• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03249 TARICCO, FEDELI, STEFANO, PORTA, LAUS, ROJC, BOLDRINI, IORI, D'ALFONSO, BITI, CIRINNA', PINOTTI, VALENTE, ASTORRE, PITTELLA, ROSSOMANDO, D'ARIENZO, MANCA, GIACOBBE, VERDUCCI, MARCUCCI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03249 presentata da MINO TARICCO
mercoledì 6 aprile 2022, seduta n.423

TARICCO, FEDELI, STEFANO, PORTA, LAUS, ROJC, BOLDRINI, IORI, D'ALFONSO, BITI, CIRINNA', PINOTTI, VALENTE, ASTORRE, PITTELLA, ROSSOMANDO, D'ARIENZO, MANCA, GIACOBBE, VERDUCCI, MARCUCCI, FERRAZZI, MISIANI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. - Premesso che secondo un recente rapporto ISMEA, realizzato nell'ambito delle attività di supporto al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nell'ambito del PSRN 2014-2020, misura 17, sulle grandi aziende agricole assicurate, la polizza assicurativa resta uno strumento cardine delle politiche aziendali di gestione del rischio ed al contempo esiste una diffusa consapevolezza tra gli operatori del settore agricolo dell'importanza di adottare strumenti e strategie di prevenzione dei rischi, sia climatici sia economico-finanziari, con assoluta centralità riconosciuta allo strumento della polizza assicurativa agevolata a copertura delle perdite di produzione causate per esempio da eventi atmosferici avversi;

dato atto che il programma di sviluppo rurale nazionale PSRN 2014-2022, approvato dalla Commissione europea con decisione C(2015) 8312 del 20 novembre 2015, così come risultante dall'ultima modifica approvata con decisione C(2021) 6136 del 16 agosto 2021, riporta alla misura 17 la voce "gestione del rischio", sottomisura 17.1, "Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante", così come il decreto ministeriale 29 dicembre 2020 reca il "piano di gestione dei rischi in agricoltura" PGRA-2021, che introduce nel nostro ordinamento lo standard value (valori di riferimento determinati in base ad aree territoriali omogenee di produzione), che successive circolari ministeriali hanno contribuito a chiarire: sono tutti strumenti atti ad incentivare una più efficace gestione dei rischi in agricoltura, semplificando i controlli ed assicurando perciò rimborsi più veloci in caso di eventi atmosferici avversi;

rilevato che:

negli ultimi anni si è assistito ad un intensificarsi di cambiamenti climatici, eventi atmosferici avversi e imprevedibili che hanno messo a dura prova il mondo dell'agricoltura: nel 2020 si sono registrati ingenti danni ai raccolti, soprattutto di frutteti, causati da grandine, mentre durante il 2021 la gelata di aprile ha compromesso la stagione dei kiwi e di altri fruttiferi in molte zone del Paese;

nel nostro Paese sono oltre 700.000 le aziende agricole beneficiarie di pagamenti della politica agricola comune (PAC) e di queste solo poco più di 70.000 si avvalgono delle misure di sostegno alle assicurazioni, con una limitata distribuzione settoriale e territoriale delle polizze, situazione peraltro alla base del persistere di fenomeni di selezione avversa, notoriamente di ostacolo allo sviluppo del mercato assicurativo;

in questo quadro, che allo stato vede concentrato su poche colture quasi tutto l'impegno assicurativo (30 per cento uve, 20 per cento frutta, 15 per cento dall'insieme di riso, mais e grano tenero), e con quasi il 75 per cento delle assicurazioni localizzato nelle sole regioni Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Piemonte, ha preso avvio la riforma del comparto con l'istituzione in legge di bilancio, all'articolo 1, comma 515, di un fondo mutualistico contro i rischi catastrofali gestito da ISMEA, che vedrà quest'anno l'avvio della sperimentazione per il suo utilizzo, e sono state implementate le risorse sull'assicurazione agevolata. Le maggiori risorse, unitamente al fatto che il fondo di mutualizzazione dovrebbe servire anche a ridurre il rischio alle assicurazioni e quindi ad abbassare i premi, dovrebbero creare migliori condizioni assicurative per il settore;

considerato che tutto quanto riportato sembrerebbe ben orientare le prospettive del settore assicurativo; tuttavia, seppur sia già iniziata la stagione, si sta ancora registrando da parte delle compagnie assicurative una difficoltà a sottoscrivere polizze contro i danni a frutteti o il mancato raccolto; in alcuni casi esse hanno addirittura manifestato un evidente rifiuto nella sottoscrizione di nuove polizze assicurative, a fronte degli elevati danni che sono state tenute a risarcire a seguito delle numerose avversità climatiche verificatesi. In altri casi i costi delle polizze sono aumentati vertiginosamente, rischiando di determinare proprio quest'anno, che dovrebbe garantire la sperimentazione di un nuovo modello, una netta riduzione del numero di agricoltori assicurati,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo abbia elementi e dati certi che permettano di fornire la reale rappresentazione della situazione in essere, e se non reputi necessaria una valutazione circa lo stato di avvio delle misure citate, anche mediante il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti, al fine di definire al meglio il percorso di attuazione e gli strumenti con i quali il fondo mutualistico e la complessiva gestione del rischio agricolo innoveranno il quadro a partire dal 2023;

se intenda intraprendere urgenti azioni nei confronti del comparto assicurativo, così da scongiurare per l'anno in corso un eccessivo aumento delle polizze assicurative, che determinerebbe l'allontanamento degli agricoltori dallo strumento proprio quando, per l'avvio del nuovo corso, dovrebbe garantirsi il massimo coinvolgimento possibile.

(3-03249)