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Atto a cui si riferisce:
S.4/06642 MAFFONI - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della giustizia. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: il minore M.Z.M., con cittadinanza...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 140
all'Interrogazione 4-06642

Risposta. - Il minore M.Z.M., nato il 7 marzo 2010 a Brescia dal matrimonio della connazionale A.M. con il signor L.A.Z., cittadino italo-peruviano, ha doppia cittadinanza. Nell'estate del 2014 il padre lo ha portato con sé in Perù e da allora i due non sono più rientrati in Italia.

Il 15 ottobre 2014 la madre ha immediatamente interessato la Farnesina e richiesto alla nostra autorità centrale assistenza amministrativa per proporre l'azione cautelare di rientro coattivo in Italia del figlio dinanzi all'organo giudiziario competente del Perù, ai sensi dell'art. 8 della convenzione de L'Aja del 1980. Da allora la vicenda giudiziaria ha avuto un iter lungo e complesso. Nel novembre 2016 il Tribunale di Lima ha accolto l'istanza di ritorno presentata dalla connazionale e ha disposto il rientro in Italia del bambino. Il provvedimento è stato tuttavia annullato nel giugno 2017, portando a un nuovo giudizio innanzi a una diversa corte di primo grado.

Nel dicembre 2017 la II sezione del Tribunale della famiglia di Callao ha emesso una nuova sentenza di primo grado che ha dichiarato infondata l'istanza di rientro in Italia. Nel successivo appello è stata, invece, accolta l'impugnazione proposta dalla connazionale e, con decisione emessa il 16 maggio 2018, è stato ordinato il rientro del minore in Italia. Il provvedimento di rimpatrio, privo di efficacia esecutiva provvisoria, è stato tempestivamente impugnato dal padre del bambino dinanzi alla Corte di cassazione peruviana e discusso in udienza nel settembre 2019. Nonostante l'art. 11 della convenzione de L'Aja imponga di trattare tutte le controversie di rimpatrio in via di somma urgenza, solo recentemente il giudizio è stato definito con pronuncia di rigetto del ricorso proposto dal padre. La procedura di esecuzione forzata, assoggettata al regime processuale peruviano, potrà però essere intrapresa soltanto dopo che alla sentenza passata in giudicato sarà stata apposta la formula esecutiva, adempimento a tutt'oggi non ancora concluso.

La Farnesina, anche per il tramite dell'ambasciata a Lima, ha svolto negli anni un costante ruolo di interlocuzione e mediazione, assistendo la connazionale che si è recata ogni anno in Perù a far visita al figlio e favorendo il mantenimento dei rapporti tra madre e figlio, nonostante i numerosi ostacoli frapposti dal padre. L'ambasciata ha inoltre sostenuto le azioni legali intraprese in loco dalla connazionale, orientando le iniziative di quest'ultima sempre nel superiore interesse del minore. Funzionari dell'ambasciata hanno svolto diverse visite consolari al bambino, accertando nel tempo le sue condizioni di vita e salute, facilitando le comunicazioni tra genitori e svolgendo una preziosa opera di mediazione. Durante la pandemia da COVID-19 l'ambasciata ha continuato a monitorare la situazione, ottenendo di svolgere, da ultimo nell'agosto 2021, una visita consolare in videochiamata durante la quale ha potuto constatare che il bambino fosse in buona salute. Anche in tale circostanza l'ambasciata ha tentato di avvicinare le posizioni dei genitori al fine di facilitare un accordo tra le parti.

Nel lungo periodo di stallo della procedura convenzionale da parte della Corte di cassazione peruviana, l'autorità centrale italiana e l'ambasciata a Lima sono più volte intervenute presso le competenti autorità locali (in specie, autorità centrale e cancelleria della Colte di cassazione) per sollecitare la rapida definizione della causa, sia informalmente attraverso contatti diretti, sia formalmente mediante scambio di note verbali (tre solo nell'ultimo anno, a marzo e agosto 2021 e, recentemente, l'8 febbraio 2022). A seguito di tali ripetuti interventi, le autorità peruviane hanno da ultimo aperto un procedimento disciplinare a carico dei magistrati relatori del ricorso rimasto a lungo pendente in Cassazione.

La Farnesina, anche attraverso l'azione in loco dell'ambasciata a Lima, continuerà a fornire la massima assistenza alla connazionale fino alla positiva conclusione della vicenda e al rientro del minore in Italia.

DELLA VEDOVA BENEDETTO Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale

30/03/2022