• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07850 (5-07850)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07850presentato daQUARTAPELLE PROCOPIO Liatesto diMercoledì 6 aprile 2022, seduta n. 673

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, PALAZZOTTO, BOLDRINI e DELRIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 30 marzo 2022, il presidente tunisino Saied ha sciolto il Parlamento, i cui lavori erano stati sospesi fino a data da definirsi otto mesi fa. Difatti, nel luglio 2021, Saied aveva rimosso il Primo ministro, il terzo nel giro di un anno, e aveva sospeso i lavori del Parlamento, con una mossa che i suoi oppositori avevano definito un «colpo di Stato». Ad agosto 2021 aveva esteso la sospensione dei lavori in Parlamento «fino a nuovo avviso» e a settembre 2021 aveva firmato un provvedimento che gli permetteva di governare per decreto, senza dover passare per il Parlamento. A dicembre 2021, infine, aveva annunciato un referendum, fissato per luglio del 2022, per approvare una nuova Costituzione in sostituzione di quella entrata in vigore nel 2014 e per il prossimo dicembre nuove elezioni politiche;

   il motivo alla base della decisione dello scioglimento definitivo riguarderebbe un presunto tentativo di golpe – almeno stando alle accuse di Saied – da parte di un gruppo parlamentare nei confronti del quale è stata ordinata un'indagine immediata e che rischia ora fino alla pena di morte. Difatti, su invito dell'Ufficio dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo, organismo che riunisce la Presidenza del Parlamento e i rappresentanti dei partiti, 120 deputati (su un totale di 217) hanno partecipato alla plenaria online. Centosedici parlamentari hanno votato a favore di un disegno di legge volto a revocare le misure eccezionali adottate da Saied;

   sciogliendo il Parlamento, fondato oltre dieci anni fa, ha precisato l'Osservatorio euromediterraneo dei diritti umani (Euromed Monitor), organizzazione indipendente con sede a Ginevra, «il Presidente continua ad adottare misure che contraddicono i suoi doveri costituzionali, e agisce, non appena vengono annunciate le misure eccezionali, in modo unilaterale senza rispettare la costituzione, che si era comunque impegnato a rispettare sin dal suo insediamento»;

   lo scioglimento del Parlamento tunisino aggrava la grave crisi in corso da tempo in Tunisia, che, negli ultimi anni, era già stata notevolmente complicata dalla forte instabilità politica, da un'intensa crisi economica e dalla pandemia, ma soprattutto dall'autoritarismo dello stesso presidente –:

   quali iniziative bilaterali con le istituzioni tunisine e multilaterali con i Paesi europei intenda avviare il Ministro interrogato per monitorare gli sviluppi istituzionali in Tunisia e consentire elezioni libere che rispettino e garantiscano la crescita democratica tanto agognata dal popolo tunisino con la «primavera araba».
(5-07850)