• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03224 UNTERBERGER, LANIECE, BRESSA, CASINI, STEGER, DURNWALDER - Al Ministro della salute. - Premesso che: secondo il nuovo approccio delineato nell'ambito del "green deal" europeo, la...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03224 presentata da JULIA UNTERBERGER
mercoledì 30 marzo 2022, seduta n.420

UNTERBERGER, LANIECE, BRESSA, CASINI, STEGER, DURNWALDER - Al Ministro della salute. - Premesso che:

secondo il nuovo approccio delineato nell'ambito del "green deal" europeo, la strategia "Farm to fork" promuove un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente, attraverso il minor consumo di carne e la limitazione del trasporto degli animali;

l'inchiesta del Parlamento europeo, avviata nel giugno 2020 per indagare sulle denunce di infrazione e di cattiva amministrazione nell'applicazione del diritto UE sul trasporto degli animali, ha recentemente concluso che le norme UE in questo settore, in particolare il regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio, sono obsolete, fuorvianti e, soprattutto, poco applicate all'interno dei Paesi membri;

stando a quanto emerge dal documento conclusivo della commissione d'inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto, le violazioni più evidenti riguardano la non conformità dei mezzi alle disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2005: gli animali sono troppo spesso costretti a viaggiare in condizioni di sovraffollamento, con dispositivi di abbeveraggio insufficienti e senza cibo, esposti a temperature estreme e tempi di percorrenza prolungati;

avendo riscontrato gravi carenze nell'applicazione della normativa vigente, la commissione speciale UE ha formulato delle raccomandazioni, chiedendo alla Commissione europea e agli Stati membri, innanzitutto, di intensificare i loro sforzi affinché sia garantito il benessere degli animali durante il trasporto, di favorire il trasporto di carne rispetto a quello di animali vivi, di rivedere il regolamento (CE) n. 1/2005, secondo il vaglio di adeguatezza della legislazione europea e di attribuire una responsabilità più chiara ed esplicita in seno alle istituzioni UE, attraverso la nomina di un commissario UE responsabile del benessere degli animali;

per quel che riguarda il trasporto al di fuori dalla UE, la commissione d'inchiesta ha esortato a limitare le esportazioni di animali vivi ai Paesi in grado di garantire e rispettare gli standard europei sul benessere degli animali, in linea con la sentenza del 2015 della Corte di giustizia dell'Unione europea (causa C 424/13), secondo cui la protezione degli animali trasportati non deve limitarsi al territorio degli Stati membri, ma bensì proseguire al di fuori di tale territorio, constatando altresì come il controllo rigoroso del trasporto di animali destinati e provenienti da Paesi terzi possa ridurre la concorrenza sleale a scapito dei produttori della UE e incoraggiare i Paesi terzi a migliorare le loro legislazioni in materia di trasporto di animali;

con riferimento, in particolare, ai partner commerciali dell'Unione, il Parlamento europeo si è detto più volte preoccupato per le persistenti segnalazioni di problemi relativi al trasporto di animali vivi in determinati Paesi terzi, dove la macellazione avviene, secondo pratiche ben note agli allevatori e trasportatori europei, che implicano sofferenze estreme e prolungate, in violazione delle norme internazionali previste dall'OIE sul benessere degli animali, invitando la Commissione ad esigere, nei negoziati commerciali bilaterali con i Paesi terzi, il rispetto delle norme UE relative al benessere degli animali e esortando all'introduzione di un divieto di esportazione nei casi più gravi;

quanto ai viaggi estenuanti verso la macellazione, la commissione speciale ha suggerito di incentivare l'utilizzo di strumenti alternativi, quali i mattatoi mobili e la macellazione nelle fattorie, specie nelle regioni con un'elevata concentrazione di animali, migliorando i mezzi di sussistenza nelle zone rurali e valorizzando un approccio più territoriale al benessere degli animali negli allevamenti e durante il trasporto, in linea con la strategia "Farm to fork";

in ultimo, ha sollecitato la Commissione europea a presentare urgentemente, entro il 2023, un piano d'azione che identifichi i fattori determinanti del trasporto di animali e proponga azioni politiche concrete, volte alla transizione verso un sistema più efficiente, economico ed etico, che favorisca, tra l'altro, il trasporto di materiale genetico (sperma ed embrioni), anziché di animali da riproduzione, e di carcasse e carne, anziché di animali destinati al macello;

tra le opzioni messe in campo, c'è l'invito alla Commissione UE e agli Stati membri a valutare la possibilità di introdurre un sistema di etichettatura del benessere animale trasparente e armonizzato per i prodotti di origine e di derivazione animale, che tenga conto anche delle condizioni di trasporto e macellazione;

considerato altresì che:

stando a quanto affermato dalla presidente della commissione che ha curato la relazione conclusiva, la commissione d'inchiesta "non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per l'incessante pressione da parte della società civile, dei cittadini preoccupati e stanchi di leggere sui giornali notizie sul trasporto degli animali", il che evidenzia come una larga maggioranza di cittadini europei chieda un tempestivo miglioramento delle condizioni attuali, dovute alla scarsa applicazione della legislazione UE all'interno degli Stati membri;

secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia della UE, gli Stati membri possono introdurre disposizioni relative al benessere degli animali durante il trasporto più rigorose a livello nazionale, a condizione che queste siano conformi agli obiettivi stabiliti dall'Unione europea,

si chiede di sapere quali siano le iniziative che il Ministro in indirizzo, anche alla luce dei recenti ammonimenti del Parlamento europeo, intende intraprendere al fine di garantire una più efficace applicazione del regolamento (CE) n. 1/2005 da parte dei trasportatori italiani e se, considerate le denunce di gravi e ripetute violazioni della legislazione UE in materia di trasporto degli animali, di maltrattamenti e abusi su animali provenienti dall'Italia e destinati all'allevamento o alla macellazione in Paesi terzi (i cui standard di protezione degli animali sono da ritenersi assolutamente non conformi a quelli minimi previsti dalla legislazione europea), non ritenga che l'Italia debba urgentemente schierarsi contro l'esportazione degli animali verso tali Paesi, ponendo fine a pratiche cruente e sofferenze del tutto inaccettabili, nonché valutare l'introduzione di un sistema di etichettatura del benessere animale trasparente per i prodotti di origine e di derivazione animale, che tenga conto anche delle condizioni di trasporto e macellazione.

(3-03224)