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Atto a cui si riferisce:
C.5/07852 (5-07852)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 aprile 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-07852

  La Deliberazione numero 1 del 2022 della Corte dei conti riconosce il ruolo positivo dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nel contesto della legge n. 125 del 2014, osservando quanto segue: «nel breve periodo trascorso dalla sua istituzione, l'Agenzia, oltre ad assicurare continuità nella gestione delle iniziative già in carico alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri, ha attuato numerosi progetti, avvalendosi dei soggetti della cooperazione (organizzazioni della società civile, amministrazioni ed enti pubblici, enti territoriali e profit), ha prestato assistenza tecnica per le iniziative di cooperazione internazionale promosse da amministrazioni pubbliche e ha assunto, a seguito di apposito accreditamento presso la Commissione dell'unione europea, la responsabilità di progetti di cooperazione delegata».
  La Deliberazione evidenzia inoltre che: «l'Agenzia ha realizzato numerose iniziative dirette al miglioramento delle procedure di gestione e rendicontazione, ha attivato protocolli volti ad assicurare trasparenza ed efficacia alle iniziative di cooperazione e ampliato gli strumenti di intervento, in un percorso di progressivo allineamento agli standard dei principali attori della cooperazione internazionale».
  Dalla Deliberazione della Corte dei conti emerge quindi un giudizio «complessivamente positivo», così come detto espressamente a pagina 12, sull'attività dell'Agenzia alla quale la Corte dei conti chiede di «proseguire il percorso di innovazione attualmente in atto».
  La Corte evidenzia allo stesso tempo alcuni aspetti meritevoli di miglioramento, al fine di assicurare maggiore efficacia ed efficienza all'azione dell'Agenzia. Fra questi vi sono anche quelli richiamati dall'interrogante, quali: «l'eccessiva frammentazione delle iniziative di cooperazione, la molteplicità delle procedure competitive utilizzate per l'assegnazione dei contributi “a dono” e la mancanza di linee guida nonché di indicatori e termini di riferimento per le attività di monitoraggio e valutazione».
  L'Agenzia sta operando attivamente per realizzare questi interventi migliorativi. L'ultimo Bando per le Organizzazioni della Società Civile, basato sulle nuove Procedure Generali ispirate all'approccio cosiddetto RBM (Results Based Management), è in fase di assegnazione. Nel dicembre 2021 AICS ha inoltre presentato alla Farnesina un programma annuale di attività di monitoraggio delle iniziative di cooperazione per il 2022, elaborato secondo le procedure di Risk Management, al fine di mettere in atto azioni tempestive di correzione delle eventuali disfunzioni e mitigare i rischi connessi alla realizzazione delle iniziative.
  Sottolineo inoltre che si sono appena tenute (il 5 e 6 aprile) le prove di concorso organizzate da Formez per l'assunzione di 60 funzionari tecnici e amministrativi da destinare ad AICS, nell'ottica di dotarla di nuovo personale qualificato. Ciò in risposta ad una specifica raccomandazione contenuta nella citata Deliberazione della Corte dei conti, alle pagine 12 e 13, secondo cui «per realizzare una cooperazione allineata ai criteri di efficacia, economicità, unitarietà e trasparenza previsti dalla legge n. 125 del 2014, è necessario che l'Agenzia disponga di un'adeguata dotazione di personale qualificato. Sotto tale profilo non può non rilevarsi il consistente gap tra la dotazione di personale dell'agenzia e quella di omologhe realtà di altri paesi dell'Unione europea», conclude la raccomandazione.
  L'Agenzia è dunque impegnata in un percorso di costante miglioramento, anche in risposta alle osservazioni della Corte dei conti e ai suggerimenti di altri soggetti, istituzionali e privati, del sistema italiano di cooperazione.
  Una sospensione della erogazione o una diversa destinazione delle risorse, oltre a essere contraria a precisi obblighi derivanti da norme di legge, oggetto di dibattito e approvazione da parte del Parlamento, esporrebbe l'Italia a critiche circa il mancato rispetto degli impegni assunti a livello bilaterale e nei principali consessi internazionali. Ne deriverebbero gravi ripercussioni sull'immagine del nostro Paese e sulla sua capacità di azione in termini di politica estera e di risposta alle gravissime crisi internazionali in corso.