• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06770 RICHETTI, MASINI, GRIMANI - Ai Ministri della transizione ecologica e dell'economia e delle finanze. - Premesso che: SOGIN è la società pubblica, con unico azionista il Ministero...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06770 presentata da MATTEO RICHETTI
martedì 22 marzo 2022, seduta n.416

RICHETTI, MASINI, GRIMANI - Ai Ministri della transizione ecologica e dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

SOGIN è la società pubblica, con unico azionista il Ministero dell'economia e delle finanze e sotto l'attuale vigilanza istituzionale del Ministero della transizione ecologica, responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare;

il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, detto decreto "Bersani" e, successivamente, il decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, detto decreto "Marzano", indicarono il 2014 come la data entro la quale SOGIN avrebbe dovuto completare la messa in sicurezza di tutti i rifiuti radioattivi prodotti durante l'esercizio delle centrali ed impianti nucleari italiani che si era interrotto in seguito al referendum del 1987;

in tal senso, va evidenziato come, già allora, quei rifiuti fossero piuttosto datati e fosse urgente il loro condizionamento. L'altro compito consisteva nello smantellare tutte le strutture esistenti nei siti, stoccando temporaneamente i rifiuti radioattivi in depositi temporanei sul posto, portando i siti alla condizione di "brownfield", da raggiungere entro il biennio 2019-2020;

infine, nel 2010 venne affidata a SOGIN anche la progettazione e realizzazione del deposito nazionale dove quei rifiuti dovranno essere definitivamente smaltiti, liberando i siti da ogni vincolo radiologico;

ad oggi, la SOGIN è costata più di 4 miliardi di euro, pur avendo nominalmente completato solo il 30 per cento dei lavori previsti e senza nemmeno aver messo in sicurezza i più problematici rifiuti pregressi, né aver iniziato lo smantellamento delle parti nucleari degli impianti. Eppure le stime iniziali per l'intero decommissioning prevedevano un costo complessivo di 3,6 miliardi di euro, che nell'ultima revisione di giugno 2020 sono saliti a poco meno di 8 miliardi di euro;

si evidenziano brevemente alcune gravi criticità e disfunzionalità relative alla gestione di SOGIN per le quali il Ministro della transizione ecologica ha dichiarato la necessità di procedere al commissariamento: il decommissioning delle centrali che continua a procedere molto a rilento, con uno slittamento dell'obiettivo finale. Infatti, al 31 dicembre 2021 risulta raggiunto il 35,5 per cento dello smantellamento dei siti e l'estrema lentezza si evince confrontando gli obiettivi fissati con le soglie di avanzamento raggiunte; la mancata attuazione del progetto CEMEX che riguarda lo smaltimento dei rifiuti radioattivi nell'impianto di Saluggia (Vercelli), dove sono stati allocati 270.000 litri di rifiuti radioattivi liquidi acidi stoccati in serbatoi in acciaio costruiti negli anni '60 con il pericolo di sversamento nell'ambiente circostante e i relativi ingentissimi danni ambientali che ne potrebbero derivare; la necessità di fare chiarezza sulla correttezza delle rendicontazioni ad ARERA circa i contratti per il deposito nazionale sulle quali sono in corso indagini della Guardia di finanza; l'incapacità dopo un investimento di 4,2 miliardi in 23 anni di completare quasi il 70 per cento dello smantellamento delle centrali nucleari, con un miliardo di euro speso di soli stipendi per dirigenti e personale;

inoltre, il piano industriale del 2017 ha rinviato l'obiettivo di "brownfield" al 2036, ma dei lavori che quel piano prevedeva per il primo quadriennio (2018-2021) ne sono stati eseguiti poco meno della metà, e in particolare nel biennio 2020-2021 (quello sotto l'attuale gestione) appena il 40 per cento, a riprova che la situazione va persino peggiorando;

il ministro Cingolani ha avuto modo di illustrare la vicenda in una serie di importanti dibattiti parlamentari, testimoniando come che nel corso degli ultimi anni si siano verificate alcune disfunzionalità che "pongono dei dubbi sull'effettiva capacità di Sogin di rispettare gli impegni che è stata chiamata ad assolvere";

lo stesso Ministro, a partire da maggio 2021, ha condotto poi una dettagliata istruttoria, avvalendosi di tutti gli organi ufficiali di controllo disponibili, inclusi l'Ispettorato per la sicurezza nucleare e il nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, la quale ha evidenziato gravi criticità, spesso omesse nelle comunicazioni ufficiali dei vertici indirizzati ai ministeri azionista e vigilante, con ciò ostacolando l'adozione di efficaci misure correttive;

da qui la decisione, concordata con l'azionista unico, e comunicata dallo stesso ministro Cingolani durante un question time alla Camera il 19 gennaio 2022 (con riferimento alle iniziative in ordine all'individuazione del deposito nazionale per il combustibile nucleare irraggiato e i rifiuti radioattivi) di commissariare la SOGIN;

essa molto semplicemente non è stata in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi complessivi e a ciò va aggiunto che gli attuali organi societari si trovano al centro di una serie di vicende opache sulle quali occorrerebbe fare davvero chiarezza;

le inefficienze e i ritardi accumulati, non solo nelle precedenti ma anche durante questa gestione, richiedono un intervento immediato dei ministeri competenti poiché si tratta di portare a termine un compito molto importante che riguarda la messa in sicurezza delle scorie nucleari, la tutela dell'ambiente e, soprattutto, la salute dei cittadini;

i fatti, invece, mostrano una società mal gestita e incapace di eseguire il compito fondamentale che le venne assegnato oltre 20 anni fa, e per questo urgentemente bisognosa, come a ragione ha più volte sostenuto il ministro Cingolani, di un intervento straordinario di profondo riordino,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano di procedere immediatamente al già annunciato commissariamento della SOGIN.

(4-06770)