• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06750 CAMPARI - Al Ministro della salute. - Premesso che: in Italia i cani randagi risultano essere diverse centinaia di migliaia. I dati del 2020 sul randagismo, condivisi dal Ministero della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06750 presentata da MAURIZIO CAMPARI
giovedì 17 marzo 2022, seduta n.415

CAMPARI - Al Ministro della salute. - Premesso che:

in Italia i cani randagi risultano essere diverse centinaia di migliaia. I dati del 2020 sul randagismo, condivisi dal Ministero della salute, registrano 76.192 ingressi in canili sanitari, 42.665 in canili rifugio e 42.360 adozioni di cani randagi. Ma il numero di quelli fuori dalle strutture sarebbe estremamente più alto: il dato del 2019 parlava di 500-700.000 cani randagi. Un fenomeno diffuso soprattutto in alcune regioni, dove prosperano colonie di animali vaganti e dove gli abbandoni di animali domestici si intensificano nel periodo estivo o in concomitanza con l'apertura della stagione di caccia;

molto spesso gli animali randagi non sono sterilizzati, un elemento che porta ad una riproduzione incontrollata e così il fenomeno si alimenta e aumenta;

nella verifica dei dati del 2020 va anche tenuto conto del periodo di lockdown, che ha reso più difficile il monitoraggio regionale e forse il salvataggio di molti animali, nonostante gli sforzi dei volontari e delle associazioni. Secondo il presidente dell'OIPA, Organizzazione internazionale protezione animali, "I cani abbandonati sono sempre tanti e, laddove le campagne di sterilizzazione sono lacunose, le molte femmine vaganti partoriscono cuccioli che, quando non muoiono di stenti, di malattia o d'incidente, diventando adulti alimentano la popolazione di randagi";

ogni anno, seguendo le direttive della legge n. 281 del 1991, il Ministero ripartisce il fondo per la tutela del benessere e per la lotta all'abbandono degli animali da compagnia. Nel 2020, così come era stato nell'anno precedente, il Ministero ha messo a disposizione un milione di euro da distribuire a Regioni e Province autonome, perché individuassero le priorità di intervento ed elaborassero il piano operativo di prevenzione del randagismo;

ai fini della ripartizione del fondo, Regioni e Province autonome trasmettono ogni anno al Ministero i seguenti dati: numero di ingressi dei cani nei canili (cioè il numero di cani vaganti catturati sul territorio); numero dei cani dati in adozione; numero di gatti sterilizzati nell'anno dal servizio sanitario nazionale;

le Regioni sono tenute, sentite le associazioni animaliste, protezioniste e venatorie, che operano in ambito regionale, ad adottare un programma di prevenzione del randagismo. Il programma deve prevedere interventi di informazione, anche nelle scuole, e corsi di formazione per chi opera nei servizi veterinari;

il problema principale è quello della mancanza di attenzione nella custodia degli animali, che spesso sono senza microchip di identificazione, vengono lasciati liberi di girare per conto proprio e si riproducono, non essendo sterilizzati. Quello della mancata sterilizzazione è un punto critico, che dovrebbe essere precipuamente monitorato, al fine di individuare strumenti volti alla risoluzione, considerando che molte volte non si procede alla sterilizzazione a fronte dei suoi costi,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno fornire il numero complessivo di cani e felini sterilizzati negli ultimi 5 anni, con dati chiari, suddivisi per singola regione, al fine di monitorare lo stato dell'arte in materia di sterilizzazione, e individuare delle idonee soluzioni per incrementare i numeri di animali sterilizzati, al fine di contrastare la piaga del randagismo, fornendo i dati in ordine al costo medio della procedura di sterilizzazione, nonché la retribuzione media di un medico veterinario dipendente del servizio sanitario nazionale.

(4-06750)