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Atto a cui si riferisce:
C.4/11049 (4-11049)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 25 marzo 2022
nell'allegato B della seduta n. 665
4-11049
presentata da
SCANU Lucia

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame si rappresenta una lacuna normativa nel testo dell'articolo 8 del decreto-legge n. 221 del 2021 «Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19», consistente nella mancata previsione dell'obbligo di «green pass» per accedere agli immobili che i proprietari concedono in regime di locazione breve, a differenza di quanto invece previsto per gli alberghi e le strutture ricettive dall'articolo 9-bis, comma I, lettera a-bis) del decreto-legge n. 52 del 2021 «Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19», richiamato dal citato articolo 8.
  Al riguardo, rappresento che le locazioni brevi, diversamente da quanto avviene nei settore ricettivo-alberghiero o nei bed and breakfast, prevedono la fruizione di immobili senza l'erogazione di servizi ai fruitori degli immobili.
  Trattasi dei contratti di locazione ad uso turistico disciplinati dall'articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 9 dicembre 1998, n. 431, dall'articolo 1571 e seguenti del Codice civile e dall'articolo 53 del «Codice del turismo».
  In sostanza, le «Locazioni ad uso abitativo per finalità turistiche», non sono suscettibili di essere qualificate come «strutture ricettive» in senso proprio e, quindi, allo stato attuale, il proprietario dell'immobile può chiedere al locatario di esibire il green pass, ma non v'è un obbligo di esibizione da parte di quest'ultimo nei confronti del locatore.
  Pertanto, condivido l'esigenza di addivenire all'individuazione di norme che possano prevedere una modalità di controllo del green pass anche nei confronti di fruitori di locazioni brevi.
  A tal fine, manifesto la disponibilità dei miei uffici a collaborare con il competente Ministero della salute, al quale ho intenzione di evidenziare la problematica.
  
Il Ministro del turismo: Massimo Garavaglia.