Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/06751 RUFA, PERGREFFI, CAMPARI, CORTI, SUDANO, ARRIGONI, ALESSANDRINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale e per la...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-06751 presentata da GIANFRANCO RUFA
giovedì 17 marzo 2022, seduta n.415
RUFA, PERGREFFI, CAMPARI, CORTI, SUDANO, ARRIGONI, ALESSANDRINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale e per la pubblica amministrazione. - Premesso che:
con il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, il Governo ha inteso ridefinire la complessiva architettura nazionale cyber, nell'ottica di rispondere alle sfide poste dalle nuove tecnologie in materia di intelligence, nonché ai nuovi rischi come quello di introdurre vulnerabilità strutturali all'interno di servizi e funzioni essenziali dello Stato;
la tutela della sicurezza nazionale richiede capacità di prevenire e contrastare minacce tradizionali e di far fronte a profili di rischio che assumono negli ultimi anni caratteristiche, modalità e valenze inedite;
al fine di realizzare gli indirizzi operativi del piano nazionale della sicurezza cibernetica, i fattori cruciali restano il rafforzamento della collaborazione tra settore privato, amministrazioni ed istituzioni locali, una maggiore promozione della cultura della sicurezza informatica ed il pieno supporto dello sviluppo industriale e tecnologico del Paese;
è recentemente emerso che numerosi enti, fra cui agenzie di sicurezza italiane, Polizia, Carabinieri, e Ministeri dell'interno, della giustizia e della difesa utilizzano e acquisiscono software antivirus prodotti da Paesi stranieri;
il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla sicurezza nazionale, ha recentemente dichiarato che "Dobbiamo liberarci da una dipendenza dalla tecnologia russa. Per esempio quella dei sistemi antivirus prodotti dei russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco";
la pandemia prima e la guerra dopo hanno messo in luce la dipendenza dell'Italia per quanto riguarda certi prodotti, materie prime critiche e alcune catene del valore;
la sovranità tecnologica e digitale è oggi al centro del dibattito pubblico e la sua articolazione sembra destinata a giocare un ruolo cruciale per l'indipendenza economica e l'autonomia strategica dell'Italia e dell'Unione europea;
a parere degli interroganti, in primo luogo, l'Europa dovrebbe mettersi in condizione di sviluppare e produrre microprocessori più efficienti a livello mondiale, inclusi quelli quantistici. Questi componenti microelettronici sono alla base della maggior parte delle principali catene del valore importanti per il futuro: veicoli e oggetti connessi, tablet e smartphone, supercomputer, intelligenza artificiale e difesa;
diventare forti innovatori in certi campi permetterebbe all'Italia di evitare la dipendenza tecnologica da altri Paesi,
si chiede di sapere quale sia la strategia che il Governo intende adottare, in tema di dipendenza tecnologica da altri Paesi, e soprattutto quali siano le iniziative in tema di difesa e sicurezza cibernetica per la tutela degli interessi nazionali.
(4-06751)