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Atto a cui si riferisce:
C.5/07965 (5-07965)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 aprile 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-07965

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  gli Onorevoli interroganti chiedono notizie in merito a un profilo Twitter, che sarebbe entrato in possesso di alcuni documenti ufficiali e protocollati, relativi alla richiesta di soccorso da parte della ONG SeaEye, in seguito al salvataggio di 32 persone da parte della nave MV Karina al largo delle coste libiche.
  In proposito si evidenzia che, per quanto di competenza di questo Ministero, risulta che l'evento oggetto dell'atto di sindacato ispettivo è occorso al di fuori dell'area SAR italiana e non è stato coordinato dal Centro Nazionale di Coordinamento del soccorso marittimo.
  La Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Dipartimento della Pubblica Sicurezza è stata informata dell'evento tramite comunicazione pervenuta via e-mail il 28 marzo 2022 alle ore 16:05 dal centro situazione di Frontex.
  Da tale comunicazione si evinceva che la nave Karina, giunta nei pressi di un'imbarcazione in difficoltà in area SAR libica con a bordo 32 persone, effettuava il soccorso, dirigendosi poi in direzione dell'imbarcazione della ONG Sea Eye, denominata Sea Eye 4, per il successivo trasbordo dei migranti, che avveniva il 29 marzo 2022.
  I citati migranti permanevano poi a bordo dell'imbarcazione dell'ONG sino al 6 aprile scorso, data in cui, alle ore 20:19, veniva effettuato lo sbarco presso il porto di Augusta, meta indicata a seguito di richiesta di porto sicuro.
  Per quanto riguarda le minacce rivolte a Don Mattia Ferrari, di cui fanno menzione gli Onorevoli interroganti, si fa presente che il sacerdote – membro del consiglio direttivo dell'Associazione «Saving Humans» – in data 18 agosto 2021 ha presentato denuncia presso il Comando Stazione Carabinieri di Nonantola (MO), per i reati di diffamazione aggravata e minacce, perpetrati nei suoi confronti tramite il social network Twitter, in relazione all'impegno in campo umanitario da lui fornito in favore dei migranti e per la solidarietà dallo stesso espressa nei confronti del giornalista Nello Scavo, giornalista del quotidiano «Avvenire» e autore del libro «Pescatori di uomini». Le relative indagini sono svolte dall'Arma dei Carabinieri.
  Si soggiunge che il predetto sacerdote, tramite i propri legali, ha segnalato al Nucleo Investigativo della Compagnia Carabinieri di Modena che il 30 marzo 2022 il profilo Twitter «migrantrescuewatch@rgowans» aveva pubblicato ulteriori tweet relativi all'ONG «Sea Eye», allegando una mail asseritamente proveniente dal Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma – Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, diretta alle Autorità portuali di Tripoli e alla Guardia costiera libica. Anche di tale fatto i Carabinieri hanno informato l'Autorità Giudiziaria.
  Risulta, inoltre, che la Questura di Como, nel settembre 2021, abbia inoltrato all'A.G. gli atti relativi a minacce subite dal citato giornalista del quotidiano «Avvenire» ad opera, tra gli altri, di utilizzatori degli account Twitter «Migrant Rescue Watch» (@rgowans).
  In merito, la Prefettura di Como disponeva l'intensificazione della vigilanza generica radiocollegata già in vigore in favore del predetto giornalista.
  Desidero, infine, sottolineare che presso il Ministero dell'Interno opera «Centro di coordinamento dell'attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti».
  È presieduto dal ministro dell'interno ed è composto dal capo di Gabinetto, dal capo della Polizia, dal presidente e dal segretario generale della Federazione Stampa Italiana e dal presidente e dal segretario generale dell'Ordine dei Giornalisti.
  Il Centro di coordinamento, attraverso il potenziamento degli strumenti di monitoraggio e lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti interessati, promuove approfondimenti e analisi sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti e formula proposte finalizzate alla individuazione di mirate strategie di prevenzione e contrasto.
  Con decreto del capo della Polizia del 10 settembre 2018, è stato istituito altresì l'Organismo permanente di supporto al Centro di coordinamento. Ne fanno parte oltre che rappresentanti dello stesso dipartimento della Pubblica Sicurezza, anche componenti designati dall'Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, nonché dalla Federazione Stampa Italiana e dal Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti.
  L'organismo permanente di supporto ha la funzione di proporre al Centro di coordinamento iniziative e strategie utili a rafforzare la prevenzione e il contrasto degli atti intimidatori contro i giornalisti e riferisce periodicamente sull'andamento del fenomeno in esame e sugli sviluppi delle iniziative in corso.