Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/11713 (4-11713)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-11713presentato daGIACHETTI Robertotesto diMercoledì 30 marzo 2022, seduta n. 668
GIACHETTI, BRUNO BOSSIO, MAGI, D'ETTORE, PETTARIN, VITIELLO, LACARRA, GAGLIARDI, PITTALIS, DEL BASSO DE CARO, SQUERI e PIZZETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto riportato da diversi media nazionali, in particolare da un articolo di Tiziana Maiolo, pubblicato il 24 marzo 2022 sul quotidiano Il Riformista, quattro pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Catanzaro, Direzione distrettuale antimafia hanno firmato un ricorso contro l'ordinanza del tribunale delle libertà che aveva concesso il trasferimento agli arresti domiciliari dell'ex parlamentare Giancarlo Pittelli, detenuto fino a poche settimane fa nel carcere di massima sicurezza di Melfi;
unitamente al ricorso i suddetti pubblici ministeri avrebbero depositato, in vista dell'udienza svoltasi il 22 marzo 2022, una serie di documenti tra i quali figurano articoli di giornali, alcuni video e alcuni atti parlamentari;
nello specifico sarebbero state allegate un'interpellanza a firma dei deputati Magi, Giachetti e Bruno Bossio depositata lo scorso 14 febbraio 2022 e un'interrogazione presentata lo scorso 15 febbraio dalla senatrice Bonino e dal senatore Richetti. In entrambi gli atti si chiedeva al Ministro della giustizia, in base ad alcuni specifici elementi illustrati negli atti di sindacato ispettivo, se non ritenesse di dover verificare tramite i propri poteri ispettivi la sussistenza di una violazione dei diritti di difesa e una grave distorsione dei principi del giusto processo e della presunzione di non colpevolezza nel procedimento a carico di Pittelli;
a parere degli interroganti, se le circostanze descritte corrispondessero al vero, si tratterebbe di una gravissima violazione delle legittime prerogative dei parlamentari espresse anche attraverso l'attività di sindacato ispettivo; inoltre, l'utilizzo di tali atti, di per sé insindacabili e parte integrante dei diritti e dei doveri di un parlamentare, all'interno di un procedimento, senza che abbiano alcuna attinenza con lo stesso, costituirebbe un precedente grave e inaccettabile sotto il profilo della separazione dei poteri dello Stato sancita dalla Costituzione –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non intenda acquisire ulteriori elementi sulla vicenda, per quanto di competenza, valutando la sussistenza dei presupposti per l'eventuale avvio di iniziative ispettive.
(4-11713)