• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07857 (5-07857)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07857presentato daMUGNAI Stefanotesto diMercoledì 6 aprile 2022, seduta n. 673

   MUGNAI, D'ETTORE e VIETINA. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   a seguito del restauro che nel 1992 ha riportato all'originario splendore uno tra i dieci capolavori di arte pittorica al mondo, l'affresco della Madonna del Parto di Piero della Francesca, è sorta una problematica relativa alla definitiva collocazione dell'opera, attualmente ospitata in sede museale provvisoria, nella ex scuola elementare di Via della Reglia a Monterchi (Arezzo), all'uopo ristrutturata dall'amministrazione comunale;

   l'affresco è stato dipinto a metà del secolo XV, nella chiesa di Santa Maria Momentana, nel 1785 demolita interamente dalla comunità di Monterchi per realizzare al suo posto un camposanto, da tale epoca l'affresco, prima traslato con il muro che lo conteneva e poi da questi distaccato, è rimasto nella cappella cimiteriale situata dietro al cimitero di Monterchi, entrambi di proprietà comunale;

   nel 1978 lo storico dell'arte professor Umberto Baldini, descrivendo l'affresco, evidenziava le criticità «così come ormai ridotto, oggi, l'affresco non è che un grosso frammento: sublime, eccezionale, ma irrimediabilmente tradito. Né certo la sua attuale collocazione aiuta a superare questa condizione...» nel 1980 il Comune di Monterchi ha organizzato un convegno internazionale che ha evidenziato le criticità e la necessità di restauro;

   nel 1992, cinquecentesimo anniversario della morte di Piero della Francesca, è stato effettuato il restauro dell'opera, inserita poi in una teca, dotata di microclima e luce a fibra ottica, che non può essere ricollocata nella cappella cimiteriale;

   nel 1999 il Comitato nominato dal Ministero dei beni culturali, dopo sopralluogo nell'attuale sede a Monterchi, si esprimeva così: «il Comitato ritiene che l'affresco debba essere esposto in condizioni di spazialità e illuminazione il più possibile simili a quelle originarie. Poiché la cappella nella quale l'affresco era situato, ha subìto nel corso dei secoli rimaneggiamenti che ne hanno alterato la morfologia originaria, si ritiene che sarebbe comunque problematico ricollocare in essa l'affresco. Pertanto si ritiene accettabile la soluzione del suo collocamento nell'ambito del centro abitato, purché all'interno dell'edificio scolastico, o in altro edificio opportunamente individuato, vengano riproposte le suddette condizioni. In accordo con quanto espresso dagli ispettori centrali, si ritiene che la sistemazione spaziale e museografica dell'affresco richieda un'elevata qualità progettuale e si richiede di poter esaminare le soluzioni che saranno proposte»;

   nel 2009 è stato siglato un accordo con la Diocesi Cortona Arezzo Sansepolcro per una collocazione condivisa dell'affresco, nel monastero delle ex Benedettine, previo benestare del Ministero; la Soprintendenza aretina si è espressa favorevolmente, successivamente però il Ministero, emetteva, nel 2015, l'ordinanza che vincolava l'affresco a Santa Maria Momentana; all'esito di un procedimento dinanzi ai competenti giudici amministrativi, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal comune di Montevarchi;

   nel 2016 la regione Toscana ha inserito il Museo nel circuito dei Musei di rilevanza regionale, dopo investimenti di adeguamento della struttura e dell'apparato museale, in collaborazione con Soprintendenza aretina e con finanziamenti statali (circa 500.000 euro) –:

   se il Ministro interrogato, previa valutazione di competenza, non ritenga opportuno:

    a) considerando i contenuti della sentenza del Consiglio di Stato 1510/2022 relativamente al vincolo pertinenziale dell'opera legata alla cappella e la relativa deroga al vincolo cimiteriale, concedere al comune di Monterchi, tempo e possibilità di proporre all'attenzione del Ministero una o più ipotesi progettuali di collocazione definitiva della Madonna del Parto, anche alternativa alla collocazione nella cappella del cimitero;

    b) aprire un tavolo di confronto con il comune, la regione, la Soprintendenza e gli enti interessati, al fine di individuare una o più ipotesi progettuali in merito a quanto riportato in premessa.
(5-07857)