• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07973 (5-07973)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07973presentato daPORCHIETTO Claudiatesto diMercoledì 27 aprile 2022, seduta n. 683

   PORCHIETTO, SQUERI, TORROMINO, POLIDORI e SESSA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   dopo mesi di trattative, il 26 aprile 2022 l'Unione europea ha dato il via libera alla proposta della Spagna e del Portogallo per abbassare il costo delle bollette dell'elettricità, fissando un tetto al prezzo del gas nella penisola iberica. L'accordo prevede un prezzo massimo di 40 euro a megawattora, con una media di 50 euro nel periodo di applicazione del provvedimento, che sarà di un anno;

   la richiesta del price cap era stata avanzata dai due Paesi in funzione della specificità del loro mercato energetico, consistente nelle scarse interconnessioni con il resto dell'Europa (il progetto di gasdotto Spagna Francia, il MidCat, è fermo dal 2019) e nell'elevata presenza di rinnovabili (41 per cento della produzione elettrica);

   il portavoce della Commissione europea ha definito la decisione come un accordo politico «in linea di principio» per consentire ai due Paesi di «affrontare i livelli dei prezzi dell'elettricità, mantenere gli incentivi per la transizione energetica sostenibile e preservare l'integrità e i benefici del mercato unico». I contatti continueranno ora ... a livello tecnico;

   lo schema proposto dalla Spagna prevede di fissare il prezzo del gas politicamente e di compensare le imprese produttrici di gas «senza costi per il bilancio dello stato» ma ridistribuendo i costi in eccedenza proporzionalmente sulle altre fonti energetiche, dissociando così il prezzo del gas naturale dalla formazione dei prezzi del mercato elettrico all'ingresso;

   per cercare di evitare ricadute sui Paesi vicini, Madrid e Lisbona istituiranno una doppia asta: verrà fissato un prezzo che regolerà gli scambi internazionali e poi verrà stabilito un secondo prezzo che sarà valido solo sulla penisola iberica;

   la Penisola iberica dipende solo per il 5 per cento dal gas russo e soddisfa le sue necessità tramite 7 rigassificatori, alimentati principalmente con importazioni da Usa e Qatar, e tramite il gas algerino (45 per cento);

   alcuni membri dell'Unione europea – l'Italia, la Spagna e il Portogallo – hanno proposto un meccanismo di acquisto collettivo, a livello comunitario, del gas naturale, trovando però l'opposizione del Belgio e della Germania. Tuttavia, ora che i due Paesi iberici hanno aperto un varco sul price cap del gas, una riflessione sul tema è d'obbligo anche per l'Italia –:

   quali iniziative di competenza, sia in ambito nazionale sia a livello eurounitario, intenda adottare il Governo per calmierare il prezzo del gas e di conseguenza i costi della generazione elettrica.
(5-07973)