• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11751 (4-11751)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11751presentato daDEIDDA Salvatoretesto diMartedì 5 aprile 2022, seduta n. 672

   DEIDDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   in data 1° aprile, come divulgato sui principali mass media e organi d'informazione locali della Sardegna e tramite i propri canali informativi, l'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna lancia l'allarme sulla tenuta delle imprese a causa dell'impatto della guerra nel centro Europa tra Russia e Ucraina;

   nelle prime linee della guerra dei prezzi e dei mercati sconvolti dal conflitto, sono compresi quasi due quinti (37,6 per cento) degli occupati del sistema produttivo sardo: si tratta di 30.175 imprese, la quasi totalità con meno di 50 addetti (99,6 per cento), con 94.920 dipendenti, oltre quattro quinti (83 per cento) occupati in micro e piccole imprese (Mpi);

   a livello provinciale si osserva un più alto coinvolgimento del sistema produttivo nei settori maggiormente sotto stress a causa del conflitto in corso, a Nuoro con il 42,0 per cento di occupati coinvolti nelle imprese in prima linea a Sassari con il 41,0 per cento e nel Sud della Sardegna con il 40,4 per cento;

   nel dettaglio si collocano nella trincea avanzata i settori con una maggiore intensità energetica: dalla metallurgia alla petrolchimica, dalla carta al vetro, dalla ceramica ai trasporti;

   nei comparti manifatturieri energy intensive sono sempre più numerosi i casi in cui il divario tra costi e ricavi diventa insostenibile, costringendo al fermo dell'attività: a due anni dal lockdown sanitario si è arrivati al rischio di lockdown energetico per 762 Mpi con 2.669 addetti;

   il caro-carburanti colpisce il trasporto merci e persone, comprimendo i margini per 2.989 Mpi con 10.815 addetti;

   le carenze di materie prime provenienti da Russia e Ucraina, associate a costi crescenti delle forniture, coinvolgono le imprese nei settori dell'alimentare, dei metalli e delle costruzioni, un perimetro in cui operano 15.477 Mpi con 41.189 addetti;

   secondo le rilevazioni dell'Ufficio studi di Confartigianato Sardegna, su base Istat al terzo trimestre 2021, l'export delle imprese isolane verso l'ex Unione Sovietica è di 13 milioni e 600 mila euro di controvalore, rappresentati da alimentari, abbigliamento, articoli in pelle, macchinari e attrezzature, tessile, mobili, legno e sughero, stampati ma anche prodotti chimici e di raffinazione, in netta crescita rispetto al 2013, periodo in cui i prodotti sardi valeva solo 5 milioni e 600 mila euro;

   dall'area di Cagliari partono verso la Russia 13 milioni e 600 mila euro di prodotti, dal nord Sardegna 331 mila euro, dalla provincia del Sud Sardegna 51 mila, da Nuoro 15 mila e da Oristano poco più di 2 mila. Per quanto riguarda il turismo, secondo il Sired (Osservatorio Sardegnaturismo dell'Assessorato regionale al turismo), nell'ultimo anno pre-pandemia nell'isola arrivarono 40 mila russi equivalenti a 220 mila presenze;

   il conflitto ripresenta pesanti conseguenze anche sul turismo, già duramente colpito dalla recessione da COVID-19. Il blocco dei vacanzieri dalla Russia, inoltre, innesca effetti differenziati sul territorio. Tra le regioni in cui la spesa dei turisti russi, in rapporto all'economia del territorio, è più elevata, figura la Sardegna che conta 10.947 Mpi nell'alloggio e ristorazione, che danno lavoro a 40.247 addetti;

   la puntuale denuncia di Confartigianato comporta un'attenta analisi e la necessità di una conseguente azione, in campo europeo, affinché le sanzioni economiche, immediate conseguenze del conflitto, non ricadano sulle imprese e sui cittadini, aggravando una perdurante crisi economica dovuta alla pandemia e gli atavici problemi legati all'insularità –:

   se siano a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative intendano adottare al fine di evitare una crisi del sistema produttivo ed economico della Sardegna, come rappresentato dall'Ufficio studi di Confartigianato Sardegna, conseguenza della crisi internazionale e ancor prima dalla pandemia.
(4-11751)