• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03522/069 9/3522/69. (Testo modificato nel corso della seduta) Deidda, Ciaburro, Caretta.



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03522/069presentato daDEIDDA Salvatoretesto presentato Mercoledì 23 marzo 2022 modificato Giovedì 24 marzo 2022, seduta n. 664

   La Camera,

   premesso che:

    all'articolo 26 del Decreto in discussione è previsto quanto segue – Misure urgenti a sostegno del settore suinicolo e vitivinicolo. Al fine di tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio del virus della peste suina africana e di indennizzare gli operatori della filiera, l'articolo istituisce nello Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) i seguenti due fondi: «Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza», con una dotazione di 15 milioni di euro per l'anno 2022, destinato appunto a realizzare interventi di biosicurezza, ovvero investimenti da parte degli operatori del settore suinicolo diretti ad evitare che gli animali allevati entrino in contatto con le specie selvatiche potenzialmente infette (staccionate elettriche, recinzioni in metallo rafforzato, dissuasori sonori e altro) «Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola», con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2022, destinato a indennizzare gli operatori della filiera colpiti dalle restrizioni sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati;

    attraverso il Regolamento (UE) 2021/605, che stabilisce misure speciali di controllo della peste suina africana, la Regione Sardegna è inserita nell'Allegato I, parte III come zona soggetta a restrizioni III. Nello specifico, l'Articolo 7 – Norme speciali per l'inserimento nell'elenco delle zone soggette a restrizioni III in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti in uno Stato membro — prevede che, a seguito della conferma di un focolaio di peste suina africana in suini detenuti in un'area di uno Stato membro, tale area è inserita nell'elenco di cui all'allegato I, parte III che vieta sia i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni III al di fuori di tali zone, sia i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone;

    il medesimo Regolamento stabilisce norme riguardanti le misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana che devono essere applicate per un periodo di tempo limitato dagli Stati membri nei quali sono presenti zone soggette a restrizioni I, II o III elencate nell'allegato 1 («gli Stati membri interessati»). Ciò nonostante, pur essendosi determinato, ormai da 3 anni, nell'ambito della Regione Sardegna il mancato riscontro della presenza del virus della PSA sia nel domestico che nel selvatico, ed essendo presenti nel medesimo ambito territoriale più di 8000 aziende suinicole virtuose accreditate, indenni dalla peste suina e certificate secondo le regole della biosicurezza, l'intero territorio regionale continua ad essere incluso nell'allegato I, Parte III del suddetto Regolamento, con conseguente divieto di esportazione per il quale di fatto non è possibile ottenere alcuna deroga;

    neanche un approccio di regionalizzazione, che dovrebbe applicarsi in aggiunta alle misure di controllo delle malattie di cui al regolamento delegato (UE) 2020/687 (Considerando n. 7 del Regolamento (UE) 2021 /605), ed inserire in elenchi le zone soggette a restrizioni degli Stati membri interessati da focolai di peste suina africana, o a rischio di esserlo per via della loro vicinanza a tali focolai, è stato applicato negli anni in Sardegna a differenza di quanto sta accadendo attualmente nella restante parte del territorio italiano (Nota MS_PSA certificazioni export 239 del 7 gennaio 2022) e nel resto dei paesi europei. Questo infatti avrebbe consentito in via preliminare l'apertura all'export anche di una parte della Regione non ricompreso nei suddetti elenchi verso Paesi terzi che riconoscono la regionalizzazione, tenendo conto della situazione della malattia, dei princìpi e criteri scientificamente validi per la definizione geografica della regionalizzazione, del livello di rischio di diffusione della peste suina africana;

    situazione epidemiologica favorevole riconosciuta dal Governo, tramite il Ministro della Salute pro tempore, che ha più volte espresso apprezzamento per il lavoro portato avanti nell'isola e ha garantito la possibilità di rimuovere il blocco dell'export delle carni suine nell'autunno 2019;

    gli esiti della missione conoscitiva effettuata dalla Commissione Europea a giugno 2019 hanno, infatti, dimostrato che la Sardegna sta procedendo nella direzione giusta come dichiarato dal Commissario europeo della Salute Stella Kyriakides in risposta ad una interrogazione del gruppo dei Ecr dei Conservatori Europei il 20 ottobre 2020;

    dall'ultima missione conoscitiva della Commissione Europea nel 2019 ad oggi la Regione Sardegna con la competente Unità di Progetto per l'eradicazione della peste suina, il Coordinamento dei Servizi veterinari ATS, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, il Corpo Forestale della Regione Sardegna, l'Agenzia Forestas, le Amministrazioni comunali, ma sopratutto gli allevatori e le Associazioni di categoria, i cacciatori e i cittadini, che hanno, ognuno nel proprio campo, portato avanti un lavoro encomiabile, per il contrasto al virus della PSA, sia nei confronti delle residue sacche di suini allo stato brado illegale, non registrati all'anagrafe zootecnica, vera cinghia di trasmissione negli anni del virus, che hanno richiesto interventi drastici di cattura e depopolamento, sia per la certificazione degli allevamenti e il monitoraggio dei cinghiali, sia per il rispetto di ogni norma di prevenzione sanitaria;

    nella Regione Sardegna, diversi consigli comunali stanno deliberando all'unanimità per chiedere il sostegno e l'impegno del Governo ad ogni opportuna iniziativa al fine di rimuovere l'embargo sulle carni suine sarde,

impegna il Governo

ad adottare, presso le competenti sedi comunitarie e regionali, ogni opportuna iniziativa, tra cui la regolamentazione del pascolo brado anche mediante attività di depopolamento, al fine di ottenere che la regione Sardegna venga riclassificata con il regolamento UE 2021/603, nell'Allegato I, da parte III verso parte II, consentendo agli allevamenti in regola e certificati di poter esportare in Italia, in Europa e nei Paesi extra Unione europea.
9/3522/69. (Testo modificato nel corso della seduta) Deidda, Ciaburro, Caretta.