• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03229 MANTOVANI, TONINELLI, PELLEGRINI Marco, D'ANGELO, CIOFFI, FENU, DONNO, CORBETTA, RICCIARDI, CROATTI, VANIN, PRESUTTO, LOREFICE, TRENTACOSTE, ROMAGNOLI, MAUTONE, ROMANO - Al Presidente del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03229 presentata da MARIA LAURA MANTOVANI
mercoledì 30 marzo 2022, seduta n.421

MANTOVANI, TONINELLI, PELLEGRINI Marco, D'ANGELO, CIOFFI, FENU, DONNO, CORBETTA, RICCIARDI, CROATTI, VANIN, PRESUTTO, LOREFICE, TRENTACOSTE, ROMAGNOLI, MAUTONE, ROMANO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale e per la pubblica amministrazione. - Premesso che:

il 28 gennaio 2022 è stato pubblicato il bando per la realizzazione del polo strategico nazionale (PSN). La proposta messa a gara prevede l'investimento di 723 milioni di euro da parte del soggetto aggiudicatario per l'erogazione di servizi di "public" e "private" cloud in grado di garantire la supervisione e il controllo da parte delle autorità preposte su dati e servizi strategici. La gara europea, bandita con la vigilanza collaborativa dell'Autorità nazionale anticorruzione, prevede in particolare l'affidamento della realizzazione e della gestione di un'infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata sul territorio nazionale e idonea ad ospitare dati e servizi pubblici considerati critici o strategici, garantendo massima sicurezza, continuità e affidabilità;

al fine di garantire la massima partecipazione, in data 14 marzo 2022, il termine per la presentazione delle offerte è stato prorogato sino al 21 marzo 2022. Le ultime notizie danno come favorito per l'aggiudicazione finale della gara, un soggetto costituito da TIM, Leonardo, Cassa depositi e prestiti e SOGEI, che sarebbe stato promosso dal Ministero per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, come si legge on line su "ilfattoquotidiano" il 21 marzo 2022;

considerato che:

come riportato nel citato articolo di stampa e rilevato dagli interroganti, nella procedura e nel progetto del PSN sarebbero emerse diverse criticità. In primo luogo, non ci sarebbe stata sufficiente trasparenza sui metodi e i criteri che hanno guidato le decisioni politiche dell'amministrazione, senza la presenza di alcun dibattito politico di rilievo;

un'altra criticità riguarda la dipendenza del progetto dai big tech americani (Microsoft, Google e Oracle), che già condizionano il mercato digitale, attraverso un forte grado di concentrazione in tale settore;

nel "vademecum per il concorrente", allegato n. 1 della documentazione relativa al bando di gara, viene esplicitamente richiesto ai partecipanti di fornire i "nominativi degli Hyperscaler (o CSP) e relativi servizi cloud per la fornitura di servizi negli ambiti Public Cloud PSN Managed, Secure Public Cloud, Hybrid Cloud on PSN Site". Tali servizi poggiano su architetture software di concezione e gestione extra europea e, anche se concesse in licenza, non essendo fornito il codice sorgente, non consentono un adeguato controllo della loro attività, con una conseguente mancata tutela della titolarità, della sicurezza e della sovranità dei dati e dei metadati;

nel progetto si prende in considerazione il rischio di "lock-in" solo a livello di infrastruttura, ma non viene preso in considerazione il "vendor lock-in" che l'adozione delle piattaforme in public cloud inevitabilmente comporta da un punto di vista di servizio. Se i carichi applicativi vengono vincolati a funzionalità, configurazioni e API di tecnologie proprietarie, in mancanza di standard aperti, il "vendor lock-in" diventa inevitabile, anche in presenza di un approccio multicloud;

mentre l'Europa ha intrapreso da circa 3 anni una molteplicità di iniziative allo scopo di promuovere una propria autonomia tecnologica nel digitale, in generale e specificatamente nel cloud (come il progetto Gaia X), nel progetto PSN non si farebbe alcun accenno a queste iniziative. In generale sembra che non ci sia l'ambizione di coordinarsi con gli altri partner europei per il buon esito del PSN;

come attualmente configurato, esso non riesce a colmare il ritardo in competenze e autonomia tecnologica nel digitale dell'Italia. Come riportato nell'articolo di stampa e a parere degli interroganti, si rischia di perdere un'occasione irripetibile per sostenere la ricerca, la formazione, l'occupazione qualificata e soluzioni innovative a livello tecnologico e di politica industriale per il nostro Paese,

si chiede di sapere:

quale sia la posizione del Governo in relazione alla strategia digitale europea e al suo obiettivo di realizzare una sovranità digitale europea, non solo a livello di controllo sui dati, ma di sviluppo di tecnologie;

quale sia il rapporto tra il PSN e tale strategia europea e quale contributo, in termini di risorse economiche, si intenda dare al suo sviluppo e successo, al fine di consentire una maggiore autonomia nel campo digitale e nell'ambito delle tecnologie di cloud computing;

se si reputi sufficientemente trasparenti i metodi e i criteri che hanno determinato le decisioni politiche sul PSN e se consideri, senza un opportuno coordinamento con gli altri partner europei, l'attuale progetto del PSN eccessivamente dipendente dai big tech americani;

se la durata della concessione di un'infrastruttura così strategica e di portata generale ad un soggetto monocratico, stabilita in 13 anni, non rischi di essere una scelta sbagliata a fronte del forte dinamismo tecnologico di queste tecnologie e della necessità di sollecitare un maggiore impulso da parte di diversi e molteplici attori di mercato a livello nazionale ed europeo;

se si ritenga che sia un requisito effettivamente indispensabile per partecipare alla gara la collaborazione degli hyperscaler e se non ritenga che l'uso dei loro servizi non comporti rischi per l'indipendenza tecnologica del nostro Paese;

in che modo, allo scopo di garantire la sovranità delle applicazioni e dei dati, si intenda assicurare che le tecnologie usate dagli hyperscaler, nativamente ipercentralizzate, siano effettivamente utilizzabili nella nuova configurazione decentralizzata, come prevista nel PSN;

se si ritenga opportuno destinare le somme già stanziate per le sole licenze per virtualizzatori, in previsione di una lievitazione ulteriore delle royalty che andranno agli hyperscaler americani e in presenza di alternative valide (open source) che potrebbero consentire la realizzazione di investimenti in ricerca, sviluppo e formazione;

se non si ritenga opportuno richiedere l'adesione a standard aperti e l'obbligo di sistemi non proprietari per la gestione dei carichi applicativi, ai sensi della normativa nazionale di riferimento e in coerenza con le linee strategiche europee che indicano open source e open standard come soluzioni da privilegiare nei sistemi digitali delle pubbliche amministrazioni europee;

come si coordinerà il PSN con i diversi cloud tematici, locali, regionali e nazionali (GARR, CSI, CINECA, eccetera), che rischiano di perdere investimenti, posti di lavoro ed eccellenze.

(3-03229)