• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03279 DE FALCO, FATTORI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che: da oltre 5 mesi un cittadino italiano, Nicola Di Santo, è trattenuto in carcere...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03279 presentata da GREGORIO DE FALCO
giovedì 21 aprile 2022, seduta n.426

DE FALCO, FATTORI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

da oltre 5 mesi un cittadino italiano, Nicola Di Santo, è trattenuto in carcere a Bali, accusato senza prove di gravi reati e sottoposto a torture, trattamenti degradanti e privazioni che mettono a rischio la sua stessa vita;

al riguardo, il rapporto sui diritti umani 2021 del Dipartimento di Stato USA denuncia, per quel che riguarda la situazione nelle carceri di Bali, cure mediche ai detenuti inadeguate, mancanza di acqua potabile, scarsità di cibo. È frequente inoltre un fenomeno di corruzione delle guardie, che in cambio di soldi procurano cibo, telefoni o favori. Inoltre, nel rapporto si denuncia produzione di droghe illecite all'interno delle strutture e collegamenti con reti della droga che operano all'esterno. Le organizzazioni non governative che hanno accesso alle carceri devono chiedere un permesso e ricevere l'approvazione di polizia, tribunali e Ministero degli affari interni e raramente l'accesso viene consentito per interviste ai detenuti (come tristemente accade nei nostri centri di permanenza per i rimpatri);

nel 2018 Di Santo si era trasferito per lavoro in Australia e nel 2020 si trovava a Bali in vacanza dove rimase bloccato dalle misure di contrasto all'epidemia di COVID-19, adottate dall'Indonesia;

in quel periodo Di Santo aveva informato il padre, che vive in Italia, di aver conosciuto un imprenditore italiano, tale Principe Nerini, che gli aveva proposto di lavorare con lui nel campo della ristorazione e tuttavia, in attesa di iniziare tale attività dopo la chiusura dovuta al COVID, Di Santo era stato assunto dal Nerini come collaboratore, nel settore delle criptovalute;

dopo un certo periodo di tempo, però, Nerini aveva smesso di pagare il giovane collaboratore, il quale aveva deciso di tornare in Italia;

il 12 novembre 2021, preoccupato per l'inspiegabile silenzio del figlio, il padre di Nicola ha scritto all'ambasciata italiana a Giakarta per avere notizie. Il 15 novembre una e-mail a firma del signor Contese, capo della cancelleria consolare, ha comunicato che Nicola Di Santo era stato arrestato l'11 novembre, con l'accusa di essere il mandante di una rapina ai danni di Nerini;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

il giovane italiano sia stato sottoposto a brutali torture al fine di estorcergli una "confessione" poi ritrattata;

il 16 novembre il console onorario a Bali, Giuseppe Confessa, ha visitato il carcerato, ma ha negato che il giovane presentasse segni di tortura e di percosse, come, invece, appare dalle fotografie che sono state scattate e che sono in possesso della famiglia del giovane italiano. Segni che sono ancora oggi evidenti, a circa 5 mesi dall'arresto;

nonostante tutto, il console onorario e il capo della cancelleria dell'ambasciata d'Italia a Giakarta hanno continuato pervicacemente a negare la realtà delle torture;

risulta agli interroganti che la struttura diplomatica italiana, ad eccezione del vice ambasciatore, sostanzialmente non si sia impegnata nell'aiutare il cittadino italiano che è tenuto prigioniero e sottoposto a violenze e privazioni;

anche l'assistenza del legale che l'ambasciata italiana, tramite il console, aveva proposto a Di Santo, mostrandogli una lista di avvocati, si è rivelata in breve quella che agli interroganti pare una trappola, poiché lo studio legale incaricato nei mesi successivi all'arresto ha avanzato numerose e varie richieste di denaro, peraltro senza ottenere, ad oggi, nessun risultato, mentre i legali mostrano un sempre maggior disinteresse;

i legali indonesiani non rispondono più alle e-mail dell'avvocato italiano della famiglia Di Nicola, dopo il pagamento della cifra chiesta per il "pre processo" (prefigurante una sorta di archiviazione), per l'ammontare di un miliardo di rupie (61.500 euro), oltre ai 12.418 euro già pagati dalla famiglia al conferimento dell'incarico,

gli avvocati dello studio "Austrindo" in questi 5 mesi hanno incontrato il loro assistito in carcere solo tre volte, non fornendo mai indicazioni al riguardo dei dossier della polizia e delle presunte prove a carico del cittadino italiano né copia del fascicolo giudiziario, pure se ripetutamente richiesto dal legale italiano;

considerato anche che, sempre a quanto risulta:

tra marzo ed aprile 2022 sembra che Principe Nerini abbia minacciato di morte Nicola Di Santo e la sua famiglia pretendendo da loro 350.000 dollari, e minacciando, inoltre, di "rendere impossibile" la vita di Di Santo in carcere;

il 22 marzo l'ambasciatore italiano a Giakarta Benedetto Latteri si è recato in carcere, per la prima ed ultima volta, ma non ha ascoltato le legittime istanze di Di Santo, e, anzi, lo avrebbe accusato di essere responsabile della rapina compiuta ai danni di Principe Nerini e, a detta di Di Santo stesso, Latteri avrebbe aggiunto che: "l'unico modo di uscire da questa situazione è quella di pagare al Nerini i soldi che ha chiesto";

l'ambasciatore italiano, inoltre, pur essendo venuto a conoscenza delle violenze e delle minacce subite da Di Santo, non ha ritenuto di richiedere alcun accertamento, neppure medico, né di segnalare i fatti alle autorità competenti;

la situazione di Nicola Di Santo è sempre più preoccupante e la sua salute, minata da mesi di carcere duro, di malnutrizione e di mancate cure mediche, mentre né il legale italiano, né la famiglia riescono ad ottenere alcun atto ufficiale,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione esposta, e, in particolare, dell'inazione dell'intera struttura diplomatica italiana in Indonesia nei confronti di un cittadino italiano che sembra essere stato abbandonato senza protezione, provvedendo a richiamare la struttura diplomatica al proprio dovere;

quali urgenti iniziative intenda intraprendere per impedire che la vicenda sfoci in tragedia, riportando subito in Italia Nicola Di Santo.

(3-03279)