• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00818 (7-00818) «Belotti, Di Giorgi, Aprea, Vietina, Carbonaro».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00818presentato daBELOTTI Danieletesto presentato Giovedì 31 marzo 2022 modificato Venerdì 1 aprile 2022, seduta n. 670

   La VII Commissione,

   premesso che:

    ad oggi, la presenza di bande musicali in Italia è stimata in circa 6.000 gruppi e in media un organico strumentale è formato da 30 elementi, per un totale di oltre 180.000 strumentisti; se a tali gruppi si aggiungono in media 20 allievi, si contano circa 120.000 allievi;

    le bande musicali sono un patrimonio insostituibile di tradizione e di sviluppo di talenti, favoriscono e garantiscono l'apprendimento musicale tra i più giovani, l'interscambio di esperienze e di rapporti umani tra giovani, adulti e anziani, senza distinzione di genere, puntando soprattutto all'integrazione nei piccoli centri di paese, anche tra chi è più svantaggiato o con disabilità, rappresentando così dei veri e propri presìdi culturali territoriali;

    le bande, inoltre, contribuiscono al senso della memoria storica e del genius loci dei luoghi, scandendo gli appuntamenti importanti della vita di una comunità;

    il lavoro delle bande musicali non è solo quello durante lo spettacolo, ma inizia con la formazione musicale dei ragazzi, continuando con la formazione strumentale e musicale rivolta agli adulti per favorire la conoscenza del linguaggio universale della musica e dei vari stili, nonché la crescita culturale del singolo componente, formando, di fatto, un potenziale pubblico consapevole, istruito e non passivo e rappresentando così uno dei pochi presìdi culturali rimasti nel nostro Paese;

    considerata la quantità di norme vigenti in materia di gestione di una banda musicale – anche in considerazione delle diverse funzioni educative, performative e di aggregazione sociale che essa svolge – a seguito della riforma del terzo settore, prevista dal codice di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017, si auspicava tale semplificazione, nonché l'equiparazione delle bande musicali a realtà già esistenti, quali le associazioni sportive dilettantistiche, che godono di agevolazioni proprio perché svolgono funzioni educative e sociali come le bande;

    l'intero settore delle bande musicali chiede da tempo, con forza, una semplificazione delle procedure burocratiche che comportano importanti oneri aggiuntivi a quelle che sono le necessità primarie di una banda, ovvero un luogo dove esercitarsi, formare nuovi allievi e suonare di fronte a un pubblico e che l'esiguo volume d'affari delle stesse (in media poche migliaia di euro) non permette di sopportare;

    il regime fiscale cui sono sottoposte le bande è talmente complesso e oneroso da mettere a rischio la sopravvivenza delle bande musicali, inquadrate come «associazioni legalmente costituite non riconosciute» tanto più dopo tutte le limitazioni di esercizio imposte dalla pandemia,

impegna il Governo

ad adottare iniziative normative volte a prevedere una nuova disciplina fiscale per le bande musicali assimilabile a quella prevista associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge n. 398 del 1991.
(7-00818) «Belotti, Di Giorgi, Aprea, Vietina, Carbonaro».