ristretto quindi ai soli consumi elettrici e non al fabbisogno complessivo dell'impresa. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete, purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale, un limite che rischia di rivelarsi un boomerang anche per il raggiungimento degli obiettivi di spesa. Gli interventi devono prevedere l'installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp;

   possono partecipare: gli imprenditori agricoli in forma individuale o societaria; le imprese agroindustriali, in possesso di codice Ateco (i codici Ateco ammissibili saranno precisati nel bando); indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all'articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228. Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva; aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000,00 euro;

   questa misura, che appartiene alle iniziative di rilancio del Paese inserite nelle 6 missioni Pnnr, riguarda l'obiettivo di contribuire a dare impulso a una compiuta transizione ecologica, in questo caso aumentando la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tale soluzione ha assunto un ruolo strategico tanto più ora che il conflitto Russia-Ucraina ha evidenziato la necessità di procedere verso un'autonomia energetica e di materie prime per non essere soggetti a restrizioni e speculazioni sui prezzi e il limite dell'autoconsumo riduce le potenzialità della misura; per questo è importante utilizzare tutte le superfici che un'azienda ha a disposizione;

   ci sono una forte aspettativa e un grande interesse da parte delle imprese agricole su questa misura, perché i contributi potranno coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell'eternit e amianto sui tetti (ove presente), migliorando la coibentazione e l'aerazione;

   il rischio è che a questa misura avranno convenienza ad accedervi solamente le aziende di medie e grandi dimensioni e, con queste limitazioni, non quelle di piccole dimensioni o ubicate in zone svantaggiate e di montagna, facendo «fallire» il processo di transizione ecologica che è necessario per lo sviluppo del Paese –:

   quali ulteriori iniziative il Governo intenda assumere per incentivare l'installazione di impianti fotovoltaici su edifici e fabbricati a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale al fine di favorire la conversione energetica, anche per agevolare la partecipazione delle imprese di piccole dimensioni o ubicate in zone svantaggiate e montane che rappresentano una parte importante del comparto produttivo nazionale.
(4-11940)