• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.6/00218 premesso che: il Documento di economia e finanza 2022 (DEF 2022), approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 6 aprile, aggiorna le previsioni di finanza pubblica per il periodo 2022-2025...



Atto Senato

Risoluzione in Assemblea 6-00218 presentata da VINCENZO PRESUTTO
mercoledì 20 aprile 2022, seduta n.425

Il Senato,
premesso che:
il Documento di economia e finanza 2022 (DEF 2022), approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 6 aprile, aggiorna le previsioni di finanza pubblica per il periodo 2022-2025 e definisce le linee principali di politica economica del Paese dei prossimi anni;
il DEF 2022, nell'aggiornamento delle previsioni di finanza pubblica, tiene conto del fatto che la situazione attuale sia meno favorevole rispetto a quella delineata lo scorso settembre in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento 2021;
il peggioramento del quadro economico è determinato non solo dall'aumento dei contagi da Covid-19 causato dalla diffusione della variante Omicron, ma anche da diverse variabili esogene quali quelle connesse alla crisi ucraina, l'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, l'andamento dei tassi d'interesse, la minor crescita prevista dei mercati di esportazione dell'Italia, che hanno ridotto la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli investitori;
alla luce dell'attuale situazione di incertezza, la previsione tendenziale è caratterizzata da notevoli rischi al ribasso, tra cui la possibile interruzione degli afflussi di gas naturale dalla Russia, per cui si ipotizza che la crescita media annua del PIL potrebbe attestarsi al 2,3 per cento nel 2022 e all'1,9 per cento nel 2023;
la decisione del Governo di confermare gli obiettivi programmatici di disavanzo testimonia l'attenzione verso la sostenibilità della finanza pubblica, ma anche verso la crescita economica. L'Esecutivo, che ha già risposto al repentino aumento dei prezzi dei prodotti energetici con misure di contenimento dei costi per gli utenti di gas ed energia elettrica, ribadisce inoltre la massima determinazione e rapidità nella predisposizione, qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico, di nuovi interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese;
per quanto concerne l'andamento degli altri indicatori di finanza pubblica, il 2021 ha registrato un deficit della PA nettamente inferiore alle attese. Le nuove proiezioni mostrano disavanzi della PA inferiori a quanto previsto per il 2022-2024 nello scenario programmatico della NADEF 2021, soprattutto per quanto riguarda il 2022. Ciò riflette una dinamica delle entrate tributarie e contributive superiore alle previsioni e una dinamica della spesa sotto controllo. I recenti provvedimenti di calmierazione del costo dell'energia sono stati compensati in modo tale da non influire sull'indebitamento netto. L'indebitamento netto tendenziale della PA, indicato al 5,1 per cento del PIL per quest'anno rispetto al 4,4 per cento dello scorso settembre, è previsto ridursi negli anni successivi fino al 2,7 per cento nel 2025. Sono invece confermati gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF 2021: 5,6 per cento del PIL nel 2022, 3,9 per cento nel 2023, 3,3 per cento nel 2024 e 2,8 per cento nel 2025;
considerato che:
la differenza tra l'indebitamento netto programmatico e quello tendenziale, pari a 0,5 punti percentuali di PIL per quest'anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025, determina un margine di manovra per nuove misure espansive;
lo spazio di manovra dello 0,5 per il 2022, pari a oltre 10,5 miliardi di euro, sarà utilizzato dal Governo per finanziare un nuovo provvedimento di sostegno a famiglie e imprese, da varare entro il mese di aprile;
l'impatto sul PIL del predetto pacchetto di aiuti all'economia è stimato pari a 0,2 punti percentuali di PIL nel 2022 e 0,1 nel 2023. Di conseguenza, tenendo conto di tali interventi, il tasso di crescita del PIL previsto nel quadro programmatico è lievemente superiore al tendenziale ed è pari al 3,1 per cento nel 2022, e al 2,4 per cento nel 2023, con riflessi positivi sulla crescita dell'occupazione, mentre le previsioni per i due anni successivi rimangono invariate al primo decimale;
il rapporto debito-PlL - che nella NADEF 2021 era fissato, al lordo dei sostegni, al 149,4 per cento per il 2022, al 147,6 per cento nel 2023 e al 146,1 per cento nel 2024 - è fissato per il 2022 al 147 per cento;
il DEF 2022 chiarisce che la proiezione di finanza pubblica a legislazione vigente non comprende le cosiddette "politiche invariate", che coprono una serie di spese cui si potrebbe dover dar corso nei prossimi anni in considerazione di impegni internazionali o fattori legislativi, dal rifinanziamento di missioni internazionali al finanziamento di futuri rinnovi contrattuali nella PA. Nel Documento viene precisato che "Allo scopo di coprire adeguatamente tali esigenze, si opererà una revisione della spesa corrente che produca risparmi crescenti nel tempo senza pregiudicare l'erogazione di servizi pubblici e l'attuazione delle politiche sociali";
la complessiva azione del Governo, come definita anche ai sensi della presente risoluzione, deve essere attuata comunque nel pieno rispetto dei vincoli di finanza pubblica,
impegna il Governo:
1) a conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al prodotto interno lordo (PIL), nonché il rapporto programmatico debito-PlL, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nel DEF 2022;
2) a proseguire, in uno spirito di collaborazione con il Parlamento, nell'iter dei disegni di legge indicati nel DEF 2022, attribuendo priorità a quelli contenenti riforme abilitanti per il PNRR;
3) ad utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra per nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia - nonché mediante la revisione del sistema dei prezzi di riferimento e dei carburanti, assicurando altresì la necessaria liquidità alle imprese mediante la concessione di garanzie anche alla luce della nuova comunicazione della Commissione n. 2022/C 131 I/01 sul nuovo quadro contemporaneo degli aiuti di Stato nonché ai settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze; a prevedere, in favore degli enti territoriali, risorse dirette a contenere l'aumento dei prezzi dell'energia anche mediante l'utilizzo di flessibilità di bilancio; a continuare a sostenere la risposta del sistema sanitario; ad adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei costi dell'energia e delle materie prime sia per i lavori in corso di esecuzione che per quelli di prossimo affidamento prioritariamente con riferimento ai progetti individuati nel PNRR; a rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini;
4) a monitorare, in tempo reale, l'andamento della situazione macroeconomica e dei principali indicatori congiunturali al fine di valutare, qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico conseguente al perdurare degli effetti negativi, l'applicazione di quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243, al fine di prevedere interventi di sostegno, del tutto simili a quelli messi in campo durante l'emergenza pandemica, per le famiglie, i lavoratori e per quella parte del comparto produttivo particolarmente colpita dalle conseguenze della crisi in Ucraina, nonché ad avviare altresì con urgenza un confronto costruttivo per ltistituzione di un Fondo energetico europeo straordinario, quale strumento, a disposizione dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, a supporto della lotta al caro energia, al fine di garantire una maggiore autonomia sul fronte energetico;
5) a improntare la logica propria degli strumenti deflattivi del contenzioso anche alla valutazione delle effettive possibilità per il contribuente di far fronte al proprio debito erariale, per trovare il corretto punto di equilibrio tra interessi erariali e salvaguardia della continuità aziendale e al potenziamento del sistema di riscossione, attraverso la destinazione di maggiori risorse strumentali e di personale e di maggiori poteri di indagine e controllo periodico al soggetto riscossore, nonché prevedendo l'implementazione di banche dati interoperabili, aumentando anche la frequenza di aggiornamento di quelle già disponibili, evitando in tal modo la generazione di un nuovo magazzino dei crediti fiscali inesigibili;
6) a prorogare il termine attualmente previsto dal comma 28, lettera e), dell'articolo 1, della legge di bilancio 2022 per le abitazioni unifamiliari, specificando che la percentuale del 30 per cento dell'intervento complessivo sia riferito al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell'intervento, valutando la possibilità di prevedere, da parte delle banche, il frazionamento del credito, qualora esso sia ceduto ai propri correntisti, anche in maniera frazionata per importo e annualità; a valutare la possibilità di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto rilancio a soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni consentendo la cessione non solo ad esaurimento del numero delle possibili cessioni attualmente previste, ma anche prima;
7) a rafforzare le misure previste volte a sostenere l'istruzione, l'università e la ricerca, garantendo risorse adeguate da destinare al comparto scuola nonché ai comparti della cultura e del turismo colpiti duramente nella fase pandemica; a proseguire nell'azione di incremento delle risorse disponibili, ancorché finanziarie e professionali, ivi incluso il finanziamento dei cicli di specializzazione, per il potenziamento del sistema sanitario nazionale, compresa la domiciliarità, la medicina territoriale, l'assistenza e la terapia domiciliare, il potenziamento, l'adeguamento e rinforzo delle strutture ospedaliere e per il rafforzamento della governance dei distretti socio-sanitari, dando peraltro attuazione all'assistenza territoriale di prossimità con i relativi costi aggiuntivi; a prevedere la sterilizzazione dei disavanzi sanitari Covid 2021 e 2022 valutando l'opportunità di spalmare i relativi oneri almeno in dieci anni, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica indicati dal DEF 2022;
8) a proseguire nell'attuazione del green new deal, conformemente agli impegni dell'Unione europea in materia di ambiente e sviluppo sostenibile, così da individuare un piano industriale impiantistico del Paese, con particolare riferimento ad idonee iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate a favorire la transizione ecologica, energetica e verso l'economia circolare, anche ponendo in essere interventi di semplificazione e accelerazione dei procedimenti autorizzativi per la realizzazione e l'esercizio di impianti da fonti rinnovabili al fine di garantire il conseguimento e potenziamento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione fissati dal Piano nazionale integrato di energia e clima in via di aggiornamento;
9) ad adottare interventi in favore del settore dei trasporti e della logistica nonché ulteriori interventi in favore del settore della pesca e dell'agricoltura, incrementando le risorse di cui all'articolo 2, comma 2-quinquies, del decreto-legge n. 9 del 2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 29 del 7 aprile 2022, anche al fine di indennizzare i relativi operatori della filiera colpita dalle restrizioni di ordine sanitario e alimentare;
10) a rafforzare il dialogo con le organizzazioni sindacali, datoriali e del lavoro autonomo volto ad aumentare da una parte la produttività delle imprese e dall'altra a sostenere il lavoro promuovendo misure di sgravi fiscali o contributivi; ad adottare tutte le iniziative necessarie per innalzare e rendere più sostenibile la crescita economica, incrementando gli investimenti pubblici e privati, gli incentivi alla ricerca ed innovazione, l'occupazione e il tasso di aumento della produttività anche attraverso un sostegno da parte della Commissione europea;
11) ad adottare le iniziative necessarie a risolvere le emergenti problematiche di carattere sociale rafforzando le misure per affrontare la povertà alimentare ampliando anche il bonus sociale e le crescenti disparità generazionali, territoriali, di genere e salariali, con interventi finalizzati ad invertire il trend demografico del Paese, dando piena attuazione agli interventi previsti dal family act; a prevedere il mantenimento delle tutele in favore di lavoratori "fragili" di cui all'articolo 26, commi 2 e 2-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020; a favorire l'inserimento lavorativo dei giovani e delle donne anche proseguendo con le misure di esonero contributivo, nonché rafforzando gli interventi a sostegno della ripresa economica nel Sud e nelle altre aree svantaggiate del Paese, al fine di evitare che la crisi innescata dall'emergenza sanitaria accentui le disparità fra le diverse aree del Paese; ad intervenire nella semplificazione del funzionamento del fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e del fondo per la morosità incolpevole, che muova da una preventiva azione di monitoraggio sulle modalità e sui tempi di utilizzo delle risorse e sull'efficacia della loro pregressa gestione, definendo criteri uniformi e omogenei nella quantificazione e nel riparto delle stesse e individuando modalità procedurali atte a renderne tempestiva l'erogazione nei confronti dei soggetti aventi diritto, al fine di porre in essere una effettiva azione di contrasto del disagio abitativo e pervenire ad una adeguata definizione delle politiche abitative nel nostro Paese;
12) a promuovere una revisione sostanziale dello stesso meccanismo del Patto di stabilità e crescita, che tenga conto delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascuno Stato membro, a partire dal mantenimento dell'attivazione della clausola generale di salvaguardia, ove necessario, anche nel corso del 2023, per consentire agli Stati membri di continuare ad adottare le necessarie misure di flessibilità di bilancio finalizzate a ridurre al minimo l'impatto economico e sociale della grave crisi economica; a sostenere il Governo nel suo sforzo in sede europea per una modifica delle regole fiscali che prenda atto della necessità di privilegiare semplicità e flessibilità e incentivo alla controciclicità, ai fini non solo della stabilizzazione macroeconomica, ma della promozione della crescita e della coesione.
(6-00218)
Presutto, Rivolta, Damiani, Manca, Conzatti, Steger, Errani