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Atto a cui si riferisce:
C.5/07947 (5-07947)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 aprile 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-07947

  Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, concernente il sito di Ticosa, si rappresenta quanto segue.
  La provincia di Como rappresenta che, ai sensi dell'articolo 248 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e sulla base delle linee guida di cui alla determina della giunta regionale n. 3509 del 2012, ha provveduto con atto n. 312 dell'8 settembre 2019 al rilascio della certificazione di completamento degli interventi di bonifica relativamente alle opere eseguite negli areali 1 e 2 e da 4 a 13; tali areali sono stati individuati a seguito di approvazione di Progetto Operativo di Bonifica (POB) dal competente Comune di Como con determinazione n. 32/1750 del 14 ottobre 2015, in cui veniva approvata la variante al suddetto Progetto con la quale si prevedeva l'asportazione del materiale dell'areale che non aveva soddisfatto i requisiti normativi.
  Si rappresenta che, precedentemente, con determina dirigenziale n. 2647 del 30 dicembre 2015, il Comune di Como ha commissionato autonomamente a proprio consulente indipendente un approfondimento su tale areale, eseguito in data 21 e 22 gennaio 2016 senza la presenza di ARPA Lombardia. A seguito di detto intervento, è stato identificato un orizzonte di 1,5 metri di spessore di rifiuti contenente amianto nell'intorno dell'area già scavata, di cui ARPA rappresenta di essere venuto a conoscenza successivamente, a seguito della comunicazione da parte del Comune di Como nel marzo 2016.
  Difatti, il sopracitato atto n. 312 della Provincia di Como, così come disposto dalla richiamata determina della giunta regionale n. 3509, è stato subordinato all'approvazione di un Progetto Operativo di Bonifica (POB) relativo alla sola cella 3 di cui alla determinazione dirigenziale del comune di Como n. 12/1360 esecutiva dal 17 giugno 2019.
  Allo stato attuale, così come ricordato dall'onorevole interrogante, l'area ancora non bonificata è mantenuta in sicurezza mediante copertura con teli in polietilene ad alta densità (HDPE), in attesa degli interventi approvati.
  Il Comune di Como ha svolto più tentativi di affidare, mediante gara, gli interventi previsti dal progetto di bonifica della cella 3; purtuttavia, a causa di ragioni economiche, in data 21 febbraio 2022 ha organizzato un incontro con la Provincia di Como e ARPA Lombardia durante il quale sono state formulate alcune ipotesi di proseguimento degli interventi.
  L'ipotesi di eseguire il progetto così come previsto, seppure la più lineare fra le soluzioni, è inficiata dall'insuccesso delle gare di affidamento indette dal Comune di Como.
  Così come menzionato nell'interrogazione, l'ipotesi di intervenire mediante trattazione dei rifiuti in campo al fine di separare la parte contenente amianto dalla restante al fine di ridurre i volumi da smaltire di rifiuto pericoloso, nonché i costi – che rappresentano una delle criticità emerse – non ha trovato il pieno favore da parte della Provincia di Como quale ente di controllo.
  Difatti, la stessa Provincia ritiene che i criteri localizzativi allegati al Piano Regionale Gestione Rifiuti sembrerebbero escludere trattamenti di rifiuti contenenti amianto diversi dal mero stoccaggio in siti a distanza minore di 500 metri da funzioni sensibili. Pertanto, la Provincia stessa rappresenta che sarebbe necessaria una rivalutazione della caratterizzazione della cella 3, a suo tempo fatta in maniera autonoma dal Comune, da effettuarsi congiuntamente con ARPA, qualora il Comune intenda procedere ad una revisione del POB approvato.
  Ancora, durante l'incontro è stata valutata l'ipotesi di mettere in sicurezza il materiale presente, lasciandolo in sito, anche se suddetta ipotesi deve essere ulteriormente approfondita in quanto le operazioni di messa in sicurezza sono interventi di bonifica normalmente rivolti alle matrici ambientali (suolo superficiale, profondo o acque sotterranee) contaminate o, eventualmente, ai riporti qualora soddisfino determinati requisiti.
  Un'ulteriore ipotesi presa in esame riguarda, come ricordato dall'interrogante, la collocazione del materiale in un volume confinato «in situ» secondo i criteri definiti da apposita Determinazione di Giunta Regionale n. XI/5703 del 15 dicembre 2021.
  Infine, è stata posta dalla Provincia di Como come ulteriore azione quella dell'eventuale applicabilità della Determinazione regionale n. 4422 del 17 marzo 2021 rubricata «Approvazione di criteri e procedure per il finanziamento degli interventi previsti per discariche ante-norma, cessate, in gestione operativa o post-operativa ai sensi della Legge Regionale n. 26 del 2003».
  Successivamente il Comune di Como, attraverso determinazione di Giunta, in data 24 febbraio 2022 ha espresso parere favorevole al conferimento di un incarico esterno per la verifica di percorsi alternativi, ivi compresi quelli delineati dalla Provincia (ovvero messa in sicurezza permanente o confinamento volumetrico), stabilendo altresì di liberare i fondi previsti a bilancio per la realizzazione dei lavori mandandoli in avanzo di amministrazione.
  Con la medesima determina comunale del 24 febbraio viene stabilito che il termine per il completamento del progetto di bonifica potrà essere compiutamente definito all'esito delle necessarie verifiche procedurali e progettuali, una volta ottenuto il rifinanziamento dell'opera.
  In ultimo, la Regione Lombardia rappresenta che il procedimento di bonifica del sito ex-Ticosa è comunque di competenza comunale e, sulla base degli elementi che ha a disposizione, non ravvisa problemi di natura procedurale.
  Inoltre, la stessa non ravvisa, in quanto potenziale soggetto richiedente, la sussistenza delle condizioni per cui il sito in oggetto possa diventare di interesse nazionale (SIN) a norma dell'articolo 252 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  La Regione, altresì, esprime la propria piena disponibilità a collaborare con il Comune di Como, soprattutto per quanto concerne le scelte progettuali, nello spirito di condivisione della problematica praticata fino ad oggi.
  Atteso che ogni variazione degli interventi sulla cella 3 dovranno essere approvati dal Comune in variante al progetto attuale, e che un eventuale inserimento del sito ex Ticosa fra i siti di interesse nazionale abbisogna di apposita istruttoria tecnica e d'intesa con la Regione competente, questo Ministero continuerà a interloquire con tutti i soggetti competenti al fine di fornire adeguata assistenza per garantire la tutela ambientale e della salute pubblica.